N. 90 - Giugno 2015
(CXXI)
yOUTH
la giovinezza al Festival di Cannes
di Giovanna D'Arbitrio
Dopo
essersi
guadagnato
l’
Oscar
per
“La
Grande
Bellezza”,
Paolo
Sorrentino
ha
presentato
il
suo
nuovo
film
“Youth
– La
Giovinezza”
a
Cannes
dove
purtroppo
non
ha
ottenuto
alcun
premio,
anche
se è
stato
accolto
dal
pubblico
con
dieci
minuti
di
applausi.
La
storia
comincia
sulle
Alpi
svizzere
dove
due
amici
ottantenni
trascorrono
un
periodo
di
vacanza:
Fred
Ballinger
(Michael
Caine)
compositore
e
direttore
d’orchestra
che
rifiuta
di
suonare
ancora
benché
invitato
dalla
regina
Elisabetta
a
dirigere
un
concerto
a
Londra,
e
Mick
Boyle
(Harvey
Keitel),
noto
regista
che
sta
preparando
la
sceneggiatura
di
un
film
testamento
con
un
gruppo
di
giovani
attori.
Egli
cerca
di
reclutare
nel
cast
Brenda
Morel
(Jane
Fonda),
un’anziana
attrice
che
non
accetta
la
proposta
poiché
considera
Nick
“troppo
vecchio”
per
fare
un
film
di
successo,
scatenando
in
lui
una
drammatica
reazione.
Accanto
ai
vecchi
troviamo
i
giovani:
Lena,
figlia
di
Fred
(Rachel
Weisz)
da
poco
divorziata
dal
marito,
figlio
di
Nick,
poi
un
attore
californiano
(Paul
Dano)
che
si
sforza
di
entrare
nel
personaggio
di
Hitler,
una
splendida
Miss
Universo
(Madalina
Ghenea),
un
Maradona
terribilmente
obeso,
interpretato
da
Roly
Serrano,
e
una
miriade
di
personaggi
minori
anch’essi
descritti
con
abilità
e
fantasia,
come
la
sensibile
massaggiatrice(Luna
Zimic
Mijovic)
che
con
il
tocco
delle
sue
mani
riesce
a
intuire
lo
stato
d’animo
dei
clienti
o il
monaco
buddista
che
medita
sul
prato
dell’albergo
e
levita
nell’aria.
Sorrentino
scava
nell’anima
dei
personaggi
mettendone
a
nudo
problemi
e
fragilità,
ora
ancorandosi
alla
realtà
con
dialoghi
brillanti
e
ricchi
di
humour
oppure
drammatici
e
crudi,
ora
innalzandosi
verso
l’alto
con
inquadrature
di
magica
bellezza
,
immagini
piene
di
luce,
meravigliosi
paesaggi
alpini
esaltati
dalla
fotografia
(Luca
Bigazzi),
coinvolgenti
melodie
e
cori
(David
Lang).
La
musica
per
Sorrentino
si
può
percepire
ovunque,
ci
circonda,
ci
avvolge:
Nick
la
trova
in
una
carta
di
caramella
che
stropicciata
tra
le
dita
serve
a
scandire
il
ritmo,
nei
campanacci
delle
mucche
sui
prati,
nel
soffio
del
vento
che
agita
le
fronde,
nei
rumori
della
vita
quotidiana.
Altro
elemento
spesso
presente
nel
film
(come
nella
Grande
Bellezza)
è
l’acqua
,
sia
pure
quella
di
una
piscina,
in
cui
corpi
giovani
e
vecchi
s’immergono
per
rilassarsi
e
purificarsi,
per
osservare
gli
altri
o
per
parlare
e
confidarsi
con
sincerità,
come
fanno
Fred
e
Nick.
Il
tema
del
film
sono
le
età
della
vita,
in
particolare
l’età
avanzata
che
si
nutre
di
ricordi
del
passato
e
nello
stesso
tempo
deve
affrontare
il
futuro
nei
pochi
anni
che
restano.
Significativa
a
tal
proposito
la
scena
in
cui
Nick
invita
una
ragazza
a
osservare
le
montagne
con
un
cannocchiale
e
quando
ella
esclama
“sembrano
molto
vicine!”,
egli
paragona
tale
effetto
alla
gioventù
che
proiettata
verso
il
futuro
la
può
quasi
toccare
con
mano,
l’effetto
opposto
rappresenta
la
vecchiaia:
è il
cannocchiale
rovesciato
che
rimpicciolisce
e fa
sembrare
tutto
più
inafferrabile
e
lontano.
Malgrado
ciò,
secondo
il
regista,
se
il
vecchio
non
si
chiude
in
se
stesso
e
continua
a
vivere
con
atteggiamento
positivo,
anche
gli
ultimi
anni
di
vita
possono
arricchirlo
con
nuove
esperienze
fino
alla
fine.
Lo
stesso
Sorrentino
ha
affermato
in
un’intervista:
-
Il
tempo,
quello
che
abbiamo
alle
spalle
e
quello
che
ci
resta
da
vivere
è
veramente
l'unico
tema,
o
almeno
quello
che
interessa
a
me.
il
film
si
intitola
“Giovinezza”
perché
è il
futuro
che
mi
interessa,
il
futuro
come
uno
spazio
di
libertà,
una
condizione
dell'esistenza
che
non
ha
che
fare
con
l'età
anagrafica".
E
anche
Jane
Fonda
ha
espresso
idee
simili,
dicendo:
"La
mia
Brenda
è
una
donna
che
ha
messo
su
una
maschera
per
coprire
la
sua
vulnerabilità.
Per
me
l'età
è
una
questione
di
atteggiamento,
se
hai
passione
e
vitalità
nello
spirito
puoi
rimanere
giovane
per
tutta
la
vita”.
Concludendo,
il
futuro
anche
per
un
vecchio
può
rappresentare
una
grande
occasione
di
libertà
spirituale
insieme
al
rispetto
per
il
passato,
per
i
ricordi,
la
memoria
e
soprattutto
per
i
sentimenti:
tutto
ciò
lo
possiamo
trovare
in “Youth”,
un
film
di
rara
bellezza,
dedicato
ad
un
altro
grande
regista
napoletano,
Francesco
Rosi,
scomparso
da
poco.