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N. 21 - Febbraio 2007

EL LIBERATOR

La storia di Simon Bolivar

di Matteo Liberti

 

Simon Bolivar è stato prima di tutto uno dei più grandi generali sudamericani: le sue vittorie contro i dominatori spagnoli contribuirono in misura fondamentale alla conquista dell’indipendenza di paesi come la Bolivia, la Colombia, l’Ecuador, Panama, il Perù ed il Venezuela.

 

Soprannominato El Liberator, Bolivar può essere considerato come una sorta di George Washington del Sudamerica, al pari dello statunitense, è diventato l'icona a prescindere di ogni sudamericano, nell'immaginario delle lotte per l'indipendenza e la libertà; numerosa testimonianza ne fanno piazze e strade a lui dedicate.

 

Nacque il 24 luglio 1783, el liberator, a Caracas, Venezuela.

I suoi genitori morirono quando lui era ancora molto piccolo, ed il futuro generale ereditò una buona fortuna che gli permise di viaggiare a lungo in varie parti d’Europa, dove, tra Spagna Francia ed Italia, maturò una propria cultura di stampo illuministico e politicamente democratico.

 

A Parigi conobbe in particolare lo scienziato ed esploratore tedesco Alexander von Humboldt, che nella sua vita aveva viaggiato in Venezuela, lungo le rive del Rio delle Amazzoni, nelle le Ande, in Perù ed in Colombia; questo incontro contribuì, per Il giovane Bolivar, alla formazione di quell’idea secondo la quale le colonie americane avrebbero dovuto essere liberate il prima possibile dalla dominazione iberica. L’ideale da cui muoveva era profondamente ispirato alla nascita della nuova repubblica americana, gli Stati Uniti d’America, che si erano resi indipendenti dalla Gran Bretagna nel 1776.

 

Tutto iniziò con l’invasione della Spagna da parte delle truppe di Napoleone, anno 1808, e l'incoronazione di Giuseppe Bonaparte sul trono che era di Ferdinando VII.

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Nel resto del paese si andarono formando giunte autonome di governo, e lo stesso accadde nelle colonie d'oltreoceano, dove si stava sviluppando un grande movimento indipendentista.

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Tornato in Venezuela, Bolivar si unì al gruppo di patrioti che si era impadronito della città di Caracas nel 1810, proclamando l’indipendenza dalla Spagna. El liberator riuscì ad ottenere, durante un viaggio successivo, una promessa di neutralità da parte del governo britannico. Di nuovo in Venezuela nel 1813, riuscì, al comando di un’armata di patrioti, a riconquistare Caracas che nel frattempo era di nuovo caduta in mano spagnola. L’anno successivo fu espugnata anche la città di Bogotà, nell’odierna Colombia.

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In Europa, nel frattempo,  cadeva Napoleone e si avviava la restaurazione, mentre dappertutto rinascevano le monarchie.

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Ferdinando VII, di nuovo sul trono, cercò subito di favorire la riconquista delle colonie e già nel dicembre del 1815 il principale porto della Nueva Granada, oggi Colombia, cadde nelle mani della corona spagnola. Ai patrioti colombiani mancarono soprattutto uomini ed approvvigionamenti adeguati.

 

Nel giugno del 1816 tutta la Nueva Granada era di nuovo sotto il dominio spagnolo, con Bolivar costretto a fuggire prima in Giamaica e poi ad Haiti. Da qui riuscì a stabilire buoni contatti con i guerriglieri delle Guyane e dei Llanos e ad organizzare un primo sbarco ad Oculare nel maggio del 1816, che fallì. Successivamente ne preparò un altro a Nueva Barcelona, stavolta vittorioso.

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El Liberator marciò nuovamente verso Granada nel 1819, riuscendo in breve tempo a  liberare tutto il territorio della Colombia.

Nelo stesso anno condusse il congresso che organizzò la nuova repubblica di Colombia (comprendente diversi territori), divenendone anche il primo presidente. Era il 17 dicembre.

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Nel giugno 1821 l’esercito spagnolo venne schiacciato a Carabobo, Venezuela; il territorio dell’attuale Ecuador venne annesso alla nuova repubblica di Colombia e nel 1922 Bolivar venne nominato dittatore del Perù.

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Le sue armate ottennero una doppia spettacolare vittoria nel 1824, prima a Junín e poi ad Ayacucho: il Perù settentrionale venne liberato e battezzato col nome di Bolivia, chiaro omaggio al militare. Anno 1825.

La costituzione che Bolivar pensò per il nuovo paese resta sicuramente la sua più importante dichiarazione politica.

 

Seguendo il suo sogno di una unificazione dell'intero Sudamerica, nel 1826 il generale convocò una conferenza a Panama dove però non riuscì ad affermare i suoi propositi: la sua idea di una immensa repubblica federale del Sudamerica si rivelò presto di difficile realizzazione: si doveva scontrare con un pesante sistema di oligarchie locali che, secondo uno schema simile a quello mafioso, sembrava alla fine accontentare tutti.

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Già nel 1927 erano profonde le divisioni interne alla coalizione sudamericana, ma divennero irreparabili quando, nel 1828, Bolívar si dimise dalla presidenza della nueva república.

Tra il 1829 ed il 1830 sia il Venezuela che l'Equador uscirono dalla stessa..

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Il 27 aprile del 1830 el liberator abbandonò definitivamente la sua battaglia, mori il 17 dicembre dello stesso anno, restituito al mito, ma in parte sconfitto: a differenza di quel che era successo per i paesi del Nordamerica, i paesi del Sud erano si  riusciti ad ottenere l'indipendenza politica dai dominatori, ma il cammino delle libertà democratiche era stato intrapreso solo lievemente, ostacolato, come oggi, dalle potenti oligarchie e dalle mafie locali.

 

Il sogno di una unione del Sudamerica avrebbe dovuto invece attendere oltre cento anni per tornare sulla scena con la stessa energia, portavoce ne sarebbe stato Ernesto Guevara.

 

 

Riferimenti bibliografici:

 

http://www.bolivarmo.com/history.htm

http://www.arsmilitaris.org/pubblicazioni/bolivar/simonbolivar.html

 



 

 

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