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N. 57 - Settembre 2012 (LXXXVIII)

le origini del sindacalismo statunitense
BIOGRAFIA DI JIMMY HOFFA - parte IV

di Christian Vannozzi

 

Per molti Hoffa è stato una specie di Al Capone, ucciso probabilmente dalla mafia nel 1975, altri lo vedono come un benefattore della classe operaia. Queste motivazioni hanno spinto l’autore a scrivere una biografia, sulla vita di Jimmy Hoffa, per verificare le ragioni e gli ideali, di uno degli uomini più discussi della storia, amato ed odiato nello stesso tempo.

 

L'Hoffa nacque a Brazil, Indiana, il 14 febbraio 1913, è il terzo di quattro figli, due ragazzi e 2 ragazze. Il padre un povero minatore di carbone. Suo padre morì quando James aveva solo sette anni e non poteva frequentare la scuola. Sua madre era costretta a fare due lavori per mantenere da sola la famiglia.

 

Le difficoltà economiche spinsero gli Hoffa a trasferirsi a Detroit, nel 1922 meta di molti immigrati, attratti dalla possibilità di lavorare nella grande industria delle automobili. La signora Hoffa infatti dopo aver lavorato in una lavanderia, trova impiego in una fabbrica automobilistica. James, lascia la scuola all’età di 14 anni, per lavorare come magazziniere in una ditta che trasporta ortaggi.

 

Lavorava 10 ore al giorno per 6 giorni a settimana per una paga di 12.00 dollari. Durante la crisi del 1929, si avvicina agli autotrasportatori, entrando nel sindacato. In quel periodo l’insicurezza lavorativa era enorme, la disoccupazione era elevatissima. Il sindacato chiedeva assistenza sanitaria, soste pagate per gli autotrasportatori.

 

Insieme agli altri “compagni”, il giovane Hoffa riesce ad ottenere un trattamento migliore e una paga più elevata dalla società Kroger. La sua insubordinazione gli fa rovesciare un carico di ortaggi per protesta. La società lo licenzia, ma il sindacato degli autotrasportatori lo assume come organizzatore a tempo pieno.

 

Il sindacato degli autotrasportatori IBT era sorto nel 1899 in seno alla AFL, ed era in quel periodo sotto la retta e saggia direzione di Daniel Tobin. Hoffa si trasferì a Lake Orion, qui cominciò un'organizzazione del Locale 299 della Fratellanza Internazionale di Autotrasportatori (IBT). Lui e gli altri organizzatori della IBT lottarono autorevolmente organizzando una vasta area a Detroit.

 

Nel 1937 viene eletto presidente della sezione. L'unione degli Autotrasportatori cominciò anche a prendere camionisti e pompieri, prima in tutti gli Stati medio-occidentali e poi su tutta la scala nazionale. Ricorse anche ad una società di malfattori per organizzare truffe a contratti veloci.

 

Nel 1952, dopo una brillante ascesa Hoffa diventa vice-presidente dalla IBT, sotto la presidenza di Dave Beck, il presidente che nel 1956, viene condannato per attività illecite da una commissione che includeva Joe McCarthy, Barry Goldwater, Karl Mundt e  i fratelli John e Robert Kennedy.  Hoffa diventò presidente degli Autotrasportatori, nel 1957, quando il suo predecessore, Dave Beck fu condannato su accuse di corruzione e fu imprigionato.

 

Hoffa lavorò per espandere l'unione e nel 1964 riuscì a portare a termine il progetto di una costruzione di un'autostrada su tutto il nord degli Stati Uniti sotto un solo accordo. Hoffa si spinse poi a tentare di portare le linee aeree ed altri impiegati di trasporto nell'unione.

 

Quest'era di grande preoccupazione determinò uno sciopero su tutti i sistemi di trasporto e l'economia nazionale. Il presidente John F. Kennedy ed il suo successore Lyndon B. Johnson fecero entrambi pressione su Hoffa, compreso Robert F. Kennedy, tentando di investigare le sue attività e disgregare la sua unione che continuava a crescere.

 

I Kennedy in particolare erano sicuri che Hoffa aveva intascato molti soldi dall'unione. Avendo espulso gli Autotrasportatori negli anni cinquanta, l'AFL-CIO provò antipatia verso Hoffa ed aiutò i democratici nelle loro investigazioni. Hoffa usò il potere dell'unione per razionalizzare l'industria, licenziando i datori di lavoro più deboli.

 

La deregolamentazione dell'industria dell'autotrasporto portata da Edward Kennedy ed altri, durante la tenuta di Fitzsimmons, distrussero molto di quello che Hoffa aveva ottenuto per i suoi membri, sotto il Nolo Accordo del Master Nazionale, mettendo così Hoffa in crisi economiche.

Nel 1964, Hoffa fu condannato per corruzione e fu incarcerato per 15 anni.

 

Il 23 dicembre 1971, fu rilasciato anticipatamente quando il Presidente Richard Nixon riconobbe che Hoffa non partecipava nelle attività dell'unione da 10 anni. Rapporti dell’ FBI, non documentati, e probabilmente fittizi, rivelano che Nixon, avrebbe ricevuto ingenti somme per la campagna presidenziale per essere convinto a rilasciare Hoffa, ma il tutto rimane una diceria contro il presidente Nixon.

 

Dopo il rilascio Hoffa cominciò a fare progetti per riaffermare il suo potere degli Autotrasportatori proprio nel periodo in cui scomparve, il 30 luglio 1975 dal parcheggio del Machus Red Fox, in un Distretto amministrativo di Bloomfield, Michigan.

Da tempo, infatti, Hoffa aveva fatto conoscenza con due leader della Mafia, Anthony "Tony Jack" Giacalone ed Anthony "Tony Pro" Provenzano.La data di morte di Hoffa continua a rimanere un mistero, dato che alcuni ritengono che morì nell'agosto del '75 o all'inizio di Luglio, sempre del medesimo anno.



 

 

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