.

home

 

progetto

 

redazione

 

contatti

 

quaderni

 

gbeditoria


.

[ISSN 1974-028X]


RUBRICHE


attualità

.

ambiente

.

arte

.

filosofia & religione

.

storia & sport

.

turismo storico



 

PERIODI


contemporanea

.

moderna

.

medievale

.

antica



 

EXTEMPORANEA


cinema

.

documenti

.

multimedia



 

ARCHIVIO


 

 

 

 

 

 

 

.

contemporanea


N. 25 - Gennaio 2010 (LVI)

Storia di vaccini tra vecchie e nuove pandemie
Dal 1796 ai giorni nostri

di Simona Caltabiano

 

Il 14 maggio 1796 il medico e naturalista inglese Edward Jenner innestò ad un bambino di 8 anni materiale di una pustola di vaiolo bovino. Il bambino guarì dopo sei settimane.

Jenner procedette dunque ad una seconda inoculazione, usando questa volta il siero di pustole umane; il ragazzo non mostrò nessun sintomo della malattia, dimostrando che l'immunizzazione con vaiolo bovino conferisce immunità anche verso il vaiolo umano.

Con questo esperimento convenzionalmente si da inizio per la medicina alla pratica della vaccinazione.

In quella data la storia del genere umano è cambiata. Le terribili pestilenze erano una spada di Damocle che incombeva sui nostri avi provocando perdite umane altissime e un conseguente forte immobilismo di carattere economico e sociale.

Le vaccinazioni hanno realmente liberato il genere umano da paure profonde e hanno messo in moto un processo virtuoso di progresso in tutti i campi dello scibile umano.

In quest’ultimo periodo l’arrivo della nuova influenza suina ha fatto proliferare paure spesso immotivate, ma ha messo in moto con il meccanismo del passaparola il grande popolo dei dietrologisti con l’unico risultato che alla paura si è aggiunta anche la confusione.

La storia ci insegna che non esiste un’unica faccia della medaglia ed è nostro dovere per crearci un giudizio più equilibrato, cercando di non cadere in facili allarmismi, conoscere le anomalie di questa pratica che per doversi spesso piegare alla logica del profitto è incorsa in errori di percorso che sono stati ampiamente comprovati dalla medicina.

Nel 1933 nella provincia di Chiavari oltre ottanta dei bambini vaccinati contro la difterite si ammalarono gravemente, alcuni di loro persero l’uso di braccia e gambe; uno di loro muore.

A Venezia e Rovigo sopraggiunsero gravi sintomi, tra cui la paralisi, che portarono alla morte dieci bambini. Il governo italiano ordinò di fermare la vaccinazione contro la difterite; il National Serotherapeutic Institute di Napoli, che fornì il vaccino, fu chiuso e il direttore arrestato.

Il caso più emblematico, però, si è verificato nel 1956 quando, in Italia venne introdotto a scopo sperimentale il vaccino Salk, contro la poliomelite.

La poliomielite è una malattia, causata da 3 tipi di virus intestinali, che si trasmette da uomo a uomo per via alimentare attraverso feci e saliva. In circa il 95% delle persone infettate dai virus della polio non si manifesta alcun disturbo. Sintomi minori possono comprendere mal di gola, febbre moderata, nausea e vomito.

In alcuni casi (1-2%) si può manifestare rigidità di collo, della schiena o delle gambe, ma senza paralisi. Invece, in meno dell'1% dei casi (all'incirca in uno ogni 1000 infezioni) si verifica la paralisi.

Dopo l’introduzione di questo vaccino dalle statistiche è risultato però che i casi di morte per polio sono cresciuti dai 2.723 del 1955 ai 3.485 ed sono aumentate fino a 8337 nel 1958 mentre il numero dei morti si sono quintuplicati fra il 1955 ed il 1958.

Nel 1966 è stato introdotto il vaccino Sabin in sostituzione del Salk, che però è stato reintrodotto in Italia nel 2003, con la giustificazione che il precedente vaccino usato per quarant’anni era troppo pericoloso.

La pericolosità era derivata dal fatto che il Sabin si basava su un virus vivo, ma indebolito, mentre il Salk si basava sull’utilizzo di un virus ucciso. Viene, pertanto, azzerato il rischio delle rarissime, ma terribili, controindicazioni del Sabin che potevano provocare una paralisi permanente.

Nell’ottobre del 2009 è stata fatta un interrogazione parlamentare per certificare il nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino “Salk” e la manifestazione della poliomelite associata, per garantire l’indennizzo a chi ne aveva diritto.

Nel 1976 negli Stati Uniti d’America per la prima volta è apparso il virus dell’influenza suina. Il Presidente Ford ,allora, ha avviato una vasta campagna di vaccinazione contro il virus dell’influenza A che aveva fatto un morto, con sintomi leggeri, e aveva colpito 240 soldati di stanza a Fort Dix, NJ.

La temuta epidemia non arrivò, ma 500 americani soffrirono di effetti neurologici secondari da vaccino, la cui produzione era stata affrettata, e furono segnalati 25 decessi da sindrome di Guillain-Barré, malattia del sistema nervoso periferico, che provoca la paralisi totale degli arti.

Nel 1992 lo stato italiano ha riconosciuto ufficialmente i casi denunciati negli anni dalle vittime dei vaccini e dai loro famigliari con la legge 210 che tutela i soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati.

Elenchi di nomi e di cartelle cliniche, celati negli archivi, oggi vengono sbandierati nella grande piazza virtuale dai detrattori dei vaccini che arrivano ad ipotizzare scenari di complotti organizzati dai servizi segreti, di virus coltivati in laboratorio per decimare la popolazione mondiale e così razionalizzare la crescita.

Cercando di non cadere in questi pseudo drammi bisogna sottolineare che oggi la medicina ha fatto enormi progressi che le tecniche per la realizzazione dei nuovi vaccini sono all’avanguardia che sicuramente l’esperienze precedenti sono state da monito.

Tutto ciò, però, non deve nuovamente autorizzare gli addetti ai lavori a nascondere negli archivi i casi scomodi che si sono verificati negli anni e che per le terribili leggi della statistica si continueranno a verificare.

Non si può e non si deve più sacrificare all’altare del profitto il diritto alla salute del cittadino.

 



 

 

COLLABORA


scrivi per InStoria



 

EDITORIA


GBe edita e pubblica:

.

- Archeologia e Storia

.

- Architettura

.

- Edizioni d’Arte

.

- Libri fotografici

.

- Poesia

.

- Ristampe Anastatiche

.

- Saggi inediti

.

catalogo

.

pubblica con noi



 

links


 

pubblicità


 

InStoria.it

 


by FreeFind

 

 

 

 

 

 

 

 


[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA  N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE]


 

.