N. 27 - Agosto 2007
OLIVER
E WILBUR WRIGHT
I
fratelli volanti
di
Matteo Liberti
Wilbur e Oliver Wright erano
figli di un pastore protestante, nati
rispettivamente a Milville, nell'Indiana (il 6
aprile del 1867) e a Dayton, nell'Ohio (il 19 agosto
del 1871).
Fu
proprio il padre a contribuire per primo alla loro
passione per l'aria, per il volo...
Nel 1878 i due ragazzi
ricevettero in regalo una specie di elicottero
fatto di carta e legno ed alimentato da un semplice
elastico: da qui prese il via la loro ricerca.
Iniziarono come
meccanici e costruttori di biciclette, mai
trascurando però ogni esperimento possibile circa il
volo.
Dopo molti tentativi i
due fratelli riuscirono ad elaborare una primordiale
tecnologia utile a far volare il loro primo
aereo, anticipando decine di altri scienziati e
studiosi del volo.
L'intuizione
fondamentale riguardava il controllo laterale
del volo.
Tramite l'osservazione
degli uccelli, i due elaborarono un dispositivo che
consentiva al pilota di poter torcere le estremità
delle ali del veivolo una in direzione opposta
all'altra, modificando così il profilo del bordo di
uscita. Da questa prima intuizione si svilupperanno
poi i cosiddetti alettoni.
I cavi utilizzati per
tale operazione erano controllati con i movimenti
del corpo del pilota, piegato all'interno di
un alloggio posto al centro dell'ala inferiore.
I primi modelli erano
dei semplici alianti, ma presto su queste strutture
venne inserito un motore a benzina (costruito
da loro stessi). Il motore, da 12 cavalli, azionava
due eliche di legno tramite ingranaggi mossi
dalle catene delle loro biciclette.
La sublimazione delle
ricerche dei due fratelli avvenne il 17 dicembre del
1903: sulla spiaggia di Kitty Hawk, nella
Carolina del Nord, Wilbur e Oliver alzarono in volo
il primo aeroplano della storia.
Erano circa le dieci e
mezza del mattino. Il vento soffiava contrario alla
direzione di volo di 40 nodi.
Il nome dell'aereo era,
semplicemente, Flyer.
Il Flyer,
dall'apertura alare di 12 metri e dal peso di circa
tre quintali e mezzo, compì quel giorno quattro
voli, il più lungo dei quali sfiorò la durata di un
minuto.
Al termine di quella
giornata, i due fratelli telegrafarono
immediatamente la notizia al padre, chiedendogli di
informarne i giornali.
Non ce ne fu bisogno: il
telegrafista di Norfolk che ricevette il messaggio
aveva preso lui l'iniziativa. Il mondo stava per
conoscere i dettagli dell'esperienza dei primi
uomini volanti della storia.
Il perfezionamento
dell'invenzione fu rapido e in una giornata
dell'autunno 1905, per l'esattezza il 5 ottobre, i
due compirono un volo di ben... 38 chilometri,
distanza sbalorditiva per l'epoca, considerando che
il loro primo volo si fermò a circa 36 metri...
Quattro anni più tardi,
a Roma, Wilbur creò una prima scuola di volo
per aspiranti piloti.
Tra i primi piloti
italiani brevettati ci fu Umberto Savoia.
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