N. 64 - Aprile 2013
(XCV)
VIVA LA LIBERTÁ
Il tema del doppio in politica e società
di Giovanna D’Arbitrio
Roberto
Andò,
oltre
agli
studi
di
filosofia
e
alla
collaborazione
con
grandi
registi,
come
Francesco
Rosi,
Federico
Fellini,
Michael
Cimino
e
Francis
Ford
Coppola,
si è
distinto
con
successo
nella
regia
teatrale
e
ora
anche
in
quella
cinematografica
con
“Viva
la
libertà”,
un
film
tratto
dal
suo
libro
“Il
trono
vuoto”.
La
trama
è
centrata
sulla
storia
di
Enrico
Oliveri,
segretario
di
un
partito
di
sinistra
che,
contestato
durante
un
congresso
e
sconfitto
dai
sondaggi,
decide
di
concedersi
una
pausa
rifugiandosi
a
Parigi
in
casa
di
Danielle,
sua
ex
amante.
A
Roma,
intanto,
Andrea
Bottini
(Valerio
Mastrandrea),
fedele
collaboratore,
propone
al
fratello
gemello
di
Enrico
di
sostituirlo
temporaneamente.
Così
Giovanni
Ernani,
professore
di
filosofia
appena
dimesso
da
una
clinica
psichiatrica,
sotto
mentite
spoglie
fa
il
suo
ingresso
sul
palcoscenico
della
politica
sorprendendo
e
impressionando
positivamente
giornalisti,
opinione
pubblica
e
membri
del
partito.
Con
citazioni
poetiche
e
filosofiche,
cultura
e
musica,
nonché
rivalutazione
di
libertà,
sincerità
e
onestà,
egli
incoraggia
gli
italiani
a
una
più’
attiva
partecipazione
per
attuare
un
cambiamento
politico.
In
Francia
intanto
anche
Enrico,
allontanandosi
dalla
politica,
riesce
a
ritrovare
se
stesso
e a
recuperare
il
senso
della
vita.
Così
Enrico
e
Giovanni
che
non
si
vedevano
da
molti
anni,
si
ritroveranno
e
muoveranno
i
loro
passi
verso
gli
stessi
obiettivi,
in
un
originale
finale
a
sorpresa.
“Viva
la
libertà”
ci
ripropone
in
effetti
il
tema
della
libertà
attraverso
quello
del
“doppio”
(interpretato
in
modo
superlativo
da
Toni
Servillo)
con
garbo,
eleganza
e
intelligenza:
Enrico,
uomo
politico
stanco
e
deluso
si
libera
da
rigidi
schemi
e
clichés,
recupera
identità
e
libertà
“specchiandosi”
e
confrontandosi
nel
suo
doppio,
Giovanni,
il
fratello
che
grazie
a un
pizzico
di
follia,
non
condizionato
da
giochi
di
potere,
si
esprime
con
genialità
e
fantasia.
Ovviamente
la
pellicola
di
Roberto
Andò
stimola
una
riflessione
sull’attuale
politica
italiana,
ma
senza
polemiche
e
giustizialismi,
poiché
il
tutto
è
presentato
con
intelligente
humour
e a
tratti
in
maniera
quasi
favolistica
con
l’obiettivo
di
evidenziare
la
necessità
di
un
cambiamento.
Tante
le
citazioni
(Brecht,
Shakespeare,
Fellini,
De
André
ecc.),
bella
la
colonna
sonora
di
Marco
Betta,
bravi
gli
interpreti
tra
i
quali
ricordiamo,
oltre
ai
già
citati
Servillo
e
Mastrandrea,
Michela
Cescon
e
Valeria
Bruni
Tedeschi.
Come
ha
detto
in
un’intervista
lo
stesso
regista,
“Viva
la
libertà
è un
film
in
cui
ognuno
può
metterci
dentro
ciò
che
vuole
e
vivere
il
suo
doppio”.
Pur
rispettando
tali
affermazioni,
alla
luce
dei
recenti
avvenimenti
politici,
più
che
“doppi”
e
follia,
ci
sentiamo
di
apprezzare
la
necessità
di
un
cambiamento
basato
concretamente
sui
valori
di
libertà,
sincerità
e
onestà
sottolineati
nel
film.
