N. 52 - Aprile 2012
(LXXXIII)
revival leoncavalliano
Da Pagliacci a Mameli, il ritrovato successo di Leoncavallo
di Antonio Pisanti
Il
2011
potrebbe
essere
senz’altro
definito,
dal
punto
di
vista
di
musicofili
e
musicologi,
un
anno
leoncavalliano.
Nel
marzo
del
2007,
in
previsione
del
150°
anniversario
della
nascita
di
Ruggiero
Leoncavallo
(23
aprile
1857),
evento
celebrato
in
tutte
le
città
che
ebbero
la
fortuna
di
averlo
ospite
ma
non
a
Napoli,
lamentammo
l’ingratitudine
della
sua
città
natale
per
uno
tra
i
suoi
figli
più
illustri.
Nell’occasione,
pubblicammo
qui
una
breve
biografia
del
Maestro
ampiamente
rilanciata
anche
in
rete
(http:/www.instoria.it/home/leoncavallo.htm).
Uno
dei
nostri
autorevoli
interlocutori
contattati
ai
fini
di
un’azione
di
sensibilizzazione
e di
promozione
per
una
serie
di
iniziative
da
adottare
nel
corso
dell’anno,
anche
e
tanto
più
a
Napoli,
sottolineò
(Pietro
Gargano,
“Il
mattino”
del
17
marzo)
che
sarebbe
spettato
innanzitutto
al
Teatro
San
Carlo
celebrare
adeguatamente
la
ricorrenza,
magari
rimettendo
in
scena
l’opera
del
Maestro,
visto
che,
come
scriveva
Gargano,
“rappresentare
i
Pagliacci
non
è
poi
una
caduta
di
qualità”.
L’opera
mancava
dal
San
Carlo
da
ben
trentatré
anni
e ce
ne
sarebbero
voluti
altri
quattro
perché,
nella
scorsa
estate,
Pagliacci
potesse
ritornare
sulla
scena
del
Teatro
napoletano.
Mancava
dal
San
Carlo,
ma
non
dagli
altri
teatri
lirici
d’Italia
e
del
mondo.
Il
nostro
compositore
e
librettista
continuava
e
continua
infatti
ad
essere
rappresentato
costantemente
a
livello
intercontinentale
con
successo
di
pubblico,
di
critica
e di
innovazioni
che,
tra
l’altro,
vanno
sottolineando
i
pregi
e la
validità
dei
suoi
lavori,
particolarmente
nel
quadro
di
quel
verismo
musicale
che
sta
ritrovando
persino
in
nuove
opere
i
suoi
motivi
di
attualità.
Ma,
si
sa,
le
logiche
dell’impresa
dello
spettacolo
tendono
più
a
seguire
le
tendenze
del
pubblico
che
ad
orientarle
e a
tenere
conto
dell’effettivo
intento
degli
autori
nel
relazionarsi
ai
loro
spettatori
ideali.
Leoncavallo,
del
resto,
è
stato
in
vita
più
volte
vittima
di
taluni
meccanismi
che
hanno
coinvolto
la
sua
attività
nel
vortice
di
contrapposti
interressi
editoriali
e di
turbinosi
eventi
che
gli
costarono
affannose
peregrinazioni
per
il
mondo,
condizionate
non
solo
dalle
sue
vicende
personali,
ma
anche
dagli
avvenimenti
di
politica
internazionale
dell’epoca.
Molti
anni
dopo
la
sua
scomparsa
(Montecatini,
9
agosto
1919),
venute
meno
le
contrapposizioni
che
avevano
a
lungo
osteggiato
l’obiettività
di
giudizio
su
Leoncavallo,
nonché
talune
barriere
create
talvolta
dall’asprezza
del
suo
carattere
e
dalle
sue
scelte
mutevoli,
l’intera
produzione
artistica
è
apparsa
completamente
rivalutata,
persino
a
confronto
di
quella
di
qualche
rivale
che
ne
aveva
offuscato,
non
certo
intenzionalmente
e di
sua
iniziativa,
la
fama
ed
il
valore.
Dal
nostro
osservatorio
privilegiato,
che
fa
tesoro
di
riferimenti
familiari
alla
figura
del
Maestro,
ma
ancor
più
della
velocità
della
rete
nel
registrare
e
diffondere
gli
eventi
della
lirica
da
tutto
il
mondo,
abbiamo
modo
di
essere
informati
non
solo
delle
numerose
rappresentazioni
delle
opere
di
Leoncavallo
a
livello
internazionale,
ma
anche
dell’attenzione
delle
nuove
generazioni
nei
suoi
confronti.
Il
2011
è
stato
l’anno
del
ritorno
di
Pagliacci
nella
città
natale
del
maestro,
ma
anche
l’anno
del
ritrovamento
del
“Mameli”,
una
delle
sue
opere
andata
quasi
del
tutto
dispersa
dopo
il
trionfale
debutto
in
Italia.
La
partitura
integrale
è
stata
“riportata
nel
mondo
della
musica”,
come
abbiamo
già
scritto,
da
Domenico
Carboni,
per
essere
eseguita
in
occasione
del
Centocinquantenario
dell’Unità
d’Italia
persino
in
Giappone.
“Pagliacci”
nell’allestimento
di
Daniele
Finzi
Pasca
è
stato
trionfalmente
accolta
al
Teatro
Mariinskij
a
San
Pietroburgo,
dove
è
convenuta
anche
una
piccola
rappresentanza
di
ammiratori
di
Leoncavallo
da
Montalto
Uffugo,
cittadina
del
cosentino
che
ha
istituito
un
locale
museo
per
ricordare
la
sua
permanenza
da
giovane
in
quel
Comune.
In
altre
città
d’Italia
e
del
mondo,
il
M.°
Alberto
Veronesi
continua
a
farsi
attento
sostenitore
e
promotore
del
verismo
musicale
e
delle
sue
opere.
A
Napoli,
a
conclusione
della
Stagione
concertistica
2011
degli
Ex
Allievi
del
Conservatorio
San
Pietro
a
Majella,
conservatorio
che
annovera
tra
i
suoi
illustri
discepoli
lo
stesso
Leoncavallo,
il
direttore
artistico
Elio
Lupi
ha
annunciato
che
a
Lui
sarà
dedicato
nella
prossima
stagione
concertistica
l’annuale
incontro
con
“Le
grandi
famiglie
della
musica”,
previsto
ancor
prima
del
sopraggiunto
revival
leoncavalliano
a
livello
internazionale.