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N. 25 - Gennaio 2010 (LVI)

Topkapi, istanbul
La residenza dei sultani

di Michele Broccoletti

 

[Nell’architettura civile islamica, da sempre, gli edifici più importanti sono le residenze dei principi e dei sovrani, generalmente costruite nel bel mezzo di sontuosi giardini, ricchi di fiori e di piante rare ed abbelliti con fontane zampillanti, che producono ingegnosi giochi d’acqua.


Il Palazzo di Topkapi, i cui lavori di costruzione iniziarono con Maometto II il Conquistatore nel 1470, e terminarono dopo il 1850, è stata la residenza preferita dei sultani ottomani, dal XV al XIX secolo. Edificato su una delle sette colline di Istanbul, dalla quale si può ammirare il Corno d’Oro ed il Mar di Marmara, il Palazzo di Topkapi è situato sul luogo in cui sorgeva l’antica acropoli di Bisanzio, ed occupa un’area di circa 700.000 m², al punto da costituire una sorta di città nella città. Nel corso del tempo, attorno al nucleo centrale del palazzo, vennero costruiti numerosi altri edifici, tutti dotati di ampi giardini ed eleganti chioschi.


Gli edifici che attualmente costituiscono il Palazzo di Topkapi sono indipendenti, e circondati da quasi 1400 m di alte mura turrite, ma allo stesso tempo, tutte le strutture architettoniche, realizzate in stili diversi, sono collegate tra loro da una fitta rete di vicoli e corridoi e racchiudono sale di rappresentanza, appartamenti, padiglioni, cucine, bagni, moschee, scuole e biblioteche.


La parola Topkapi significa letteralmente Porta del Cannone, in quanto, nei pressi della stessa porta che si affaccia sul mare di Istanbul, erano posizionate, un tempo, numerose bocche da fuoco, impiegate per la difesa della città. Dietro la Porta del Cannone, agli inizi del XVIII secolo, Ahmed III fece costruire una residenza estiva, che fu chiamata Palazzo della Porta del Cannone: tale palazzo andò distrutto a causa di un incendio, nel 1863, ma è proprio dal XVIII secolo che l’intero complesso di edifici, iniziò ad essere chiamato Topkapi Saray, ovvero Palazzo di Topkapi.


Oltre al Palazzo della Porta del Cannone, anche altri edifici sono andati distrutti nel corso del XIX secolo: del complesso originario, fatto erigere da Maometto II il Conquistatore, rimane oggi solamente quello che è chiamato il Padiglione delle Maioliche, attualmente annesso al Museo Archeologico.


L’ingresso principale del Palazzo di Topkapi è la Porta Imperiale, situata alle spalle della grande chiesa bizantina di S. Sofia che fu, prima, trasformata in moschea dallo stesso Maometto II, mentre nel 1934, Atatürk la convertì in Museo di Arte Bizantina. La Porta Imperiale, di fronte alla quale è collocata la fontana di Ahmed III, era sorvegliata costantemente da guardie armate, capeggiate da quello che era chiamato il “signore della porta”.


Dopo la Porta Imperiale, e prima di giungere alla Porta Centrale, possiamo incontrare il primo cortile, chiamato anche Piazza d’Armi, in ricordo di alcuni tragici episodi, appartenenti alla storia ottomana.


Dalla Porta Centrale si accede invece al secondo cortile, chiamato Cortile del Consiglio, in quanto vi è un edificio, proprio adiacente al cortile, in cui è situata un’ampia sala adibita ad accogliere i membri del Consiglio Imperiale. Sempre nel Cortile del Consiglio si trovano le dieci enormi cucine del palazzo: realizzate dal geniale architetto Sinan, rappresentano uno splendido esempio del periodo d’oro dell’architettura ottomana. Ciascuna cucina è dotata di un camino conico, sormontato da una cupola: dal Mar di Marmara è possibile ammirare l’imponente serie dei dieci caratteristici fumaioli conici, che svettano verso l’alto. Le cucine inoltre comprendevano un tempo anche gli appartamenti dei cuochi, i magazzini dei generi alimentari e l’ufficio dell’economo, mentre attualmente è possibile apprezzarvi una splendida collezione di preziose ed antiche porcellane orientali.


