N. 12 - Maggio 2006
LE
STRANEZZE DI UNA MARINA MILITARE
La
Kriegsmarine
di
Alessandro Farris
.
Nonostante annoverasse
tra le proprie navi alcune delle più temibili
avversarie per la flotta inglese e americana, la
flotta tedesca non potè mai costituire un reale
pericolo per queste due flotte.
Nel periodo tra le due
guerre, una flotta tedesca “ufficiale” non esisteva.
Erano, invece, in costruzione, in paese che erano in
buoni rapporti con la Germania, battelli sommergibili
e naviglio sottile quali le cacciatorpediere, navi che
la commissione alleata, incaricata di controllare
eventuali “sgarri” tedeschi, non sapeva a chi fossero
destinati.
Per navi di dimensioni
maggiori, quali le corazzate e gli incrociatori, si
deve attendere l’ascesa di Hitler. Il quale permette
la rinascita della flotta tedesca. In questo periodo
sugli scali verranno costruite navi quali la Graf
Spee, che era una “corazzata tascabile”, secondo
la dizione dell’epoca.In quanto aveva il tonnelaggio e
la velocità di un incrociatore( ca. 10mila
tonnellate), ma l’armamento di una corazzata( 6
cannoni da 280 mm).
Nave di nuova concezione
e munita di uno strumento che risulterà decisivo in
ogni battaglia navale: il radar.
Purtroppo per la Graf
Spee il radar installato non serve a visionare i
bersagli in arrivo, ma solo come ausilio al puntamento
delle artiglierie.
Per la ricognizione, la
nave tedesca si affida ad un idrovolante, l’ Arado
196.
E qui sorge subito il
primo grave difetto di questa Marina militare. Pur non
potente quanto la Marina britannica, la flotta tedesca
non avrà mai a disposizione una portaerei. O meglio,
una verrà costruita, ma la sua costruzione non verrà
mai portata veramente a termine. Inoltre la
possibilità di avere una portaerei verrà vanificata
dagli interventi di Hermann Goering, che da capo della
Luftwaffe, aveva voluto che ogni aereo tedesco che
volasse sia sopra la terra che sopra il mare doveva
obbedire a lui.
Questa debolezza si
noterà maggiormente nella crociera inaugurale,ed
ultima,della Bismarck.
Infatti questa
corazzata, temibilissima nello scontro nave contro
nave, si dimostrò molto vulnerabile all’attacco di
aerosiluranti inglesi lanciati da una portaerei.
Quella portaerei che in Germania non veniva concepita
come nave indispensabile, anzi ritenuta solo spesa
superflua per il conflitto.
Altri gravi di errori di
valutazione vengono commessi dalla flotta tedesca in
precedenza.
Durante la campagna di
Norvegia, compiuta rapidamente grazie all’impiego di
truppe paracadutiste che vengono lanciate sulle città
e sugli aeroporti norvegesi, va perduta metà della
flotta delle cacciatorpediniere tedeschi. Infatti
mentre proteggevano delle navi da trasporto truppe
incaricate di sbarcare reparti nel porto di Narvik,
vengono attaccate di sorpresa dalla flotta inglese, la
quale era accorsa per proteggere la “via del ferro”
svedese e per evitare che il ferro svedese arrivasse
in Germania.
Dopo l’attacco inglese a
Taranto, la boria tedesca verso le inefficenze
italiane raggiunge il limite. Infatti ritengono che
solo gli italiani potevano subire un attacco del
genere e perdere la flotta in quel modo.
Ma gli inglesi
colpiscono anche loro. Infatti l’incrociatore pesante
Dresden verrà colpito nel porto di Kiel e reso
inutilizzabile per il resto della guerra.
Dopo l’occupazione della
Norvegia, i numerosi fiordi caratteristici del paese
verranno utilizzati come riparo per la flotta di
superficie tedesca.
La flotta tedesca, però
perderà il bacino di carenaggio di Saint-Nazaire.
Infatti un gruppo di commandos inglesi lo renderà
inutilizzabile.
Dai fiordi norvegesi
partiranno in crociere solitarie altre navi tedesche
quali l’Admiral Scherr che proverà a ripetere i
risultati della Graf Spee, ma i risultati
saranno diversi. Infatti imbattendosi durante una
queste missioni in un convoglio inglese di 37 navi
scortato da 1 incrociatore leggero, perderà oltre
un’ora nel combattere contro la nave da guerra
inglese, dando così modo al convoglio di fuggire quasi
integro.
La guerra concentrata
sui fronti terrestre ed aereo, ed in minor luogo sui
mari, per meglio dire sotto i mari, farà deperire la
flotta tedesca. Non verranno costruite nuove navi,
verranno disinstallati i cannoni delle navi
inutilizzate ed impiegati nelle difese costiere.
Poche navi restano in
servizio. Una di queste, lo Scharnost, venne
inviato all’attacco dei convogli artici che
rifornivano l’Unione Sovietica.
Tale nave tedesca, pur
classificata come corazzata, non ne aveva però
l’armamento. Infatti era armata con pezzi da 280 mm,
gli stessi degli incrociatori pesanti, e non dei
maggiormente necessari da 380 mm che le avrebbero
permesso uno scontro più alla pari contro il naviglio
inglese.
Non solo l’armamento era
errato nella nave tedesca. Il radar installato aveva
una portata inferiore della metà rispetto ai radar
inglesi. Inoltre soffriva degli echi marini. Che
venivano confusi con echi navali.
Ottenne un solo
risultato nella missione: rase al suolo il porto delle
isole Spitzbergen e distrusse la stazione radio. Ma
anche questa nave tedesca venne affondata.
Più lunga fu la fase per
affondare la nave gemella della Bismarck, la
Tirpitz.
Rimase sempre e soltanto
in porto. In un porto norvegese ad alta latitudine,
con la convinzione che mai aerei inglesi la potessero
colpire fin lassù.
L'ostinazione britannica
unita al miglioramento degli aerei usati per il
bombardamento permise la distruzione anche di questa
nave.
In conclusione si può
dire che la flotta tedesca abbia avuto più guai che
successi nel corso delle ostilità. Ma direttive
erronee di impiego fecero in modo che tali insuccessi
non potessero essere mai riparati da vere vittorie se
non parziali e per questo ininfluenti nel corso del
conflitto. |