STATI UNITI D'EUROPA
La teoria della confederazione degli
stati europei
di Fortunato Pio Nunnari
“Verrà un giorno in cui tutte le
nazioni del nostro continente
formeranno una fratellanza
europea... Verrà un giorno in cui
dovremo vedere... Gli Stati Uniti
d’America e gli Stati Uniti d’Europa
faccia a faccia, allungarsi tra di
loro attraverso il mare” (Victor
Hugo).
Una bandiera comune, così come un
esercito e un’unica costituzione,
tutti fratelli e sorelle, senza
stupidi confini a dividere
quest’antica terra. Queste sono
alcune delle caratteristiche del
piano di unificazione politica
immaginato nel corso dei secoli da
vari sognatori che proponevano,
dinnanzi alle intemperie della
storia, l’idea di un’Europa forte e
unita.
Questo immaginario scenario politico
assume una duplice natura: gli
europei diverrebbero cittadini di un
singolo stato unitario, decentrato,
nel quale i precedenti stati
perderebbero ogni facoltà
giuridico-politica (pochi furono i
politologi che effettivamente
appoggiarono questa concezione
politica di un’ipotetica
unificazione europea); in
alternativa si assisterebbe alla
nascita della Federazione Europea,
un’organizzazione internazionale che
permetta la sovranità parziale degli
stati membri e che si occupi di
tutelare e far sviluppare l’intera
comunità continentale. A riguardo,
propongo alcune citazioni:
«Che al fine di ottenere il trionfo
della libertà, pace e giustizia
nelle relazioni internazionali
d’Europa e di rendere impossibile la
guerra civile tra i vari popoli che
compongono la famiglia europea, una
sola strada è possibile: costituire
gli Stati Uniti d’Europa» (Mikhail
Bakunin, uno dei pionieri
dell’anarchismo moderno).
“Esercito unico e confine doganale
unico sono le caratteristiche
fondamentali del nuovo sistema. Gli
Stati restano sovrani per tutte le
materie che non sono delegate
espressamente alla Federazione
europea; ma questa sola dispone
delle Forze Armate, ed entro i suoi
confini vi è una cittadinanza unica
ed il commercio è pienamente
libero[...]. La guerra non
scomparirà, ma sarà spinta lontano,
ai limiti della Federazione.
Divenute gigantesche le forze in
contrasto, anche le guerre
diventeranno più rare; finché esse
non scompariranno del tutto, nel
giorno in cui sia per sempre fugato
dal cuore e dalla mente degli
uomini, l’idolo immondo dello Stato
sovrano" (Luigi Einaudi).
«Non ci sarà mai pace in Europa se
gli stati si ricostituiranno su una
base di sovranità nazionale... [ciò]
presuppone che gli stati d’Europa
formino una federazione o una entità
europea che ne faccia una comune
unità economica» (Jean Monnet,
considerato uno dei padri
dell’Unione Europea).
In particolare, dall’ultima
citazione si evince un dettaglio
estremamente interessante. La realtà
politica dell’Europa odierna, con
l’euro coniato e la bandiera blu a
stelle dorate, era stata concepita
da parte dai progenitori dell’Unione
Europea come una struttura politica
diversa da ciò che in realtà essa è
oggi, tutto il contrario.
Ciò che oggi rappresenta Bruxelles
doveva essere solo una tappa del
percorso verso la creazione degli
Stati Uniti d’Europa. Le crisi che
hanno colpito il continente negli
ultimi dieci anni hanno distolto
l’attenzione pubblica dal sentimento
d’appartenenza europeo. D’altro
canto, proprio questi momenti di
particolare instabilità
politico-economica che ha vissuto il
Vecchio Continente, ultimo ma non
per importanza l’invasione russa
dell’ucraina nel 2022, dimostrano
che l’unificazione territoriale,
giuridica e politico-sociale
dell’Europa potrebbe essere, seppur
di natura avventata, l’unica
soluzione per poter restituire al
nostro continente la centralità
politica che ebbe per secoli nel
corso della storia umana.
Inglobati dal gigante americano a
Ovest (le cui recenti politiche
fallimentari gli hanno tolto la
poltrona di indiscussa potenza
mondiale) e dai giganti asiatici, la
Cina e la Russia (essa appartiene
effettivamente più all’Asia che
all’Europa da un punto di vista
geografico), gli stati europei
riuscirebbero a riemergere dalla
coltre di mediocrità che da circa un
secolo li soffoca e a liberarsi
dalle catene del servilismo
internazionale solo riunendosi sotto
l’egida degli Stati Uniti d’Europa.
Si immagini una grande federazione,
con una sola costituzione, una sola
cittadinanza. Nessuna barriera a
dividerci dagli altri fratelli
europei, nessuna dogana a
controllare spostamenti. Risorse
comuni per un comune e incessante
sviluppo. Un’unica, forte e grande
nazione. A parlarne sembra quasi
un’utopia, un traguardo che non
verrà mai raggiunto mai se nessuno
smuoverà i fondali, se nessuno
instillerà nel cuore delle persone
quella scintilla di patriottismo che
faccia nascere in loro il sentimento
d’appartenenza europeo.
Che si elevino, gli stati del
Vecchio Continente, che nasca la
Federazione Europea. Non uno stato
distopico di matrice orwelliana, ma
una confederazione capace di
assorbire gli stravolgimenti del
nostro tempo e di far raggiungere
alla civiltà europea livelli di
sviluppo e influenza mai raggiunti
prima.