N. 23 - Aprile 2007
di
Stefano
De Luca
Dopo aver asservito la
letteratura ai fini politici del Pcus, durante il I
Congresso degli scrittori sovietici nel settembre del
1935, Stalin proseguì il suo scopo di eliminare ogni
voce dissonante anche nel campo delle scienze
storiche.
Uno degli strumenti fu
la pubblicazione sulla Pravda, nel settembre
1938, della ‘Storia del partito comunista (bolscevico)
dell’URSS. Breve corso’.
Come lo scrittore doveva
“partecipare attivamente con i propri mezzi artistici
alla costruzione del socialismo […] mediante
l’educazione di vaste masse lavoratrici nello spirito
del socialismo”, così anche la storia e il mestiere di
storico dovevano essere funzionali alle finalità del
Partito.
Questo testo per venti anni fungerà da base ideologica
indiscussa, poiché indiscutibile, del culto della
personalità di Stalin.
Fino alla critica fatta da Mikojan al XX Congresso del
PCUS nel 1956.
Nel ‘Breve corso’ si può riscontrare una prevalenza
dell’omissione rispetto alla falsificazione degli
eventi storici.
In
tale modo al lettore viene preclusa la possibilità di
elaborare un proprio punto di vista su alcuni problemi
cruciali, in quanto non veniva a conoscere il fatto
stesso.
La legittimazione del proprio potere supremo, Stalin
la trae da Lenin, del quale si presenta come l’erede
designato.
Per questo enfatizzava il loro primo incontro a
Tammerfors nel 1905 (episodio storicamente
irrilevante, ma presentato come tappa fondamentale
della ‘successione’).
Nei capitoli sul periodo successivo alla morte di
Lenin, la figura di Stalin diviene ossessiva, tanto
che si contano 27 citazioni tratte da sue opere ed 8
tratte da documenti del partito.
Nessun
altro dirigente viene citato.
Così facendo veniva data rilevanza solo agli organi
istituzionali del partito, oltre che a Stalin
ovviamente.
Per cementificare il culto della sua personalità
Stalin riteneva indispensabile impossessarsi della
storiografia ufficiale in modo da disporla, come la
letteratura, in difesa delle conquiste rivoluzionarie
e di un potere personale del quale avrebbe fatto un
uso terroristico.
Riferimenti
bibliografici:
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