L’Italia arrivò al
Congresso di Vienna in una posizione
assolutamente marginale rispetto ai grandi
interpreti della politica di allora, costretta a
subire le volontà e gli interessi delle nazioni più
forti.
Vediamo brevemente
cosa accadde.
Austria, Francia,
Gran Bretagna, Russia e Prussia
erano le nazioni che arbitravano la politica
europea, mentre la penisola italiana, divisa ed
invasa, era percepita ne più ne meno che una pura
dimensione geografica, priva di reale potere
politico.
Il
Congresso, che si tenne
tra l'ottobre 1814
ed il giugno 1815,
segnò, come noto, l'inizio di quel periodo storico
conosciuto come Restaurazione: i suoi
princìpi ispiratori furono di netto stampo
conservatore, volti al ripristino della situazione
geopolitica precedente l'epoca napoleonica.
Vi presero parte quasi tutti i grandi Stati europei.
I protagonisti furono il principe Metternich
per l'Austria, Talleyrand per
la
Francia,
Castlereagh
per la Gran Bretagna, lo zar Alessandro I per
la Russia, Humboldt per la Prussia.
Da
quel congresso, di cui in questa sede ometteremo i
risultati generali per focalizzarci solo
sull'Italia, la penisola usci completamente,
ulteriormente, smembrata.
Il
Regno di Sardegna, in mano ai Savoia,
riacquisi il Piemonte e la Savoia si allargò con
l'acquisizione dell'ex Repubblica di genova
ed il ritorno di Nizza.
Nel nord del paese si costituì il Regno
Lombardo-Veneto, sotto l'Imperatore d'Austria
Francesco I e
comprendente la Repubblica di Venezia.
Il
Ducato di Parma e Piacenza fu di Maria Luisa,
figlia dell'Imperatore Francesco I.
Il
Ducato di Modena e Reggio passò al l'arciduca
Francesco IV d'Absburgo-Este.
Il Granducato di Toscana ebbe come sovrano
Ferdinando III di Asburgo Lorena.
Anche questi tre
territori furono nell'orbita austriaca.
Lo
Stato Pontificio, ripristinato negli antichi
confini comprendenti il Lazio, l'Umbria, le Marche,
la Romagna e i Principati di Pontecorvo e Benevento,
ritornò al Pontefice, che perdeva però in maniera
definitiva
la città di Avignone.
Il
Regno di Napoli fu originariamente garantito
al
cognato di Napoleone, Gioacchino Murat,
ma in seguito questi fu deposto ed il regno tornò ai
Borbone, con Ferdinando IV.
Il
nuovo nome, dal 1816, fu quello di
Regno delle due Sicilie, comprendente il
vecchio regno di Napoli ed il Regno di Sicilia.
Furono aboliti il parlamento siciliano e le altre
istituzioni dell'isola.
L'Italia era divisa, e
lo sarebbe rimasta ancora per molti decenni...