N. 25 - Giugno 2007
La Chiesa ortodossa e la Rivoluzione
Dal 1917
all’avvento di Stalin
di
Stefano De Luca
La Chiesa ortodossa venne attaccata dal regime
sovietico per la sua inconciliabilità con lo sviluppo
del socialismo.
La Chiesa ortodossa, radicata nel tessuto sociale del
Paese, ma anche considerata un ‘residuo’ dell’era
zarista, era vista con estremo sospetto dalle autorità
sovietiche.
Il 5 novembre del 1917 il Concilio della Chiesa
ortodossa russa, approfittando del caos che regnava
nel Paese, aveva eletto, dopo duecento anni, un nuovo
Patriarca, l’arcivescovo di Mosca Tichon.
La separazione tra Stato e Chiesa venne formalizzata
col decreto del 23 gennaio del 1918 e, dopo la
carestia del 1922, la confisca dei beni ecclesiastici
subì una netta accelerazione.
Con l’avvento di Stalin al potere, venne annientato
ogni residuo di vita religiosa organizzata. Morto
Tichon nel 1925, non fu permessa l’elezione di un
nuovo Patriarca, proprio per decapitare la struttura
organizzativa della Chiesa.
Le finalità della nuova ‘religione’ (il comunismo) e,
più tardi, del nuovo ‘dio’ (Stalin), molto più
materiali, erano in contrasto con quelle della Chiesa
ortodossa e delle altre confessioni religiose.
Nel 1939 al Chiesa ortodossa poteva ormai contare
solo su quattro vescovi, alcune centinaia di preti e
nessun monastero aperto (erano più di mille nel 1914).
Tutto mutò con il 1941 e l’attacco nazista all’Unione
Sovietica.
Stalin, consapevole “che i suoi cittadini non
avrebbero dato la vita per il socialismo”, per
ottenere l’appoggio degli ortodossi nella guerra
diventata ‘patriottica’, dichiarò che “fin dai tempi
più remoti il popolo russo è pervaso di sentimento
religioso.
La Chiesa, dopo l’avvio delle operazioni militari
contro la Germania, si è mostrata nella sua luce
migliore e il Partito non può più privare il popolo
delle sue chiese e della libertà di coscienza”.
La
pace, tra Stalin e la Chiesa ortodossa, durò solo il
tempo di una guerra: dopo il 1945, infatti,
l'inconciliabilità sarebbe inevitabilmente riemersa in
tutta la sua drammaticità.
Riferimenti
bibliografici
Michail Škarovskij, La croce e il potere. La Chiesa
russa sotto Stalin e Chruščëv, Bergamo, La casa di
Matriona, 2003
Marta Dell’Asta, Una via per incominciare. Il
dissenso in URSS dal 1917 al 1990, Milano , La
casa di Matriona, 2003
|