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N. 31 - Dicembre 2007

William Ewart Gladstone

Il padre del Partito Liberale inglese moderno

di Stefano De Luca

 

Nato a Liverpool nel 1809, William Ewart Gladstone è stato uno degli uomini politici inglesi più importanti del XIX secolo. Membro della Camera dei Comuni dal 1832 al 1895 (eccetto che negli anni  dal 1845 al 1847), Gladstone fu una stella di prima grandezza nella gestione della politica interna inglese, ma molto meno brillante sul fronte della politica estera.

 

Seguace della Chiesa anglicana ma non pregiudizialmente ostile al cattolicesimo, esordì nel panorama politico inglese nelle fila dei conservatori. Fu Ministro del Commercio e delle colonie nel quadriennio 1843/1846, Cancelliere dello Scacchiere nel governo Aberdeen (1853/1855) e in quelli Palmerston e Russell (1859/1866).

 

Gladstone entrò nel Partito Liberale inglese nel 1859, ne assunse la leadership nel giro di pochi anni e lo trasformò, soprattutto sul piano della gestione interna, in modo molto profondo.

 

Nel 1868 divenne Primo Ministro, dando vita ad uno dei governi più riformatori dell’800 inglese.

 

Abolì i privilegi della minoritaria Chiesa anglicana in Irlanda, migliorò sensibilmente la condizione degli affittuari agricoli, laicizzò l’Università avviando parallelamente un sistema statale di insegnamento, abolì l’acquisto dei gradi nell’esercito e introdusse il voto a scrutinio segreto in Parlamento.

 

Sconfitto nel 1874 da Benjamin Disraeli di cui, soprattutto in campo coloniale, fu il maggior oppositore, riconquistò il potere con una campagna elettorale che vide per la prima volta un leader di partito fare una propaganda capillare sul territorio.

 

L’organizzazione, all’interno del partito, divenne con lui un elemento di primaria importanza e portò i liberali inglesi ad assumere per primi una forma-partito di tipo moderno.

 

Nel 1880 il suo secondo governo estese il diritto di voto ai capifamiglia contadini, aprendo di fatto le all’allargamentodella partecipazione civile alla vita politica nazionale.

 

In politica estera Gladstone non riuscì ad eguagliare quanto di buono fatto in patria. Nel corso della sua prima esperienza di governo non riuscì a fare nulla per fronteggiare la ricostruzione della flotta russa nel Mar Nero e, soprattutto, la nascita della potenza tedesca.

 

Nel corso degli anni ’80 avrebbe voluto abbandonando l’imperialismo di Disraeli per confinarsi nello “splendido isolamento”, ma una ribellione lo costrinse ad intervenire in Egitto, occupandolo.

 

Nel 1885 la sua riluttanza all’uso della guerra portò al massacro delle truppe del Generale Gordon a Khartoum ad opera dei ribelli del Mahdi, che causò la caduta del governo. Il suo terzo mandato, nel 1886, durò solo pochi mesi.

 

Gladstone voleva infatti concedere l’autonomia all’Irlanda ma la sua rigida posizione provocò forti resistenze all’interno del suo stesso partito che condusse alla scissione dei liberali unionisti di Joseph Chamberlain.

 

Gladstone conseguì però il suo progetto di autonomia irlandese durante il suo quarto e ultimo mandato (1892/1894).

 

Sempre più estraneo al clima bellicista e imperialistico che stava contagiando anche il parlamento liberale, Gladstone decise di rassegnare le dimissioni, con grande sollievo della regina Vittoria che da sempre gli era ostile.

 

Il “padre” del Partito Liberale inglese moderno morì ad Hawarden, piccolo centro del Galles, nel 1898, all’età di 89 anni.

 



 

 

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