N. 25 - Giugno 2007
influsso degli ebrei sul
pensiero occidentale
Intervista a Maurizio Blondet
di
Giovanna Canzano
CANZANO. Gli ebrei nella
storia dell’occidente sono sempre stati presenti a
livello economico, ma solo dopo Marx hanno iniziato ad
influenzare con le loro tesi tutto il pensiero
occidentale, tesi che, hanno elaborato per i non
ebrei, mentre loro come ebrei non si sono mai
allontanati dai loro originari insegnamenti.
BLONDET. Prima
precisazione: non l'economia, ma l'usura è stata
l'attività degli ebrei prima dell'emancipazione
generale. Un'attività anti-economica e distruttiva.
Una usura così spietata, che in Europa per salvare i
poveri i francescani organizzarono sistemi alternativi
e più caritatevoli di prestito, come i monti di pietà
e i monti dei pascoli (paschi), a cui il contadino
poteva conferire il grano in erba, non ancora maturo,
senza essere strozzato. L'usura spietata, insieme al
commercio della vodka, era ancora la prima attività
ebraice nel mondo russo e polacco ancora al principio
dell'800.
Gavriv Derzavin, il
maggior poeta russo prima di Puskin e funzionario
zarista (fu minitro sotto Alessandor II), inviato nel
1796 a capire perché fosse scoppiata una carestia in
Bielorussia (fertil issima "terra nera", dove la fame
era stata sempre sconosciuta), documenta che i
responsabili sono gli ebrei. "Ingannao gli ubriachi,
li spogliano dalla testa ai piedi, li gettano in
completa indigenza." Fanno in modo che i contadini,
indebitati presso di loro, "acquistino tutto ciò di
cui i contadini hanno bisogno presso di loro, a prezzi
tre volte più cari, e non vendano la loro propduzione
agricola se non a loro, a prezzi inferiori a quelli
reali".
Seconda precisazione:
l'influsso degli ebrei sul pensiero occidentale non
comincia con Marx, bensì dalla "emancipazione"
decretata dalla Rivoluzione Francese nel 1791, quando
Robespierre decretò il Terrore e insieme la piena
cittadinanza degli ebrei, con pieni diritti.
Terza precisazione:
l'influsso sulla cultura occidentale è stato, per così
dire, corrosivo, volto a valorizzare ogni
trasgressione dalle tradizioni europee. Ma non è
esatto dire che gli ebrei non si sono mai allontanati
dagli originari insegnamenti. Ai tempi di Cristo,
quella ebraioca era una religione "del Tempio", basata
sul culto esclusivo del tempio di Gerusalemme.
Dustrutto questo da Tito, la religione divenne un
culto del "Libro", teoricamente della Torah, ma in
pratica del Talmud – ossia delle sentenze dei rabbini,
che proprio allora cominciarono ad essere raccolte.
Dunque l'ebraismo del secondo secolo d.C: non era più
quello che aveva conosciuto Cristo: i fu una religione
nuova, che essenzialmente rigettava la precedente
attesa del Messia, visto che il Messianismo aveva
"prodotto" Gesù, che non vollero riconoscer e come
l'atteso. In questo senso, è sbagliato chiamare
"fratelli maggiori" gli ebrei: sono i nostri fratelli
minori, una religione post-cristiana anche se
anti-cristiana.
CANZANO. L’illuminismo
ebraico, al contrario dell’illuminismo della cultura
occidentale non ha aperto gli ebrei verso una realtà
e un mondo senza Dio?
BLONDET. L'illuminismo
ebraico non nacque spontaneamente all'interno
dell'ebraismo, chiuso da secoli nel suo ghetto
spirituale. Fu "forzato" dai governi europei,
essenzialmente allo scopo di integrare gli ebrei nella
vita nazionale allora nascente. Giusto 200 anni fa,
nel marzo 1807, Napoleone convocò un "Gran sinedrio"
dei maggiorenti giudaici per sapere da loro cose,
nelle leggi e nelle norme religiose ebraiche, si
opponesse a una completa integrazione nella civiltà
europea e laica. Tra le domande poste dall'imperatore:
"Un giudeo ha il permesso di sposare una cristiana?",
"Ora che i giudei sono cittadini francesi, considerano
la Francia la loro patria? Si sentono tenuti a
difenderla?".
I maggiorenti risposero,
mentendo, sì a questo genere di domande. Oggi gli
intellettuali ebrei considerano questo atto di
Napoleone, una offesa al popolo ebraico. E' un'offesa
chiedere agli ebrei di essere leali al paese di cui
sono cittadini;: mentre questa domanda viene posta,
senza riguardi, ai musulmani.
