[ISSN 1974-028X]

[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE] *

 

169 / GENNAIO 2022 (CC)


moderna

TOMMASO CAMPANELLA
SUL GRANDE FILOSOFO della CIVITATE SOLIS

di Umberto Vitiello

 

 

Delle radici de’ gran mali del mondo

Io nacqui a debellar tre mali estremi:

tirannide, sofismi, ipocrisia;

ond’or m’accorgo con quanta armonia

Possanza, Senno, Amor m’insegnò Temi.

Questi princìpi son veri e sopremi

della scoverta gran filosofia,

rimedio contra la trina bugia,

sotto cui tu, piangendo, o mondo, fremi.

Carestie, guerre, pesti, invidia, inganno,

ingiustizia, lussuria, accidia, sdegno,

tutti a que’ tre gran mali sottostanno,

che nel cieco amor proprio, figlio degno

d’ignoranza, radice e fomento hanno.

Dunque a diveller l’ignoranza io vegno.

 

Tommaso Campanella – poeta, filosofo, teologoe frate domenicano– nasce a Stilo, non lontano da Reggio Calabria,  domenica 5 settembre 1568, e muore a Parigi il sabato 21 maggio 1639. Il nome ricevuto al battesimo è Giovan Domenico. Suo padre è un calzolaio. Non è né agiato né istruito.

 

Nel 1582, quando hapoco più di tredici anni Giovan Domenico Campanella è attirato dagli studi e suo padre pensa di mandarlo a Napoli presso un suo fratello per fargli studiare il diritto. Ma lui desidera seguire studi regolari e gratuiti e decide, col consenso del padre, di chiedere, molto probabilmente non per vocazione, di frequentare il corso di noviziato nel convento domenicano della vicina Placanica.

 

Terminato il corso, quando non ha ancora quindici anni pronuncia i suoi voti nel convento di San Giorgio Morgeto e assumeTommaso come nome di frate, in onore del sommo teologo San Tommaso d’Aquino, come ha più d’una volta dichiarato. Non trascura gli studi superiori di perfezionamento e segue corsi a Nicastro dal 1585 al 1587 e l’anno dopo, quando compie venti anni, a Cosenza ha inizio il suo perfezionamento teologico. Allo stesso tempo legge di nascosto libri di Erasmo (1466-1536), Ficino (1433-1499) e Telesio (1509-1588).

 

Grazie a Bernardino Telesio, e graziein particolar modo alla sua De rerum natura iuxta, Tommaso Campanellasi convince che la natura va indagata coi sensi e la ragione per ciò che è realmente e che non è valida solo la filosofia scolastica. Telesio, cosentino, muore nel 1588 nella sua città, e Tommaso che in quell’anno è a Cosenza va nel duomo e depone sulla sua bara versi di ringraziamento in latino.

 

Poco dopo i superiori di Tommaso Campanella vengono a sapere del suo atteggiamento critico nei confronti di quanto ha appreso nei corsi domenicanida lui frequentati e decidono di trasferirlo nel convento di Altomonte, nel cosentino, centro di studi teologici e scientifici. In questo convento lui apprende segretamente del libro che il napoletano Jacomo Antonio Marta ha scritto contro Telesio, libro che lui contesta con la Philosophia sensibus demonstrata, la sua prima opera, terminata nell’agosto del 1589 e pubblicata a Napoli nel 1591.

 

Alla fine del 1589 Campanella da Altomonte si trasferisce a Napoli, dove è ospite dei marchesi del Tufo. A Napoli approfondisce i suoi studi neoplatonici, scientifici, alchemici e magici. Dopo una discussione con Giovanni Battista Della Porta (1535-1615) scrive De sensu rerum per dimostrare che il numero dei mondi è infinito, che i pianeti sono abitati e che il sole si avvicina gradatamente alla terra, ma anche per discutere dei sensi, dell’intelletto, dell’anima, del mondo esterno e di magia. Scrive inoltre De investigatione rerum, per criticare i peripatetici e i platonici che indicherebbero ai giovani una via larga e non diretta per la ricerca della verità.

 

Nel 1592 è messo sotto inchiesta dal suo ordine e tra il 1594 e il 1595 viene inquisito e torturato a Padova e a Roma. Accusato di eresia, il processo dell’Inquisizione di Roma lo condanna per due anni agli arresti domiciliari in un convento, dal 1595 al 1597. Alla fine degli arresti domiciliari se ne torna in Calabria, dove organizza una cospirazione contro i governanti spagnoli della sua regione, allo scopo di fondare una società sulla comunità dei beni, simile allo stato ideale proposto da Platone.

 

Due cospiratori lo tradiscono e lui viene catturato e trasferito a Napoli, dove è incarcerato.  Dichiarando malanni mentali e mostrandosi folle, Tommaso Campanella si salva dalla pena di morte, tramutata in ergastolo.

 

In prigione a Napoli trascorre 27 anni e vi scrive le sue operepiù significative, tra cui La monarchia di Spagna nel 1600, Aforismi Politici nel 1602, Atheismus triumphatus nel 1605-1607, Quodreminiscetur nel 1606, Metaphysica 1609–1623, Theologia 1613-1624, Apologia di Galileo scritta nel 1616 e pubblicata nel 1622, e la sua opera più famosa: La città del sole, la repubblica universale da lui ideata, un’opera filosofica nata il 1602 in volgare fiorentino, tradotta nel 1613-1614 in latino e pubblicata il 1623 a Francoforte con il titolo Civitas Solis. Idea reipublicae.

 

Opera di carattere utopistico, smile per molti aspetti alla Repubblica di Platone, la sua trama si svolge con un dialogo tra l’Ospitalario, cavaliere dell’ordine di Malta, e il Genovese, nocchiero di Cristoforo Colombo.

 

Nel 1626, con una intercessione presso Filippo IV di Spagna da parte dell’arcivescovo Matteo Barberini, futuro papa Urbano VIII, Tommaso Campanella racquista una parte di libertà. Scarcerato, deve tuttavia rimanere a Roma sotto controllo dal Sant’Uffizio.  Viene liberato definitivamente nel 1629.

 

Nel 1634 è di nuovo accusato di eresia e di comportamento antispagnolo, e per salvarsi da una nuova condanna si trasferisce a Parigi. Nella capitale francese viene accolto nel convento di Saint-Honoré, conosce e viene protetto dal cardinale Richelieu ed è finanziato dal re Luigi XIII per la pubblicazione dei suoi scritti.

 

In onore del Delfino di Francia, il futuro Luigi XIV, alla sua nascita avvenuta a Saint-Germain-en-Laye il 5 settembre 1638, compone in latino la sua ultima opera, l’Ecloga in principis Galliarum Delphini admirandam nativitatem. L’anno dopo, il 21 maggio 1639, Tommaso Campanella muore a Parigi. Aveva 70 anni. 

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[ iscrizione originaria (aggiornata 2007) al tribunale di Roma (editore eOs): n° 215/2005 del 31 maggio ]