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N. 71 - Novembre 2013 (CII)

ZHENG HE E LA CINA DEI MING
IL COMANDANTE AMBASCIATORE CHE FECE CONOSCERE LA CINA AL MONDO

di Christian Vannozzi

 

La Cina occupa una delle aree più estese della terra e ha la popolazione più numerosa del mondo, tanto che la lingua cinese, divisa nei vari dialetti, è l’idioma parlato da più persone in assoluto. Sempre in Cina sorge quella che è nota all’umanità come la Grande Muraglia, opera immensa di fortificazione che non ha uguali nel mondo.

 

Sotto l’Impero dei Ming, quando alla guida del Paese c’erano gli Imperatori Yongle e Xuande, fu allestita la più imponente flotta che il mondo antico abbia mai conosciuto, rimasta la più grande per ben V secoli. Alla guida di questa immensa flotta c’era il comandante Zheng He, di religione musulmana e proveniente dalla Cina sud-occidentale.

 

La flotta effettuò ben sette viaggi tra il 1405 e il 1433. Questa contava più di 200 navi, delle quali alcune da guerra e altre da trasporto per mantenere i circa 27000 uomini, che facevano parte dell’immensa flotta. La grandezza di queste navi era tale da spaventare anche i nemici più feroci, in quanto erano lunghe ben 136 metri e larghe 56 metri.

 

Gli storici dubitano su queste lunghezze che vengono descritte nei diari di Zheng He, in quanto non sarebbe possibile per una nave di legno così lunga reggere le onde. Si pensa infatti che in realtà non fossero più lunghe di 75 metri, grandezza anch’essa non certamente trascurabile.

 

Acqua, vettovaglie, armi e cavalli venivano trasportati con la flotta che fino alla Prima Guerra Mondiale rimase la più imponente armata navale della storia. I porti a quali attaccarono furono quelli dell’Estremo Oriente, dell’India e dell’Africa Orientale, e in tutti questi Zeng He spiegò la sua missione, e cioè di rendere chiaro che la virtù dell’Imperatore aveva il potere di cambiare le cose e e di trattare i popoli con clemenza.

 

‘Abbiamo solcato più di centomila li di immense distese d’acqua e in mare aperto abbiamo contemplato flutti che come montagne si ergevano fino al cielo e abbiamo raggiunto con lo sguardo regioni lontane… nazioni che si trovano oltre l’orizzonte e alle estremità della terra sono state assoggettate… stranieri d’oltremare sono stati accolti e hanno portato oggetti preziosi’. (diario di Zeng He).

 

L’obiettivo della dinastia Ming non era quello di conquistare le altre popolazioni limitrofe con la forza, ma quello di migliorare i rapporti con le popolazioni vicine e lontane che fossero e di far conoscere la Cina all’Occidente.

 

La potenza Ming non era una potenza aggressiva, ma pacifica, e Zheng He aveva la missione culturale di farla conoscere nel mondo.

 

Pur essendo dei viaggi culturali, Zheng He e la sua imponente flotta non mancarono di dar battaglia a tutti quei regni che non accettavano di onorare l’Imperatore della Cina e che anzi vi si opponevano. La potenza marittima era tale da non poter conoscere sconfitte nel XV secolo, e tutti quei regni che non instaurarono rapporti diplomatici cordiali con la Cina furono sopraffatti.

 

Obiettivo di Zheng He e della sua flotta era anche quello di commerciare con l’Occidente scambiando i prodotti locali, come i vasi in ceramica in cambio di spezie e altri prodotti tipicamente occidentali. Grazie a questi viaggi la ricchezza dei Ming e della Cina aumentò e la cultura cinese fu conosciuta nel mondo.

 

Purtroppo i viaggi durarono solo pochi anni, in quanto l’Impero decise di chiudersi ins e stesso per preservare le proprie tradizioni, e in questa maniera i rapporti con l’Occidente furono totalmente esclusi e si riaprirono solo quando le flotte europee iniziarono il loro processo di colonizzazione dell’Estremo Oriente. Quando questo accadde i rapporti non furono paritari ma portarono l’intero Oriente a una dipendenza economica e a uno sfruttamento che durò secoli.

 

I viaggi di Zheng He non furono fatti conoscere e i documenti che lo riguardarono furono quasi tutti distrutti. Solo negli ultimi anni la storiografia ha intrapreso lo studio di questi viaggi rivelando al mondo intero l’esistenza dell’immensa flotta e del suo ambasciatore Zheng.



 

 

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