[ISSN 1974-028X]

[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE] *

 

196 / APRILE 2024 (CCXXVII)


contemporanea

STATI UNITI D'EUROPA
La teoria della confederazione degli stati europei

di Fortunato Pio Nunnari

 

Verrà un giorno in cui tutte le nazioni del nostro continente formeranno una fratellanza europea... Verrà un giorno in cui dovremo vedere... Gli Stati Uniti d’America e gli Stati Uniti d’Europa faccia a faccia, allungarsi tra di loro attraverso il mare” (Victor Hugo).

 

Una bandiera comune, così come un esercito e un’unica costituzione, tutti fratelli e sorelle, senza stupidi confini a dividere quest’antica terra. Queste sono alcune delle caratteristiche del piano di unificazione politica immaginato nel corso dei secoli da vari sognatori che proponevano, dinnanzi alle intemperie della storia, l’idea di un’Europa forte e unita.

 

Questo immaginario scenario politico assume una duplice natura: gli europei diverrebbero cittadini di un singolo stato unitario, decentrato, nel quale i precedenti stati perderebbero ogni facoltà giuridico-politica (pochi furono i politologi che effettivamente appoggiarono questa concezione politica di un’ipotetica unificazione europea); in alternativa si assisterebbe alla nascita della Federazione Europea, un’organizzazione internazionale che permetta la sovranità parziale degli stati membri e che si occupi di tutelare e far sviluppare l’intera comunità continentale. A riguardo, propongo alcune citazioni:

 

«Che al fine di ottenere il trionfo della libertà, pace e giustizia nelle relazioni internazionali d’Europa e di rendere impossibile la guerra civile tra i vari popoli che compongono la famiglia europea, una sola strada è possibile: costituire gli Stati Uniti d’Europa» (Mikhail Bakunin, uno dei pionieri dell’anarchismo moderno).

 

“Esercito unico e confine doganale unico sono le caratteristiche fondamentali del nuovo sistema. Gli Stati restano sovrani per tutte le materie che non sono delegate espressamente alla Federazione europea; ma questa sola dispone delle Forze Armate, ed entro i suoi confini vi è una cittadinanza unica ed il commercio è pienamente libero[...]. La guerra non scomparirà, ma sarà spinta lontano, ai limiti della Federazione. Divenute gigantesche le forze in contrasto, anche le guerre diventeranno più rare; finché esse non scompariranno del tutto, nel giorno in cui sia per sempre fugato dal cuore e dalla mente degli uomini, l’idolo immondo dello Stato sovrano" (Luigi Einaudi).

 

«Non ci sarà mai pace in Europa se gli stati si ricostituiranno su una base di sovranità nazionale... [ciò] presuppone che gli stati d’Europa formino una federazione o una entità europea che ne faccia una comune unità economica» (Jean Monnet, considerato uno dei padri dell’Unione Europea).

 

In particolare, dall’ultima citazione si evince un dettaglio estremamente interessante. La realtà politica dell’Europa odierna, con l’euro coniato e la bandiera blu a stelle dorate, era stata concepita da parte dai progenitori dell’Unione Europea come una struttura politica diversa da ciò che in realtà essa è oggi, tutto il contrario.

 

Ciò che oggi rappresenta Bruxelles doveva essere solo una tappa del percorso verso la creazione degli Stati Uniti d’Europa. Le crisi che hanno colpito il continente negli ultimi dieci anni hanno distolto l’attenzione pubblica dal sentimento d’appartenenza europeo. D’altro canto, proprio questi momenti di particolare instabilità politico-economica che ha vissuto il Vecchio Continente, ultimo ma non per importanza l’invasione russa dell’ucraina nel 2022, dimostrano che l’unificazione territoriale, giuridica e politico-sociale dell’Europa potrebbe essere, seppur di natura avventata, l’unica soluzione per poter restituire al nostro continente la centralità politica che ebbe per secoli nel corso della storia umana.

 

Inglobati dal gigante americano a Ovest (le cui recenti politiche fallimentari gli hanno tolto la poltrona di indiscussa potenza mondiale) e dai giganti asiatici, la Cina e la Russia (essa appartiene effettivamente più all’Asia che all’Europa da un punto di vista geografico), gli stati europei riuscirebbero a riemergere dalla coltre di mediocrità che da circa un secolo li soffoca e a liberarsi dalle catene del servilismo internazionale solo riunendosi sotto l’egida degli Stati Uniti d’Europa. Si immagini una grande federazione, con una sola costituzione, una sola cittadinanza. Nessuna barriera a dividerci dagli altri fratelli europei, nessuna dogana a controllare spostamenti. Risorse comuni per un comune e incessante sviluppo. Un’unica, forte e grande nazione. A parlarne sembra quasi un’utopia, un traguardo che non verrà mai raggiunto mai se nessuno smuoverà i fondali, se nessuno instillerà nel cuore delle persone quella scintilla di patriottismo che faccia nascere in loro il sentimento d’appartenenza europeo.

 

Che si elevino, gli stati del Vecchio Continente, che nasca la Federazione Europea. Non uno stato distopico di matrice orwelliana, ma una confederazione capace di assorbire gli stravolgimenti del nostro tempo e di far raggiungere alla civiltà europea livelli di sviluppo e influenza mai raggiunti prima.

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[ iscrizione originaria (aggiornata 2007) al tribunale di Roma (editore eOs): n° 215/2005 del 31 maggio ]