contemporanea
LA RIFORMA AGRARIA ZARISTA
LE INIZIATIVE DI
PËTR ARKAD’EVIČ STOLYPIN
di Enrico Targa
Pëtr Arkad’evič Stolypin (anche
traslitterato come Pyotr Arkadevich
Stolypin; in russo: Пётр Аркадьевич
Столыпин (Dresda, 14 aprile 1862 – Kiev,
18 settembre 1911) fu un politico russo
che ricoprì la carica di Ministro degli
Interni e Primo Ministro dell’Impero
Russo dal giugno 1906 al 18 settembre
1911, durante il regno dello zar Nicola
II.
Convinto conservatore, animato da
sentimenti nazionalistici, fu un rigido
esecutore e restauratore del potere
zarista, pur non essendo mai stato
completamente gradito da Nicola II, dopo
gli eventi della Prima Rivoluzione russa
del 1905 nata a seguito della sconfitta
russa nella guerra russo-giapponese.
Egli agì tanto sul fronte della
repressione del dissenso, quanto su
quello istituzionale, ponendo le basi,
attraverso l’attuazione di una riforma
elettorale che rimase comunque molto
censitaria, per un solido consenso
parlamentare al regime. Morì assassinato
per mano del rivoluzionario Dmitrij
Bogrov (nato Mordechai Gershkovich
Bogrov figlio di mercanti ebrei di Kiev
allora parte dell’impero russo).
Alcuni studiosi sostengono che la
riforma agraria, patrocinata da
Stolypin, ebbe il merito di tentare di
salvare l’impero e il potere zarista, e
che, se fosse stata portata a termine,
avrebbe potuto risolvere il problema
delle campagne, attenuando i fermenti di
agitazione popolare, emanazione del
disagio della classe contadina. In
realtà essa, volta a creare nell’Impero
una media borghesia agraria, acuì le
distanze tra proprietari benestanti (la
classe dei kulaki, in seguito
eliminatada Stalin nell’ambito della
collettivizzazione delle campagne) e
piccoli contadini, la cui condizione non
migliorò e che rimase in larga misura
legata a un sistema di lavoro
complessivamente molto simile a quello
dell’abolita servitù della gleba.
Stolypin nacque a Dresda nel Regno di
Sassonia, il 14 aprile 1862, e fu
battezzato il 24 maggio nella Chiesa
ortodossa russa in quella città. Suo
padre, Arkady Dmitrievich Stolypin
(1821-1899), fu all’epoca un inviato
russo:la famiglia dei Stolypin era
prominente nell’aristocrazia russa in
quanto suoi antenati avevano servito gli
zar fin dal XVI secolo, e come
ricompensa per il loro servizio
accumularono enormi proprietà in diverse
province.
Suo padre Arkady Dmitrievich Stolypin
(1821-1899), fu un generale
dell’artiglieria russa, governatore
della Rumelia orientale e comandante
della guardia del Cremlino si sposò due
volte:la seconda moglie, Natalia
Mikhailovna Stolypina (nata Gorchakova;
1827-1889), fu la figlia del principe
Mikhail Dmitrievich Gorchakov, il
comandante generale della fanteria russa
durante la guerra di Crimea e poi
governatore generale di Varsavi. Pëtr
crebbe nella tenuta di famiglia
Serednikovo (in russo: Середниково) nel
distretto di Solnechnogorsky, un tempo
abitato da Michail Lermontov (figura di
spicco del romanticismo, è considerato
uno tra i maggiori scrittori del secolo
XIX) e vicino al governatorato di Mosca.
Dal 1869, Stolypin trascorse i suoi anni
d’infanzia nel maniero di Kalnaberžė
(ora distretto di Kėdainiai in
Lituania), costruito da suo padre, un
luogo che rimase la sua residenza
preferita per il resto della vita. Nel
1876, la famiglia Stolypin si trasferì a
Vilna (ora Vilnius), dove frequentò il
liceo enel 1879 seguì un nuovo
trasferimento a Oryol. Stolypin e suo
fratello Aleksandr studiarono all’Oryol
Boys College: nel 1881 Stolypin studiò
agricoltura all’Università di St.
