N. 10 - Marzo 2006
AEREI
FRANCESI NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE
Novità e
tradizione
di
Alessandro Farris
La Francia dimostrò di
saper costruire già nella prima guerra mondiale.Le sue
industrie sfornarono aerei che equipaggiarono
aviazioni quali quella italiana, quella statunitense,
quella russa (per lo più per la guerra civile), quella
della futura Polonia.
Questa tradizione era
continuata nel dopo guerra. Vennero acquisiti dalla
sconfitta Germania alcuni dirigibili rigidi Zeppelin e
in base a questi la Francia si munì di una flotta per
andare lontano.
Alla consegna i tedeschi
raccomandarono i francesi di precise attenzioni nei
confronti delle aeronavi.Ma , purtroppo, per orgoglio
nazionalistico di tali consigli non si tiene conto.La
flotta di aeronavi, per incidenti di varia
natura,finirà completamente distrutta.
L’aeronautica francese
modernizza la propria flotta di caccia.
Su esperienza dei caccia
SPAD armati di cannoncini nascono aerei quali :
è il D.510.Primo caccia
monoplano dell’aviazione francese.
Manterrà alcuni elementi
del precedente conflitto quali il carrello fisso , il
pattino di coda al posto del carrello e l’abitacolo
scoperto, l’assenza di apparati radio.
Ma accanto a questi
elementi “arcaici” vi è la novità dell’armamento : 1
cannoncino da 20 mm e 2 mitragliatrici da 7,5 mm.
Nel migliorare le
qualità dell’aereo e voler creare un aereo a lungo
raggio nasce un bimotore :
il Potez631. Aumenta
autonomia ed armamento.In particolare questo
raddoppia.
Ma l’aumento di
prestazioni non servirà di fronte alla Luftwaffe, i
quali caccia sono superiori al caccia francese per
manovrabilità.
Si ripunta a costruire
un caccia monomotore. Su ispirazione dei caccia
“Buffalo” di costruzione americana, nasce il
Morane-Saulnier406.Spiccano
tre novità rispetto alla caccia della Dewoitine.
Carrello retrattile e
abitacolo chiuso munito di corazzatura frontale e
apparato radio.
Purtroppo un motore di
non eccelsa potenza lo condannerà nei confronti dei
caccia tedeschi.
E’ avvenuta l’invasione
della Polonia e l’esercito francese non si muove dalla
linea Maginot.
Agiscono i caccia
francesi ma come ricognitori armati e senza spingersi
oltre i confini nazionali.Comunque ottengono un
successo in mare aperto.Abbattono un idrovolante
tedesco Dornier18.
I caccia francesi più
numerosi nei reparti sono comunque gli MS.406 e i
pochi,quanto scattanti D520 equipaggiano poche
squadriglie e questi riusciranno a non farsi
condizionare dalla supremazia tedesca.
Dewoitine D.520
Questo per quanto
riguarda la caccia.
Per il bombardamento vi
sono troppe soluzioni e nessuna veramente chiara.
Vi è il progetto,e
resterà tale,di un bombardiere a lunga autonomia e
armato per difendersi dai caccia avversari, in modo
che decollando dalle basi nazionali,sorvoli il
territorio nemico e atterrando in territorio amico
possa rifornirsi di carburante per tornare indietro.
Verrà ripreso in chiave
maggiore e con più efficacia dalla RAF e
dall’Aeronautica USA.
L’industria francese
comunque costruisce il Farman F222.
Quadrimotore con due
gondole motore.Ovvero un’ elica traente e una
spingente in una sola gondola motrice.
Non è un bombardiere, ma
un ricognitore marittimo e in precedenza un aereo
passeggeri.
Verrà utilizzato dai
francesi per bombardare,e con successo Berlino.
Al momento
dell’invasione tedesca l’aviazione francese è in piena
restaurazione e gli aerei moderni quali i D.520
vengono prodotti ad un ritmo quasi impensabile pochi
anni prima, ma non serviranno a contrastare
l’invasione tedesca, ma faranno un’ ottima figura
contro la Regia Aeronautica italiana che dopo
l’armistizio li incorporerà nelle proprie fila.
L’industria francese era
un apparato valido, ma , gravato da errori concettuali
non compresi in tempo ed errori tattici che
l’avrebbero penalizzata nei confronti della Luftwaffe. |