N. 37 - Gennaio 2011
(LXVIII)
WOODY ALLEN & SHAKESPEARE
La vita è un “racconto di un idiota”?
di Giovanna D’Arbitrio
L’ultimo
film
di
Woody
Allen,
“Incontrerai
l’Uomo
dei
Tuoi
Sogni”,
inizia
con
la
frase
shakespeariana
“ la
vita
è un
racconto
di
un
idiota,
pieno
di
rumore
e
furia,
privo
di
significato”
(Macbeth).
Malgrado
questa
pessimistica
premessa,
la
consueta
ironia
del
regista
rende
il
racconto
scorrevole
e
divertente,
tra
dialoghi
molto
“witty”
e
musiche
ritmate
che
vivacizzano
l’azione.
Le
coppie
scoppiano
per
insofferenze,
ambizioni,
insoddisfazioni
e
così
nuovi
amori
nascono
nell’affannosa
ricerca
della
felicità,
ricerca
che
appare
alquanto
ardua
e
complicata
sia
per
due
anziani,
Alphi
e
Helena(A.
Hopkins
e G.
Jones)
che
per
i
giovani
Roy
e
Sally
(J.
Brolin
e N.
Watts).
I
loro
nuovi
partner
Charmaine
(Lucy
Punch),
Greg
(A.
Banderas),
Dia
(F.
Pinto)
non
fanno
che
complicare
ulteriormente
le
situazioni,
scatenando
ansie
e
altri
guai.
Soltanto
Helena,
seguendo
i
consigli
di
una
cartomante
ciarlatana,
sembra
trovare
un
po’
di
serenità
e
perfino
un
nuovo
amore,
rinunciando
a
razionalità
e
concretezza.
Quanto
durerà?
Non
si
sa,
ma
non
è
importante
poiché
in
fondo
“Basta
che
funzioni!”,
come
Woody
affermò
nell’omonimo
film
dello
scorso
anno.
Anche
in
una
recente
intervista
egli
ha
ribadito
le
sue
idee
sul
significato
della
vita
che
per
ora
gli
sfugge,
poiché
né
religione,
né
scienza,
né
tantomeno
magia
o
parapsicologia
gli
hanno
fornito
finora
risposte
soddisfacenti
per
chiarire
i
suoi
dubbi.
Per
questo
motivo
nelle
sue
opere
preferisce
concentrarsi
sui
rapporti
umani,
poiché
mentre
“i
rapporti
politici,
sociali,
mutano,
migliorano,
si
evolvono,
quelli
personali
sono
sempre
gli
stessi”.
Woody
pertanto
conclude:
-
“Dico
forse
le
stesse
cose
che
raccontava
Shakespeare?
Be’
certo,
lui
lo
faceva
meglio
di
me,
ma
la
sostanza
è
quella.
La
cosa
più
difficile
per
un
essere
umano
è
ancora
trovare
qualcuno
con
cui
avere
una
relazione
stabile
e
che
duri
tutta
la
vita
-.
Possiamo
forse
essere
d’accordo
con
lui
su
quest’ultima
affermazione,
ma
il
paragone
con
Shakespeare
non
ci
sembra
particolarmente
“azzeccato”,
poiché
il
genio
universale
del
grande
poeta
spaziò
in
campi
talmente
vasti
della
conoscenza
umana
e
spirituale
che
ci
sembra
francamente
riduttivo
voler
limitare
il
suo
pensiero
a
qualche
verso
tratto
da
una
sola
opera.
Migliaia
di
sottili
messaggi
recitarono
i
suoi
numerosi
personaggi
riflettendo
sui
vari
aspetti
della
vita.
Coleridge
lo
definì
“our
myriad-minded
Shakespeare”,
una
mente
capace
di
creare
una
galleria
dei
più
diversi
tipi
umani
illuminati
da
profonde
riflessioni
su
ogni
aspetto
della
vita
tali
da
formare
un
coerente
sistema
filosofico.
A
Shakespeare,
uomo
del
Rinascimento,
non
sfuggivano
certo
i
nessi
tra
microcosmo
e
macrocosmo,
né i
misteri
e le
magie
di
cui
gli
esseri
umani
sono
circondati.
Preferiamo
quindi
contestare
il
simpatico
e
“confuso”
Woody,
citando
i
seguenti
versi
tratti
da
Amleto:
- Ci
sono
più
cose
in
cielo
e in
terra,
Orazio,
di
quanto
ne
sogni
la
tua
filosofia
.