N. 16 - Settembre 2006
CAMILLA RAVERA
La
prima donna al mondo alla guida di un partito, il
PCd’I
di
Tiziana Bagnato
Ancora lontana dall’avere una percentuale di donne
impegnate in politica o sedute tra i banchi del
Parlamento tale da poter parlare di pari opportunità,
la nostra penisola ha però avuto l’onore e il merito
di dare per la prima volta al mondo la segreteria
politica di un partito ad una donna.
Lei,
è Camilla Ravera, classe 1889, morta quasi centenaria,
e il partito di cui assunse le redini è il partito
Comunista d’Italia. Camilla nacque ad Acqui Terme, in
provincia di Alessandria ed era un’insegnante.
Un’insegnante per quegli anni fuori dal comune perché
fuori dalle aule, Camilla seguiva in maniera attiva la
politica, tanto da diventare nel 1921 una delle
fondatrici del partito Comunista d’Italia (PCd’I), per
poi assumere subito la guida dell’organizzazione
femminile del partito, fondando anche il periodico
La compagna.
Nel
1927 Camilla venne nominata segretaria del PCd’I. Sono
anni difficili, il fascismo incombeva e la donna fu
costretta anche a lasciare il Paese.
Nel
1930, di ritorno in Italia dalla Francia, dove aveva
vissuto clandestinamente, Camilla venne arrestata e
condannata a quindici anni e mezzo di carcere che
trascorse fino alla fine del fascismo tra carcere e
confino.
Fu
l’ultima dei confinati a lasciare Ventotene insieme a
Umberto Terracini con il quale fu nel 1939 espulsa dal
partito per aver condannato il patto Ribbentrop -
-Molotov, concordato russo – tedesco per la
spartizione della Polonia.
Dopo
l’armistizio dell’8 settembre, Camilla sapendo di
essere di nuovo ricercata riparò in un casolare tra le
colline che diventò presto luogo di incontri politici.
Ma i
fascisti arrivarono anche in quella zona iniziando a
dare fuoco ai casolari, costringendo così i
“clandestini” ad abbandonare il loro rifugio.
Rientrata a Torino dopo la liberazione, Camilla Ravera
venne riammessa nel Pci e divenne consigliere
comunale. Successivamente fu tra le fondatrici
dell’Unione Donne Italiane (UDI) e nel 1948 venne
eletta deputata.
I
suoi interessi hanno riguardato in particolare le
condizioni delle donne e le battaglie a favore della
pace.
Nel
1982 fu la prima donna italiana ad essere nominata
senatrice a vita. Il primo giorno a Palazzo Madama, i
senatori, riuniti in assemblea plenaria, l’accolsero
in piedi.
Camilla aveva allora 93 anni e raccoglieva ancora i
frutti di una vita lunga ed intensa che sarebbe
arrivata al crepuscolo solo sei anni dopo, proprio
alla soglia dei cento anni. |