N. 5 - Maggio 2008
(XXXVI)
Sviluppi storico-filosofici della teologia
trinitaria
Le varie correnti di pensiero
di Carlo Siracusa
Nei
secoli, si è visto un continuo fluire di correnti di
pensiero, e il Cristianesimo è passato attraverso una
travagliata controversia relativa alla figura di Cristo,
divenuta oggetto di speculazione millenaria e di eresie.
Chi
era realmente Gesù? La questione è passata così
attraverso dibattiti filosofico-teologici, che hanno
visto contendersi prevalentemente due concetti in
antitesi: il subordinazionismo contro il trinitarismo,
che cominciò ad affiorare e gradualmente ad imporsi in
epoca post apostolica.
Intorno alla fine del I° secolo, l’influenza filosofica
condizionò il pensiero cristiano, e si iniziò a
elaborare il concetto teologico di uguaglianza
nell’essenza e nella sostanza tra Padre e Figlio, che
portò allo sviluppò successivo di quella che divenne la
dottrina trinitaria, elaborata secondo due differenti
punti di vista: uno ‘ontologico’ – relativo a ciò che
Dio è – e l’altro ‘economico’ – relativo a ciò che Dio
fa.
Secondo il primo punto di vista, le persone della
trinità sono perfettamente unite, un’essenza divina
condivisa e indivisa in persone divise, perfettamente
uguali, consostanziali, coeterni; mentre non sono tali
dal punto di vista ‘economico’, dove l'essenza divina è
caratterizzata dalla tri-unità: Padre, Figlio e Spirito
Santo come tre manifestazioni di un'unica sostanza
indivisibile, indistinta, inseparabile, che
all’occorrenza assume solo ruoli e funzioni differenti.
Questi
concetti teologico-filosofici, fecero scaturire in Ario
un energico accanimento in difesa del pensiero
unitariano-subordinazionista, portando allo scontro con
Alessandro e Atanasio, che, dal canto loro, sostenevano
l’uguaglianza nella sostanza delle persone della
Trinità, in un unico Dio.
Nel
frattempo, nacquero molteplici movimenti, che diedero
spazio alla formulazione di vedute alternative come il
monarchianismo, il modalismo, il marcionismo, e altre
correnti di pensiero, di seguito presentate in sintesi.
Subordinazionismo
Il
pensiero subordinazionista, descrive il Padre, il Figlio
e lo Spirito santo, come persone non uguali, ma
subordinate l’uno all’altro. Il vero Dio è il Padre,
mentre il Figlio e lo Spirito sono dèi inferiori. Questo
pensiero era il concetto promosso dall’arianesimo,
condiviso anche da molti padri preniceni.
Docetismo
Il
nome di questa dottrina deriva dal termine greco
dokéin
(sembrare), dottrina che negava sia la
natura umana di Cristo, che la sofferenza scaturita
dalla sua passione e morte.
Cerintianesimo
Questo
movimento prese il nome da Cerinto, uno gnostico del I°
secolo che insegnava che Dio è al di sopra di tutto, e
non è conosciuto; che il mondo è stato creato da una
potenza inferiore e lontana da Dio, e che Gesù non era
altro che un profeta, figlio di Giuseppe e Maria, nel
quale, al battesimo, discese Cristo in forma di colomba,
che risalì al cielo prima che Gesù morisse.
Ebionismo
Questa
setta si diffuse dalla metà del I° secolo. Il suo nome
deriva da una parola aramaica che significa “poveri”,
probabilmente perché praticavano la povertà o perché
avevano un concetto povero intorno a Cristo. Per gli
ebioniti Gesù non era il Figlio di Dio, ma un grande
profeta. Questi rimasero in attesa della venuta del
Messia.
Modalismo
Il
modalismo fu una delle forme in cui si espresse il
monarchianismo, affermando che le persone della Trinità
non erano altro che “modi” di essere e di agire
dell'unico Dio. Caratteristica del modalismo era l’idea
patripassianista, secondo cui fu il Figlio a incarnarsi
quale “modo” scelto dal Padre per manifestarsi e che in
realtà sarebbe stato il Padre in persona a soffrire la
passione.