In Russia,
l'emancipazione fu forzata dagli zar per gli stessi
motivi: integrare gli ebrei. ma incontrò la sorda,
tenace resistenza di tutta la comunità. Ilya Frank,
uno dei pochi ebrei illuministi, denunciava in questo
l'azione oscurantista e oppressiva dei rabbini. Essi,
dice Frank, hanno introdotto "regolamentazioni molto
rigide allo scopo di isolare gli ebrei dagli altri
popoli, e ispirato agli ebrei una profonda avversione
per le altre confessioni". Anziché "coltibvare la
virtù della convivialità", i rabbini hanno "innalzato
e consolidato un muro per così dire indistruttibile,
il quale, circondandoli di tenebre, li separa da tutti
coloro fra cui coabitano". Nel 1993 c'erano in Russia
almeno un milione di ebrei: essi indebitavano i
contadini come abbiamo visto, ma non parlavano il
russo, bensì yiddish. Leggere libri russi era
vietato. Il già citato Derzavin raccomandava, nel suo
rapporto, di "cancellare il loro odio verso i popoli
eterodossi, e annientare le loro dissimulate velleità
di impadronirsi delle cose altrui": non era polemica,
era quello che aveva visto coi suoi occhi in
Bielorussia.
E' sbagliato dire che
l'illuminismo, che ha secolarizzato gli europei e li
ha resi miscredenti di massa, non ha ha indotto gli
ebrei sulla strade di un laicismo senza Dio. Solo con
molta benevolenza quella ebraica può essere definita
una religione. Difatti, manca di un elemento
essenziale: non ha un messaggio di salvezza. Non ha
nemmeno una concezione dell'aldilà. Tutto ciò che
vuole e promette è la conquista fisica, militare, di
un pezzo di terra che sarebbe stato loro promessso da
Dio, la palestina. Una conquista e una promessa tutta
chiusa nell'aldiquà, vorrei fosse chiaro. La preghiera
tipica degli ebrei è: "L'anno prossimo a
Gerusalemme".
Ovviamente, questa
promessa di una Gerusalemme può essere interpretata in
modo spirituale, simbolico, dove Gerusalemme è il
paradiso. Gesù la interpretò così. Ma fu rigettato
appunto perché diceva "il mio regno non è di questo
mondo".
La religione ebraica si
occupa solo di questo mondo. Il suo Dio non è
universaale, ma nazionale: c'è solo per gli ebrei, non
per gli altri. E può essere, per giunta, forzato e
"ingannato" con vari trucchi e accorgimenti, in modo
da costringerLo a fare ciò che gli ebrei vogliono.,
taccio su altri elementi non esattamente dreligiosi:
dalla pèreghiera di Kippur, in cui gli ebrei
dichiarano in anticipo "nulli, senza valòidità e
inesistenti", tutti "i voti, i giuramenti, le
promesse" che faranno nelll'annos eguente,
specialmente nella stipulazione dei contratti – con
ciò dandosi il diritto dif rodare, e insieme
l'assoluzione preventiva delle frodi. Taccio anche
sulle fatture di morte (pulsa denura) che i loro
rabbini possono compiere, e sulla vendita di amuleti
con cui detti rabbin i, anche nel "moderno" Israele,
si arricchiscono a danno dei gonzi.
Dunque questa non è una
religione. Non c'era nulla che l'illuminismo potesse
cancellare in senso laicista. Ciò che rende ebreo un
ebreo, è il disprezzo degli altri popoli
(ripetutamente definiti "animali parlanti" nel
Talmud) e la sua orgogliosa convinzione di essere "ontologicamente
superiore" ai goy,m, come s'insegna ancor oggi nelle
yeshivoth.
CANZANO. Pasqua di
Sangue di Ariel Toaf è da leggere come un autogol
degli ebrei, o, se vere le sue storie, gli ebrei
stessi è come se ci volessero comunicare che ormai non
temono nessuno e non hanno più bisogno di nascondersi?
BLONDET. Ovviamente,
esistono ebrei intelligenti e intellettualmente ones,
che nutrono dubbi sulla loro "religione" nazionale,
esclusiva e oscurantista-primitivista. La salvezza di
Dio non può essere solo per noi, dicono i rabbini del
movimento Naturei Karta. E' chiaro che una religione
così primitiva e feroce contrasta troppo con il senso
dei diritti universali e della dignità dell'uomo, di
ogni uomo, che è più o meno diventato senso comune.
Toaff ha agito in buona fede. Si è visto come è stato
trattato dalla sua copmunità: in pratica, abbiamo
assistito al rogo di un libro, pratica di cui gli
ebrei accusano i nazisti, e questo nel ventunesimo
secolo.
CANZANO.