Adiacente al Cortile del Consiglio vi è la Porta della Felicità, dalla quale si accede agli edifici del palazzo riservati alla vita privata del sultano. Il nome della porta deriva dal fatto secondo il quale il sultano era anche considerato il Signore della Fortuna, e di conseguenza dispensatore di felicità al popolo, tramite le sue azioni ed il suo governo.
Nel terzo cortile, che si incontra oltrepassando la Porta della Felicità, si trovano la Sala delle Udienze, la Biblioteca di Ahmed III, le Sale del Tesoro, la scuola di palazzo ed il Padiglione del sacro mantello. La Sala delle Udienze, con copertura a cupola e rivestita con pannelli di maiolica, è stata edificata su un alto basamento ed ha alte colonne marmoree dal fusto liscio. All’interno vi si può ammirare il meraviglioso trono del sultano, sormontato da un baldacchino e da due globi dorati.

 

La Biblioteca di Ahmed III, edificata nel 1719, si trova di fronte alla Sala delle Udienze ed è un classico esempio dell’architettura civile turca. Costituita da un edificio in marmo bianco, sormontato da cupole in piombo, la Biblioteca di Ahmed III ha un vasto ambiente interno, diviso in più aree di lettura, mentre le pareti sono decorate con rivestimenti di ceramica smaltata Iznik, che presentano vivaci disegni floreali e motivi geometrici, in cui predomina il colore blu, su fondo chiaro. Le quattro stanze del Tesoro rappresentano, invece, una delle sezioni più affascinanti del Palazzo di Topkapi: qui possiamo trovare esposti gioielli ed oggetti preziosissimi, appartenuti ai vari sultani e strettamente legati alla storia del palazzo.


Tra il terzo ed il quarto cortile non esiste una netta divisione: quest’ultimo cortile era in realtà il giardino privato del sultano, ricco di zampillanti fontane e numerosi chioschi disseminati tra i tulipani, dei quali, ad oggi sono visibili il Chiosco di Revan, il Chiosco di Baghdad, il Chiosco di Mustafà Pascià ed il Chiosco di Abdülmegid.


Probabilmente, il settore più importante del Palazzo di Topkapi è l’Harem che era la residenza privata, riservata al sultano ed alle sue donne. L’entrata principale dell’Harem era la Porta delle Carrozze, chiamata così, in quanto a nessuna donna era permesso oltrepassarla, se non in carrozza. Nell’Harem abitava la popolazione femminile del palazzo: la madre, le mogli, le sorelle e le concubine favorite del sultano regnante; anche i bambini fino ad 11 anni – figli e nipoti del sultano e dei principi – risiedevano nell’Harem, dove erano istruiti in una speciale scuola.


Nel corso dei secoli, i diversi sultani continuarono ad aggiungere edifici all’Harem, che oggi si presenta come un disordinato complesso architettonico, costruito su una superficie in pendenza, di circa 15.000 m².


Il cuore dell’Harem era rappresentato dall’appartamento della madre del sultano, composto da stanze lussuosamente arredate e disposte attorno ad uno spazioso cortile. La Sala Imperiale era invece la più grande e la più bella dell’Harem. Iniziata nel 1500 sotto Solimano il Magnifico ad opera di Sinan, venne radicalmente trasformata verso la seconda metà del XVIII secolo sotto Osman III, quando venne abbellita con l’aggiunta di fontane, colonne in marmo e specchi. Molte stanze dell’Harem sono decorate con meravigliosi rivestimenti ceramici, e delicati inserti di madreperla ed avorio, che rendono gli ambienti raffinati ed affascinanti.


Quello che quindi possiamo definire come un vero e proprio agglomerato architettonico, è stata, fino alla seconda metà del XIX secolo, la residenza preferita dai sultani ottomani.


Oltre il sultano, il Palazzo di Topkapi accoglieva generalmente anche i principi e le principesse, attorniati costantemente da un corpo di guardia (i giannizzeri) e da uno staff composto dai membri addetti ad ogni genere di servizio per i sovrani. Tutto il personale era organizzato in varie corporazioni, a ciascuna delle quali era destinato uno specifico quartiere all’interno del palazzo.


Solo nel 1853 il sultano Abdülmegid decise di trasferirsi nel nuovo Palazzo di Dolmabahçe, facendo si che l’intero complesso architettonico del Palazzo di Topkapi potesse divenire il più importante centro espositivo museale dell’intera Turchia, che racchiude tutt’oggi importanti testimonianze storiche e artistiche.

 



 

 

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