N. 101 - Maggio 2016
(CXXXII)
IL
VERO
PETROLIO
ITALIANO
Turismo,
arte,
cultura,
bellezze
naturali
di
Giovanna
D'Arbitrio
In
occasione
delle
scorse
vacanze
pasquali
ho
trascorso
qualche
giorno
in
Umbria,
regione
ricca
di
arte,
di
storia
e di
bellezze
paesaggistiche,
nonché
di
luoghi
intensamente
spirituali
dove
San
Francesco
ha
lasciato
la
sua
mistica
impronta.
Visitando
tale
territorio
ho
pensato
spesso
anche
alla
mia
amata
Campania,
un
tempo
definita
felix
per
la
fertilità
delle
campagne,
il
sole,
il
clima
mite,
il
mare
azzurro,
una
regione
che
nel
corso
dei
secoli
ha
accumulato
un
patrimonio
storico,
artistico
e
culturale
di
un
immenso
valore,
ora
devastata
da
rifiuti
tossici
che
causano
gravi
malattie,
costantemente
umiliata
e
offesa
come
terra
di
orribili
delitti,
abitata
da
un
popolo
ignorante
e “lazzaro”.
In
passato
considerata
una
“capitale
europea”,
Napoli
ora
viene
bollata
con
i
soliti
cliché
di
città
invivibile,
piena
di
spazzatura,
di
gente
pigra
e
indisciplinata,
traffico
caotico,
ragazzi
senza
casco,
sacchetti
della
spazzatura
lanciatidai
balconi
in
strada
sulla
testa
dei
passanti
e
così
via.
É
ciò
che
i
napoletani
spesso
sono
costretti
ad
ascoltare
quando
valicano
i
confini
campani
verso
il
Centro
o il
Nord.
Eppure
oggi
forse
per
effetto
dei
timori
scatenati
dal
terrorismo
in
paesi
ritenuti
più
a
rischio,
o
per
effetto
della
Grande
Expo
di
Milano
e
del
Giubileo,
le
rotte
turistiche
si
stanno
dirigendo
maggiormente
verso
le
regioni
italiane
con
pullman
pieni
di
stranieri
che
stanno
affollando
anche
il
nostro
Sud,
in
particolare
i
luoghi
più
belli
di
Napoli
e
Campania.
In
effetti,
come
Il
presidente
della
Federalberghi
Campania,
Costanzo
Iaccarino,
ha
rilevato,
non
solo
i
dati
2015
sul
turismo
campano
sono
stati
molto
soddisfacenti,
ma
addirittura
si
prevede
“un
incremento
per
il
2016
. Ed
è
infatti
con
l'obiettivo
di
allungare
il
periodo
di
incoming
turistico
che
l'associazione
regionale
ha
promosso
il
calendario
di
eventi
campani
alla
Bit,
la
Borsa
italiana
del
turismo
di
Milano,
appena
conclusa.
Pertanto,
sebbene
i
dati
permettano
di
prevedere
un
aumento
dei
flussi
turistici
in
Campania
del
5%
rispetto
all'anno
scorso,
è
importante
per
le
strutture
alberghiere
regionali
poter
contare
su
periodi
di
attività
anche
al
di
fuori
delle
date
classiche,
onde
poter
garantire
un'accoglienza
professionale
365
giorni
l'anno”.
E i
dati
Istat
2015
relativi
ai
flussi
turistici
stranieri
in
Italia
rilevano
“una
crescita
rispetto
al
2014
sia
degli
arrivi
pari
a
53.297.401,
con
un
incremento
del
3,2%,
sia
dei
pernottamenti
pari
a
190.365.696,
con
un
aumento
dell'1,9%”.
I
dati
di
Banca
d’Italia
indicano
un
buon
andamento
sul
fronte
degli
introiti
nel
2015:
la
spesa
dei
viaggiatori
stranieri
nel
nostro
Paese
è
stata
pari
a
35.765
Mln
di
euro,
con
un
incremento
del
4,5%
rispetto
all'anno
precedente
(si
tratta
di
1.525
Mln
di
euro
in
più).
L'incremento
della
spesa
è
maggiore
se
si
considera
solo
il
motivo
di
vacanza
(+6,1%)
o
solo
l'alloggio
presso
alberghi
e
villaggi
(+6,9%)”.
E
così
riflettendo
su
questi
confortanti
dati,
malgrado
il
mancato
raggiungimento
del
quorum
all’ultimo
referendum
su
petrolio
e
distruttive
trivellazioni
lungo
le
nostre
coste
o in
territori
più
adatti
all’agricoltura,
in
totale
disprezzo
dell’ambiente,
delle
attività
locali,
di
gravi
malattie
causate
da
crescente
inquinamento,
ci
renderemo
conto
forse
che
il
turismo
,“vero
petrolio”
italiano,
potrebbe
rappresentare
una
grande
risorsa
per
il
nostro
“Bel
Paese”,
benedetto
da
Dio
per
il
clima
mite
e le
incomparabili
bellezze
naturali
e
ammirato
in
tutto
il
mondo
per
il
suo
meraviglioso
patrimonio
storico-culturale
e
artistico,
nonché
per
varietà
di
tradizioni
regionali,
cibi
e
vini
eccellenti.