Mastella con la sua
proposta di legge vuole non solo negare la ricerca
storica e condizionare la libertà d’espressione, ma in
qualche modo anche ‘imprigionare’ il pensiero libero
occidentale che in questi ultimi anni si è fatto
strada nella nostra cultura?
BLONDET. La risposta è
sì. Ovviamente, Mastella non dà alcun valore alla
libertà di pensiero, perché non pratica il pensiero,
ma la corruzione e il malaffare. A lui, il sacrificio
imposto dalla sua legge (impostagli sotto dettatura
dell'Anti Defamation League, emanazione del B'nai B'rith,
la massoneria "riservata" agli ebrei) è parso un
sacrificio leggerissimo.
CANZANO. I ‘Protocolli
dei Savi di Sion’, un documento molto discusso e dato
per non vero soprattutto dagli ebrei (vedesi Pasqua di
Sangue con quale rapidità è stato ritirato dal
commercio e smentite le sue tesi) ha in qualche modo
il suo seguito negli scritti di Marx, dove ‘tra le
righe’ si potrebbe leggere non come si crede la presa
del potere dei proletari, ma degli ebrei stessi, con
tesi economiche molto valide e strumenti intellettuali
che un ‘operaio’ in realtà non potrebbe capire e far
suo?
BLONDET. Marx ha scritto
un saggio conrto gli ebrei. Tuttavia il suo ebraismo
si rivela nella sua critica dissolvitrice di ogni
ordine antico, occidentale, europeo e cristiano,
vissuto come "trucco della borghesia per tener
soggetto il proletariato". Questa è purissima
mentaliutà ebraica. Non a caso Marx è uno dei grandi
"maestri del sospetto", coloro che inb Europa hanno
gettato il sospetto sull'onestà di ogni movente umano.
Un altro maestro del sospetto è Freud: per il quale
gli slanci più puri di altruismo nascondono solo la
fondamentale pulsione sessuale, naturalmente "rimossa"
nell'inconscio. Per lui, noi mentiamo continuamente a
noi stessi. Quasi tutti i maestri del sospetto sono
ebrei. tranne uno, e di rilievo: Nietzsche, il vero
padredel radicalismo contempoeraneo, l'ispiratore del
laicismo alla Pannella.
CANZANO. I popoli
antichi avevano sempre un Dio a cui credere e
rivolgere le loro preghiere, invece, sempre dopo Marx,
gli operai non hanno più bisogno di un Dio?
BLONDET. Come ho già
detto, gli ebrei non hanno un Dio in senso proprio.
Hanno una entità-potenza che si è legata a loro con un
contrattoe sclusivo (l'Alleanza), e che può essere
manipolata per ottenere da Essa ciò che loro vogliono.
Essenzialmente, con operazioni magiche. E' un residuo
di una religiosità primitiva, estremamente rozza, che
era già stata superata dagli Egizi.
Ciò che invece è vero, è
che lo stato attuale dell'Occidente "secolarizzato" è
una anomalia assoluta nella storia dell'umanità. Mai
l'uomo ha creduto di poter fare a meno di una speranza
eterna, di un Dio da pregare o di una "via di
salvezza" da percorrere (come il Buddhismo) per uscire
dall'aldiquà. Solo oggi l'uomo si sente come essere
puramente zoologico, senza destino superiore.
L'attività dissolvitrice ebraica ha avuito una grande
parte in questa condizione patologica. Un'umanità così
è destinata all'auto-annullamento, perché se Dio non
c'è, allora non ci sono sforzi da fare, cause per cui
battersi e magari morire; c'è solo il piacere da
perseguire, prima di finire, come cani e vacche, nel
nulla della morte biologica. La stessa civiltà non
può essere mantenuta, con questo stato d'animo: e
infatti degrada di giorno i n giorno.
Biografia:
Nato a Milano nel 1944,
grionalista per vari giornali e settimanali fino al
2005, inviato speciale di guerra e giornalista
economico. Ha scritto vari saggi: "Gli adelphi della
dissoluzione", "I fanatici dell'Apocalisse", "11
settembre, colpo di Stato in Usa", "Israele, Usa,
Terrorismo arabo", "Osama bin Mossad", "Complotti",
"Cronache dell'Anticristo". E da ultimo, "Selvaggi
col telefonino". Può dire oggettivamente di essere un
autore che spesso ha dato il là al dibattito
intellettuale, verso nuove strade: ma non viene mai
citato da quellic he copiano e riprendono le sue idee.
Ciò perché chi dice la verità sugli ebrei e agli
ebrei, diventa una "non-persona". Da ultimo, è stato
licenziato dal "cattolico" Avvenire. Ora tiene un suo
sito di informazione e riflessione alternativa,
Effedieffe.com, letto ormai da quslche centinaio di
migliaia di persone.
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