Petersburg ove insegnavail grande
chimico Dimitri Mendeleev (1834-1907) e
nel 1884 si sposò con Olga Borisovna
Neidhart la cui famiglia aveva una
posizione simile a quella di Stolypin.
Il matrimonio iniziò in circostanze
tragiche: Olga fu la fidanzata del
fratello di Stolypin, Mikhail, ma si
fidanzò con Stolypin dopo la morte di
Mikhail in un duello. Terminò il corso
di laurea scrivendo una tesi sulla
coltivazione del tabacco nel sud della
Russia. Dopo gli studi prestò servizio
come maresciallo del governatorato di
Kovno (ora Kaunas, Lituania) tra il 1889
e il 1902. Questo servizio pubblico
consentì a Stolypin di verificare in
prima persona quali fossero le esigenze
locali e gli prmise, inoltre, di
affinare le competenze amministrative.
Rimase particolarmente colpito, in senso
positivo, dal sistema di fattorie
unifamiliari del Krai nordoccidentale,
chee in seguito cercò di introdurre
nella riforma fondiaria basata sulla
proprietà privata in tutto l’Impero
russo.
Il servizio di Stolypin a Kovno fu
considerato un successo dal governo
russo tanto chefu promosso sette volte
arrivando al rango di consigliere di
Stato nel 1901. Questo periodo fu roseo
anche per ciò che riguarda la sua vita
privata: nacquero quattro delle sue
cinque figlie; la figlia Maria ricordò
nei suoi diari: «questo fu il periodo
più tranquillo [della] sua vita».
Nel maggio 1902 Stolypin fu nominato
governatore a Grodno (la persona più
giovane mai nominata in questa
posizione) e nel febbraio 1903 fu
trasferito a Saratov ove soppresse
scioperanti e moti contadini (gennaio
1905)guadagnandosila reputazione di
essere stato l’unico governatore in
grado di mantenere un controllo sulla
provincia durante la Rivoluzione del
1905.
Le radici dei disordini risiedevano in
massima parte nella Riforma
dell’emancipazione della servitù della
gleba del 1861, che aveva dato in blocco
la terra all’obščina (terre
coltivate in comune dai contadini),
anziché individualmente ai servi appena
liberati. Persino dopo l’emancipazione
dei servi della gleba e l’abolizione di
questo tipo di schiavitù, avvenuta nel
1861, il contadino nel suo lavoro
giornaliero normalmente aveva poca
indipendenza dalle decisioni assunte
dall’obščina, tramite il suo
organo direttivo, l’assemblea plenaria
della comunità (mir).
Le determinazioni di questa riguardavano
infatti il controllo e la
redistribuzione della terra comune e
delle foreste (qualora fossero sotto la
sua giurisdizione), l’arruolamento delle
reclute per il servizio militare statale
(ogni comunità infatti era obbligata a
fornire all’esercito un determinato
numero di uomini) e l’erogazione di
punizioni per i crimini minori.
L’obščina era anche obbligata in
solido al pagamento delle tasse dei
singoli membri. Questo tipo di
responsabilità condivisa era nota con il
nome di krugovaja poruka, anche
se l’esatto significato di questa
espressione cambiò nel corso del tempo.
Vicino alle proprietà comuni stavano le
proprietà individuali nobiliari che i
contadini, anche quando furono
affrancati dalla servitù, erano
obbligati a lavorare gratuitamente (tale
istituto viene menzionato anche dallo
scrittore russo Lev Tolstoj nel suo
romanzo Resurrezione).