Adozionismo
Anche
l'adozionismo, era una forma di monarchianismo, e vuole
che al momento del battesimo di Gesù, Cristo scese su di
lui in forma di colomba e, da quel preciso istante, Gesù
fu “adottato” quale figlio da Dio. Secondo il pensiero
adozionista, prima del battesimo, Gesù era stato un
semplice uomo e aveva vissuto come gli altri uomini. In
ogni caso, questo fatto eccezionale non lo rese Dio, ma
lo diventò dopo la sua resurrezione.
L'adozionismo
fu elaborato da Teodato (o Teodoto) di Bisanzio, un
conciatore di pelli, il quale si recò a Roma durante il
papato di Vittore (189-198) a insegnare la sua dottrina
e per questo fu scomunicato.
Marcionismo
Fu
fondato da Marcione nel II secolo. Secondo la sua
filosofia, esistevano due dei. Il dio dell’A.T., che è
il creatore, il protettore del popolo d’Israele e nemico
di tutte le nazioni, e il dio del N.T. che invece amava
misericordiosamente tutta l’umanità, e questi era il
Padre di Gesù. Secondo Marcione, Gesù quando venne sulla
terra non avrebbe assunto un corpo carnale, ma era solo
un’apparenza, perché secondo lui, se Gesù si fosse
incarnato in un corpo umano, sarebbe stato contagiato
dalla materia, che è corrotta.
Monarchianismo
Il
monarchianismo (dal greco
móne arché
: principio unico) era un movimento
teologico del II e III secolo d.C., il cui scopo era di
preservare l'unità del concetto di Dio, negando la
natura divina di Cristo e la distinzione di tre persone
in un unico Dio, sostenendo così la necessità di un
monoteismo più rigoroso. Secondo questo pensiero, Padre
Figlio e Spirito santo non erano altro che tre aspetti o
attributi diversi, ma non persone distinte.
Arianesimo
L'Arianesimo prende il nome dal presbitero di
Alessandria, Ario, nato in Libia verso il 256.
Ufficialmente l'arianesimo prese avvio dal sinodo dei
vescovi del 321, convocato da Alessandro, vescovo di
Alessandria, che fece scomunicare Ario, reo di
propagandare il suo pensiero eretico.
Fuggito in Palestina, Ario si rivolse a Eusebio di
Nicomedia, suo vecchio compagno di scuola, il quale lo
accolse a braccia aperte e creò un centro di riferimento
per l'arianesimo nella propria diocesi.
Fu
proprio Eusebio il maggiore interprete e difensore di
questo movimento. Il fulcro dell'arianesimo era la
negazione della divinità di Cristo e della
consustanzialità (stessa sostanza o
homooùsios)
del Figlio con Dio Padre.
Secondo Ario, il Padre era eterno, la sorgente non
originata di tutta la realtà, mentre il Figlio, sebbene
fosse il primo nato fra tutte le creature e creatore del
mondo, era dissimile (anòmoios)
ed inferiore al Padre in natura e dignità, perché
generato e creato dal Padre stesso, prima di tutti i
tempi. Tuttavia ci fu un tempo in cui il Figlio non
c'era, come recitava una frase molto citata di Ario.
Apollinarismo
Questa
dottrina nacque da Apollinare di Laodicea (310-390 d.
C.), teologo in opposizione alla dottrina ariana. Per
cercare di salvaguardare la divinità di Cristo, sostenne
la formula dell’unica
natura
di
Gesù, secondo la quale il Verbo si sarebbe unito a Gesù,
essere dall’umanità incompleta, (umanità dotata
dell'anima vegetativa ed animale e priva dell'anima
razionale), per conferirgli quell’anima razionale
assente.
Monofisismo
Secondo questa dottrina, sostenuta da Eutiche, vescovo
di Costantinopoli (V° secolo), Gesù possedeva una sola
natura, quella divina (mónos
+
physis),
che aveva assorbito la natura umana, presente solo in
forma apparente. Questa dottrina fu condannata dal
Concilio di Calcedonia (453), ma è tuttora seguita anche
dalla Chiesa Copta.
