N. 67 - Luglio 2013
(XCVIII)
tHINK-EAT-SAVE
GIORNATA MONDIALE DELL’AMBIENTE
di Giovanna D’Arbitrio
Ogni
anno
il 5
giugno
si
celebra
in
tutto
il
mondo
la
Giornata
Mondiale
dell'Ambiente
(World
Environment
Day),
istituita
dall'ONU
per
ricordare
la
Conferenza
di
Stoccolma
sull'Ambiente
Umano
del
1972,
quando
prese
forma
il
Programma
Ambiente
delle
Nazioni
Unite
(U.N.E.P.
United
Nations
Environment
Programme).
Il
tema
di
quest’anno
è
stato
“Think-Eat-Save”
(Pensa-
Mangia-
Preserva)
contro
lo
spreco
di
cibo
e le
sue
conseguenze
sull’ambiente.
"Reduce
your
footprint"
(riduci
il
tuo
impatto)
è,
pertanto,
l’invito
a
ridurre
lo
spreco
alimentare,
considerando
che
un
terzo
del
cibo
prodotto
viene
buttato
nelle
discariche
sempre
più
numerose
ed
inquinanti.
Per
evidenziare
tali
problematiche,
un
video
realizzato
da
uno
studente
spagnolo,
Gastón
Lisak,
è
stato
proiettato
dal
5
giugno
fino
alla
fine
del
mese
a
Times
Square
e
Piccadilly
Circus.
Anche
le
attività
del
“Barilla
Center
for
Food
and
Nutrition”,
fondato
nel
2009
a
Parma
(illustrate
sul
sito
barillacfn.com)
sono
concentrate
su
ricerca
finalizzata
alla
produzione
di
cibo
in
modo
sostenibile,
iniziative
e
suggerimenti,
statistiche
e
altre
informazioni
che
si
possono
trovare
poi
raccolte
nel
testo,
"Eating
planet
2012.
Nutrirsi
oggi:
una
sfida
per
l'uomo
e
per
il
pianeta".
Come
luogo
ufficiale
della
giornata
quest'anno
è
stata
scelta
dall’ONU
la
Mongolia,
per
i
suoi
sforzi
nel
campo
dello
sviluppo
di
un’economia
verde
e in
quello
educativo
nel
sensibilizzare
i
giovani
al
rispetto
dell’ambiente.
Non
si
può
certo
dire
altrettanto
della
vicina
Cina
o
dei
cosiddetti
“paesi
emergenti”
dove
si
realizzano
alti
profitti
con
produzioni
“delocalizzate”
(cioè
sottratte
a
paesi
occidentali
ora
messi
in
crisi
con
disoccupazione
e
crisi
economica),
produzioni
realizzate
a
costi
bassissimi
proprio
grazie
alla
totale
mancanza
di
rispetto
verso
l’ambiente
e i
diritti
dei
lavoratori.
È
senz’altro
giusta
la
campagna
contro
lo
spreco
di
cibo,
soprattutto
se
consideriamo
i
problemi
della
fame
nel
mondo
e
della
malnutrizione,
ma
non
dimentichiamo
mai
che
il
cibo
stesso
può
diventare
“veleno”
se
prodotto
in
un
ambiente
dove
acqua,
aria
e
terra,
sono
inquinati.
In
Italia
la
recente
sentenza
del
tribunale
di
Torino
per
i
morti
da
Eternit
ci
ricorda
che
rovinare
la
natura
significa
anche
incidere
negativamente
sulla
nostra
salute.
Concludendo,
dunque,
degrado
ambientale
e i
consequenziali
mutamenti
climatici
stanno
mettendo
a
rischio
la
vita
di
persone,
animali
e
piante
sul
nostro
pianeta.
Quando
ci
decideremo
a
fare
seriamente
qualcosa
contro
gli
attuali
pericoli?