I filosofi russi del XIX secolo
considerarono l’obščina come un
fattore unico nel panorama europeo, tale
da distinguere la Russia dalle altre
nazioni civilizzate. I populisti videro
in questo istituto pre-capitalistico il
germe di una futura società socialista
mentre gli slavofili la esaltarono quale
simbolo dell’unità spirituale e della
cooperazione tra le classi della società
russa. I successi riportati da Stoyplin
come governatore provinciale lo
portarono ad essere nominato ministro
dell’interno sotto il govern di Ivan
Goremykin nell’aprile 1906.
La prima fase del suo Ministero fu
dedicata alla costruzione di un nuovo
binario della Transiberiana lungo il
fiume Amur all’interno dei confini
russi. Trascorsi due mesi, Dmitrij
Fëdorovič Trepov suggerì a Goremykin di
dimettersi e di promuovere un gabinetto
con solo Kadet, che a suo parere sarebbe
presto entrato in un conflitto violento
con lo zar Nicola II e sarebbe fallito e
si oppose a Stolypin che, prendendo le
distanze dalle politiche antisemite e
reazionarie di Trepov,promosse un
gabinetto di coalizione.
Georgy Lvov e Alexander Guchkov
cercarono di convincere lo zar ad
accettare i liberali nel nuovo governo:
quando Goremykin, descritto dal suo
predecessore Sergej Jul’evič Vitte
(1849-1915) come un burocrate, si dimise
il 21 luglio 1906, Nicola II nominò
Stolypin primo ministro mantenendo
lacarica di ministro dell’interno. Al
fine di facilitare l’azione governativa
sciolse la Duma nonostante l’opposizione
dei radicali: 120 kadet (Partito
Democratico Costituzionale di
ispirazione liberale), 80 trudovik
(laburisti) e i deputati
socialdemocratici andarono a Vyborg
(allora parte del Granducato autonomo di
Finlandia e quindi oltre la portata
della polizia russa) e risposero con il
Manifesto di Vyborg (o “Appello di
Vyborg”), scritto dal liberale Pavel
Milyukov (1859-1943).
Stolypin permise ai firmatari di tornare
alla capitale senza incorrere in
sanzioni penali, ma Il 25 agosto 1906,
tre terroristi dell’Unione dei
Socialisti Rivoluzionari Massimalisti,
indossando uniformi militari,
organizzarono un attentato durante un
ricevimento pubblico che Stolypin tenne
sull’isola di Aptekarsky e ne uscì
leggermente ferito da schegge volanti ma
i morti furono 28: la figlia di 15 anni
fu gravemente ferita mentre suo figlio
di 3 anni fu leggermente ferito (a
seguito di questi eventi Stolypin decise
di trasferirsi nel Palazzo d’Inverno).
Piccola curiosità: nell’ottobre 1906, su
richiesta dello za, il mistico Grigorij
Rasputin (1869-1916) fece visita al
bambino ferito.
Il 9 novembre, con un decreto imperiale,
sono stati messi in atto cambiamenti di
vasta portata nella legge sulla
proprietà fondiaria che hanno attaccato
in un colpo solo il sistema immobiliare
comune e familiare (familiare). Stolypin
nel giugno 1907 sciolse la Seconda Duma
(in carica tra il 20 febbraio e il 3
giugno 1907) poco prima però accusò i
socialisti di preparare rivolte armate e
pretese di escludere 55 deputati
social-democratici dal voto (togliendo a
16 di questi l’immunità parlamentare):
la Duma ovviamente rifiutò questo
ultimatum provocando la rappresaglia
dello Zar, che con un decreto d’autorità
decise di sciogliere nuovamente il
Parlamento.
Il 16 giugno 1907, usando il potere
della decretazione d’urgenza, il sovrano
scelse di riformare il sistema di voto
dando più peso alle preferenze delle
classi più abbienti (in particolare dei
proprietari terrieri), garantendosi in
questo modo una Duma più favorevole. Più
precisamente, il voto di un proprietario
terriero contava grosso modo quanto i
voti di quattro membri dell’alta
borghesia, di 65 rappresentanti della
classe media, di 260 contadini e di 540
operai.
