[ISSN 1974-028X]

[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE] *

 

N° 201 / SETTEMBRE 2024 (CCXXXII)


arte

A PROPOSITO DI TATToo
UN’ARTE SECOLARE PIÙ VIVA CHE MAI
di Alba Indiana


Dopo il successo delle scorse edizioni, Roma torna a ospitare (dall’11 al 13 ottobre) l’Urban Land Tattoo Expo Roma, il più grande evento italiano dedicato all’arte del tatuaggio e alla street culture, giunto quest’anno alla sua ottava edizione. La sede ospitante è il "San Paolo District", un centro multifunzionale nato da un progetto di riqualificazione urbana che ha trasformato un’ex rimessa dell’Atac in una location unica, dal suggestivo fascino metropolitano.

 

Urban Land segna un momento significativo non solo per la tattoo art e i suoi protagonisti, ma per l’intera comunità della street culture, grazie a un programma eccezionalmente ricco di eventi, attività e live show che spaziano dalla body art alla danza, dallo sport alla musica, dalla pittura al cibo, in cui ogni elemento celebra e promuove il mondo urban.

Come ogni anno, al centro della convention (sito di riferimento: urbanland.it) c’è il "Tattoo Contest", con la partecipazione di oltre 400 artisti tatuatori provenienti da tutto il mondo, pronti a esprimere il loro straordinario talento attraverso lo stile che più li rappresenta. A valutarli, una giuria di super esperti, incaricata di premiare i lavori migliori per ogni categoria prevista, tra cui: New School, Micro Tattoo, Lettering, Japan, Chicano, Realistic, Cartoon, Dotwork, Traditional e Ornamental.

 


In tale contesto, si segnala inoltre, nello spazio museale, l’esposizione fotografica “Emozioni sulla pelle”, un progetto – presentato per la prima volta in Italia – che mette in mostra uno straordinario lavoro di body suit ispirato all’arte europea del tardo XVII secolo. Già, perché l’arte del tatuaggio non è certo cosa recente. Le sue origini risalgono infatti a migliaia di anni fa…

Le prime testimonianze archeologiche di corpi tatuati provengono da civiltà come quella egizia, con mummie risalenti al 2000 a.C., e da antiche culture europee, come attesta l’uomo di Similaun, una mummia rinvenuta nelle Alpi e tatuata oltre 5.000 anni fa. Inizialmente, i tatuaggi avevano un profondo significato religioso, sociale o rituale. Erano un modo per identificarsi con un gruppo, raccontare storie o proteggersi da forze maligne.

 

Dopodiché, il tatuaggio fu spesso associato a pratiche pagane e quindi stigmatizzato. Nel corso del tempo, ha assunto una connotazione diversa, soprattutto in Occidente. Durante il XVIII e XIX secolo, furono soprattutto marinai, esploratori e galeotti a portare avanti questa tradizione, spesso associata a storie di viaggi, avventure e ribellione. Per molto tempo, l’arte del tatuaggio è rimasta marginale, collegata a sottoculture o contesti specifici. Ma nonostante le fasi di emarginazione, il tatuaggio ha sempre attirato l’attenzione, fino al grande cambiamento avvenuto nel XX secolo, quando i tatuaggi sono stati progressivamente “sdoganati” e accolti nella cultura mainstream.

Grazie all’invenzione della macchina elettrica per tatuare, la tecnica si perfezionò e divenne più accessibile. E se negli anni ‘50 e ‘60 il tatuaggio era ancora associato a gruppi marginali, con la rivoluzione culturale degli anni ‘70, tale arte si liberò dai suoi stereotipi e iniziò a diffondersi tra le masse. Rock star, attori e celebrità hanno poi contribuito alla diffusione di quest’arte, rendendola accessibile al pubblico.

Oggi i tatuaggi non sono più simboli esclusivi di appartenenza a specifici gruppi sociali, ma rappresentano una forma di espressione personale. Dal minimalismo ai disegni più elaborati, il tattoo è diventato un fenomeno di massa, praticato da persone di ogni età ed estrazione sociale, continuando a evolversi con nuove tecniche e stili che riflettono la diversità culturale e l’innovazione tecnologica dei nostri tempi.

In sostanza, i tatuaggi sono ormai diventati un linguaggio universale, capace di unire culture e generazioni diverse, come attesta il successo di Urban Land. Tornando a tale contesto, è anche da segnalare la presenza di performance dal vivo “extra”, spaziando dalla scultura al make-up artistico e dalla ritrattistica alla musica, con tanto di seminari e laboratori creativi.

 

Anche se, naturalmente, il cuore della manifestazione sono proprio i tattoo e la loro dirompente componente estetico-comunicativa, in grado di raccontare il nostro tempo e le nostre ancestrali radici al pari – e a volte più efficacemente – di altre forme d’arte.

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[ iscrizione originaria (aggiornata 2007) al tribunale di Roma (editore eOs): n° 215/2005 del 31 maggio ]