Nestorianesimo
L’ideatore di questa concezione fu Nestorio, patriarca
di Costantinopoli (intorno al 428-431). Secondo il
Nestorianesimo, Cristo è formato da due nature distinte,
due persone congiunte l'una con l'altra, attraverso
un'unione puramente morale. Questa dottrina ritiene
impossibile che il Verbo possa essersi incarnato e che
possa
essere
morto in sacrificio, inoltre, definisce Maria la "madre
di Cristo" e non "madre di Dio".
Monotelismo
Dottrina formulata per la prima volta da Severo d'Antiochia
(inizi del V° secolo), e rielaborata successivamente dal
patriarca Sergio di Costantinopoli (VII° secolo).
Secondo questa dottrina, in Gesù esiste una sola volontà
(mónos
+
thélein):
la volontà umana, fisica, di Gesù sarebbe stata
determinata nel suo agire terreno dalla volontà divina.
Per il monotelismo, infatti, la natura umana è
subordinata a quella divina, pur conservando la
distinzione fra le due nature.
Questo
movimento può essere considerato una ripresa del
monofisismo, con la differenza che, invece di sostenere
l'unità della natura, sostiene l'unità della volontà. Il
Concilio di Costantinopoli (680-681) risolse la
questione, affermando che in Cristo esistono due
distinte volontà, ciascuna secondo la sua diversa
natura, ma concordi, poiché nella persona di Gesù
trovano la loro unità.
Trinitarismo
La
dottrina della Trinità afferma in Dio un’unica natura
distinta in tre persone, Padre, Figlio e Spirito santo
ed è considerata il dogma fondamentale della
Cristianità, che è condivisa da cattolici, ortodossi e
dalla maggior parte delle chiese protestanti. Esistono
tuttavia delle varianti esegetiche fra le varie chiese.
L'interpretazione trinitaria presenta delle differenze
tra la chiesa latina e quella greca. Entrambe
riconoscono l'unità delle tre Persone, ciascuna delle
quali è pienamente Dio, uguale in eternità, potenza,
scienza e sapienza, ma allo stesso tempo ciascuna è
distinta rispetto alle altre due. Le differenze nascono
nella comprensione delle relazioni che intercorrono fra
di esse, in particolar modo nella questione del
cosiddetto “Filioque”,
termine latino che significa "e
dal figlio".
Secondo il credo niceno-costantinopoliano, il Figlio è
generato dal Padre, e lo Spirito santo procede dal
Padre, così che il Padre risulta essere l'unica causa
della Trinità.
Con i
successivi sviluppi teologici, la Chiesa latina stabilì
che lo Spirito santo procede anche dal Figlio: secondo
la formula latina inserita nel Credo Cattolico:
“Credo nello Spirito Santo, ... che procede dal Padre [e
dal Figlio = Filioque]”.
La
Chiesa di Costantinopoli si urtò con quella latina
riguardo alla processione dello Spirito santo, non
accettando il concetto di processione dal Figlio. Questo
argomento divenne oggetto di dispute, risultò uno tra i
punti che portò alla scissione tra la Chiesa latina,
(Cattolica - d’Occidente) e quella greca, (Ortodossa -
d’Oriente).
Sebbene i primi Padri cercassero di far riemergere le
verità del Cristianesimo, è pressochè evidente come, a
motivo della loro provenienza da famiglie pagane e per
l’educazione ellenistica ricevuta, spesso le loro
testimonianze non sono perfettamente in linea con le
Scritture sacre, e risultano a volte condizionate dal
pensiero filosofico del loro tempo. Qualcuno,
addirittura, cercò di cristianizzare l’ellenismo,
costruendo una sorta di ponte tra il cristianesimo e la
filosofia greca. Tuttavia, benché i loro scritti possano
aver risentito dell’influenza filosofica, e non
corrispondano esattamente al primissimo Cristianesimo,
la loro testimonianza è comunque degna d’essere presa in
considerazione, e comparata alle varie congetture
cristiane del nostro tempo. |