.

home

 

progetto

 

redazione

 

contatti

 

quaderni

 

gbeditoria


.

[ISSN 1974-028X]


RUBRICHE


attualità

.

ambiente

.

arte

.

filosofia & religione

.

storia & sport

.

turismo storico



 

PERIODI


contemporanea

.

moderna

.

medievale

.

antica



 

EXTEMPORANEA


cinema

.

documenti

.

multimedia



 

ARCHIVIO


 

 

.

ATTUALITà


N. 42 - Giugno 2011 (LXXIII)

THE TREE OF LIFE
L’affascinante mistero della vita

di Giovanna D'Arbitrio

 

“The Tree of Life”, il film di Terence Malick, ha vinto la Palma d’Oro al Festival di Cannes 2011, dividendo pubblico e critica forse perché più che un film è un’opera artistica complessa su significato della vita, lotta tra il Bene e il Male, relazioni tra macrocosmo e microcosmo, tra Dio e uomo, felicità e dolore, odio e amore.

 

Tutto ciò è calato nella realtà attraverso la storia di una famiglia americana degli anni ’50: un padre-padrone (Brad Pitt) autoritario e opprimente (in realtà fragile e spaventato dalla vita) che impone una dura disciplina militaresca ai suoi tre figli per temprarli e prepararli alla spietata lotta per l’esistenza, una madre sensibile ed amorevole (Jessica Chastain), piena di fede in Dio.

 

In questo piccolo microcosmo, si scatenano i dubbi e gli inquietanti interrogativi che tormentano da secoli l’umanità fin dalla creazione di un favoloso immenso Universo, dalla notte dei tempi di una Terra popolata da animali preistorici, per arrivare all’attuale epoca dominata dal dio Denaro che governa il mondo dall’alto degli asettici uffici dei moderni templi- grattacielo.

 

La drammatica morte del secondogenito colpisce dolorosamente gli O’ Brien, in particolare Jack (Sean Penn) che s’immerge nei ricordi della sua infanzia facendo scorrere sullo schermo stupende immagini di una natura ancora incontaminata: alberi secolari, prati verdi, fiori, acque limpide, cieli stellati, stormi di uccelli che danzano disegnando incredibili figure astratte.

 

In questo stupendo contesto si agitano le passioni umane e le angoscianti domande di Jack che fin da bambino cerca di capire la realtà.

 

Di fronte alla violenza paterna, alla sofferenza, alla morte di un suo piccolo amico, dialoga direttamente con Dio, chiedendogli “Se tu non sei buono, perché devo esserlo io?”.

 

Nel loro giardino viene piantato un albero, simbolo di vita, ma intorno ad esso non c’è sempre armonia e serenità: i sentimenti contrastanti di odio e amore sono costantemente presenti in questa famiglia-simbolo dell’umanità. Chi vincerà alla fine?

 

Nel film, ricco di simboli ed allegorie, alla fine prevale l’Amore, il vero motore della vita, “L’Amor che move il sole e l’altre stelle”, come Dante scrisse. La madre, novella Beatrice, sembra guidare la famiglia in una surreale danza fatta di abbracci e di perdono.

 

Immagini di rara bellezza inseguono magiche note musicali e viceversa, esaltandosi in un continuo scambio energetico di grande elevazione in cui voci, dialoghi essenziali, significativi silenzi, intense espressioni dei volti formano una sinfonia che sottolinea ed amplifica i sentimenti. Bravi dunque Alexandre Desplat (colonna sonora) ed Emmanuel Lubezski (fotografia).

 

Non è un film per tutti. Chi non ama la poesia non può comprenderlo poiché esso si avvale di un linguaggio “diverso”, talvolta ermetico, non accessibile a tutti, soprattutto a coloro che non sono guidati alla comprensione da goethiane “affinità elettive”.



 

 

COLLABORA


scrivi per InStoria



 

EDITORIA


GBe edita e pubblica:

.

- Archeologia e Storia

.

- Architettura

.

- Edizioni d’Arte

.

- Libri fotografici

.

- Poesia

.

- Ristampe Anastatiche

.

- Saggi inediti

.

catalogo

.

pubblica con noi



 

links


 

pubblicità


 

InStoria.it

 


by FreeFind

 


[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE]


 

.