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N. 24 - Dicembre 2009
(LV)
WHITE CHRISTMAS
Cos'è diventato il Natale oggi?
di Giovanna D’Arbitrio
I’m
dreaming
of a
White
Christmas,
Just
like
the
ones
I
used
to
know...
Si,
è
vero,
lo
confesso,
quest’anno
anch’io
riascoltando
questa
canzone
ho
pensato
a un
“Bianco
Natale”
del
passato,
qualcosa
di
diverso
che
mi
riportasse
alla
memoria
gli
antichi
valori
cristiani
di
pace,
fratellanza
e
solidarietà,
condivisi
da
tutti
gli
uomini
di
buona
volontà
che
un
tempo
combattevano
per
un
mondo
migliore.
Dove
sono
oggi?
Esistono
ancora
persone
disposte
a
correre
qualche
rischio
per
opporsi
al
dilagare
di
corruzione,
volgarità,
violenza,
durezza,
mancanza
di
“cuore”.
Ci
siamo
ricordati
dei
giorni
passati
in
montagna,
tra
cime
maestose,
innevate
copiosamente,
scintillanti
sotto
il
sole,
quelle
cime
che
ci
facevano
sentire
migliori,
quel
bianco
abbagliante,
“pulito”.
Altro
che
candida
neve!
Oggi
è il
ghiaccio
che
avvolge
il
mondo,
un
gelido
ghiaccio
che
congela
i
sentimenti
degli
uomini,
sempre
più
ridotti
a
marionette
senz’anima.
Stavo
ascoltando
distrattamente
la
Tv e
riflettevo
che,
malgrado
la
grave
crisi
economica
,
come
al
solito
già
nel
mese
di
novembre
la
martellante
pubblicità
ci
invita
a
prepararci
all’acquisto
di
regali,
cibo,
dolciumi
e
quant’altro.
Mentre
preparavo
la
cena
é
iniziato
il
Tg e
così
la
notizia
relativa
all’operazione
“White
Christmas”,
ideata
per
dare
la
caccia
ai
clandestini,
mi
ha
colpita
come
un
pugno
nello
stomaco.
Mi è
venuta
in
mente
una
bella
favola
di
Oscar
Wilde
sul
“Gigante
Egoista”
che
fece
costruire
un
alto
muro
intorno
al
suo
splendido
giardino
affiggendo
poi
un
cartello
con
l’avviso
“gli
intrusi
saranno
puniti”.
Avvenne
allora
che
la
Primavera
abbandonò
il
giardino,
mentre
Ghiaccio
e
Gelo
chiamarono
Vento
del
Nord
e
Grandine,
molto
contenti
di
aver
a
disposizione
un
posto
simile.
La
storia
ha
un
lieto
fine
grazie
proprio
all’intervento
dell’amore
di
Cristo.
Strano
che
una
personalità
così
“complessa”
come
quella
di
O.
Wilde
abbia
potuto
creare
una
favola
così
delicata!
Ritornando
all’operazione
“White
Christmas,
distorcere
il
significato
stesso
del
Natale
per
un’operazione
simile
è
sembrato
a
molti
veramente
qualcosa
di
“blasfemo”,
perfino
a
coloro
che
sono
molto
preoccupati
per
il
numero
crescente
di
immigrati
che
si
riversano
sulle
nostre
coste.
Più
volte
io
stessa
ho
sottolineato
la
necessità
di
soluzioni
condivise
a
livello
internazionale
o
almeno
europeo
per
regolamentare
i
grandi
flussi
migratori,
nell’attesa
che
le
attuali
strategie
politico
-
economiche
globalizzate
diventino
più
umane
e
meno
predatrici,
consentendo
una
maggiore
vivibilità
nei
paesi
sottosviluppati.
E
allora
che
fare?
Possiamo
solo
lottare
per
ciò
che
ci
sembra
giusto.
Come
ogni
anno
dunque
nelle
scuole
continuiamo
a
far
ascoltare
White
Christmas,
sperando
che
le
sue
dolci
note
possano
ancora
diffondersi
nell’aria
e
creare
un’atmosfera
di
pace,
armonia,
serenità.
Di
solito
anche
gli
alunni
più
vivaci
improvvisamente
tacciono
e
così
accade
anche
nelle
case
quando
le
famiglie
unite
a
Natale
ascoltano
questa
bella
Christmas
carol.
In
essa
ritroviamo
forse
il
sottile,
misterioso
fascino
di
questa
festività
in
cui
un’antica,
divina
presenza
sembra
aleggiare
sempre,
al
di
là
di
riti
consumistici,
incoerenze,
superficialità
ed
imperante
insensibilità.
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