Nel complesso, a 200.000 membri della
nobiltà terriera venne garantito il 50%
dei seggi della DumaCiò influenzò le
elezioni alla Terza Dumache fu l’unica a
non essere stata sciolta dallo Zar e
restò in carica per tutto il mandato
quinquennale (1907–1912): ciò avvenne
perché la maggior parte dei deputati fu
ottobrista (l’Unione del 17 ottobre fu
un partito di ideologia conservatrice e
riformista moderata) in quanto eletta in
maggioranza da nobili, proprietari
terrieri, industriali e uomini d’affari
(questa maggioranza favorì enormemente
la cooperazione con il governo); durante
il suo mandato la Duma presentò e
approvò 200 proposte di legge e votò
2.500 disegni di legge. In questa fase
Stoiplyn potè finalmente realizzare la
sua tanto attesa riforma agraria:
trovandosi di fronte a una situazione
economica dei contadini molto difficile.
La popolazione agricola delle 50
province della Russia europea , che
negli anni ‘60 dell’Ottocento contava
circa 50 milioni di persone, aumentò nel
1900 a 86 milioni, per cui le proprietà
terriere dei contadini, che negli anni
‘60 ammontavano in media a 4,8 desjatina
(unità di superficie russa, nota a
partire dalla fine del XV secolo. Dal
1753 il suo valore fu fissato in 2.400
saženi quadrati, pari a circa
1,0925 ettari.
Tra il XVIII e l’inizio del XX secolo ne
venivano tuttavia utilizzate anche
diverse varianti di differente valore.
L’uso della desjatina fu ridotto dopo la
Rivoluzione d’Ottobre per effetto del
passaggio al sistema metrico decimale, e
del tutto soppresso a partire dal 1°
settembre 1927. In russo: десятина) pro
capite della popolazione maschile, scese
entro la fine del secolo a una
dimensione media di 2,8
desjatina.
Allo stesso tempo, la produttività del
lavoro dei contadini nell’impero russo
era estremamente bassa: la ragione della
bassa produttività del lavoro contadino
era da imputare all’arretratezza del
sistema agricolo. Innanzitutto tale
sistema si basava una suddivisione
antiquata dei lotti suddivisi in tre
campi e striati, nei quali un terzo dei
seminativi a maggese (consiste nella
messa a riposo di un appezzamento di
terreno per restituirgli fertilità), e
il contadino coltivava stretti lembi di
terra posti a distanza l’uno dall’altro.
Inoltre, il terreno non era di proprietà
dell’agricoltore il quale non esercitava
alcun diritto di proprietà la quale era
detenuta dalla comunità che ne ripatriva
l’uso (su 138 milioni di desjatina di
lottizzazione, circa 115 milioni erano
comunali). Migliore era la
situazionedelle terre delle regioni
occidentali di proprietà e in possesso
diretto ai contadini: non è casuale il
fatto che il rendimentoin queste
province fosse più alto e non si
registrarono gravi carestie durante i
cattivi raccolti. Questa situazione fu
ben nota a Stolypin, che trascorse più
di 10 anni nelle province occidentali.
L’inizio della riforma fu il decreto del
9 novembre 1906 “Sull’aggiunta di alcune
disposizioni dell’attuale legge
concernenti la proprietà fondiaria e
l’uso del suolo contadino”. Il decreto
diede inizio a una vasta gamma di misure
per distruggere il possesso collettivo
della terra delle società ruralimirando
a creare una classe di
contadini-proprietari terrieri a tutti
gli effetti. Il decreto affermava che
“ogni capofamiglia che possiede un
terreno in base al diritto comunale può
in qualsiasi momento chiedere che la
parte del suddetto terreno sia
rafforzata come sua proprietà
personale”.
La riforma si sviluppò in più direzioni:
migliorare la qualità dei diritti di
proprietà terriera dei contadini, che
consisteva, prima di tutto, nel
sostituire la proprietà fondiaria
collettiva e limitata delle comunità
rurali con la proprietà privata a tutti
gli effetti dei singoli capifamiglia
contadini. Le attività in questa
direzione erano di natura amministrativa
e giuridica; eliminazione delle
restrizioni legali civili obsolete che
ostacolavano l’effettiva attività
economica dei contadini; migliorare
l’efficienza dell’agricoltura contadina;
le misure del governo consistevano
nell’incoraggiare l’assegnazione di
appezzamenti di terra ai
contadini-proprietari “in un unico
luogo” (cascina), che richiedeva allo
stato di svolgere un grande volume di
lavoro di gestione del territorio
complesso e costoso per aprire le terre
comunali; incoraggiamento all’acquisto
di terreni privati
(principalmente
proprietari terrieri) da parte dei
contadini attraverso la Peasant Land
Bank (in russo Крестьянский
поземельный банк, fondata da Nikolai
Bunge) introducendo un prestito
agevolato.
Stolypin ritenne necessario che l’intero
Stato assumesse obblighi per migliorare
la vita dei contadini, e non li
lasciasse sulle spalle di una piccola
classe di proprietari
terrieri;incoraggiare l’aumento del
capitale circolante delle fattorie
contadine attraverso prestiti in tutte
le forme (prestiti bancari garantiti da
terreni, prestiti ai soci di cooperative
e società di persone); ampliamento delle
agevolazioni dirette per le attività
cosiddette di “aiuto agronomico”
(consulenza agronomica, attività
educative, manutenzione di allevamenti
sperimentali ed esemplari, commercio di
moderne attrezzature e fertilizzanti);
sostegno alle cooperative e alle
associazioni contadine.
I risultati della riforma sono i
seguenti; i componenti di oltre 6
milioni di nuclei familiari sui 13,5
milioni esistenti allora presentarono
una domanda per richiedere l’acquisto
dei terreni in proprietà esclusiva di
circa 1,5 milioni di desjatina (10,6%
del totale). Tali cambiamenti
significativi nella vita contadina
furono resi possibili grazie alla
Peasant Land Bank, che emise
prestiti per un importo pari a 1
miliardo e 40 milioni di rubli.
Dei 3 milioni di contadini che si
trasferirono nella terra assegnata loro
dal governo in proprietà privata in
Siberia, solo il 18% tornò, di
conseguenza, l’82% rimase nei nuovi
posti di conseguenza i proprietari
terrieri, ante riforma, persero la loro
antica importanza economica; nel 1916 i
contadini seminavano (in proprio e in
affitto) l’89,3% della terra e
possedevano il 94% degli animali da
allevamento.
Una valutazione complessiva delle
riforme agrarie promosse da Stolypin è
complicata dal fatto che non furono
pienamente attuate a causa della tragica
morte di Stolypin,dalla prima guerra
mondiale, delle rivoluzioni di febbraio
e ottobre e infine della guerra civile
fu combattuta tra bolscevichi, detti
“rossi”, e vari gruppi
controrivoluzionari, detti “bianchi”,
appoggiati da una coalizione di paesi
quali Regno Unito, Stati Uniti d’America
e Francia).
Lo stesso Stolypin presumeva che tutte
le riforme da lui concepite sarebbero
state attuate in modo globale (e non
solo in termini di riforma agraria) e
avrebbero dato il massimo effetto a
lungo termine (secondo Stolypin, ci
sarebbero voluti “vent’anni di pace”.
Riferimenti bibliografici:
F. Randazzo, Dio salvi lo zar. Petr
Arkad’evic Stolypin nella Russia
zarista, Loffredo, Napoli 2012.
E. Malynski, La guerra occulta,
Edizioni Arktos, Torino 1979.
B. Tarquini, Petr Arkadevic Stolypin,
Controcorrente, Napoli 2006.
N. Riasanovsky, Storia della Russia,
RCS Quotidiani SPA, Milano 2004. |