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N. 25 - Gennaio 2010
(LVI)
SAN CAMILLO DE LELLIS
Arruolato tra i soldati di Dio
di Fabio Luisi
Camillo
de
Lellis,
abruzzese
di
Bucchianico,
in
provincia
di
Chieti,
dove
nasce
il
25
maggio
del
1550.
La
famiglia
era
della
piccola
aristocrazia.
Camillo
prese
il
nome
dalla
mamma,
Camilla
Compelli,
che
lo
partorì
in
una
stalla
(come
lei
voleva).
Quando
nacque
Camillo
la
madre
aveva
quasi
60
anni
e la
sua
nascita
fu
attesa
e
insolita.
Il
padre
Giovanni
era
un
ufficiale
mercenario
al
servizio
della
Spagna,
che
Camillo
raggiunse
a
Pescara
all’età
di
13
anni,
dopo
la
morte
della
madre.
Giovane
pigro
e
rissoso,
il
padre
decise
di
avviarlo
alla
carriera
militare
e
partirono
insieme
alla
volta
di
Venezia,
per
arruolarsi
nell’esercito
della
Serenissima.
Durante
il
viaggio
morì
anche
il
padre
e
Camillo
a
causa
di
una
piaga
al
piede
andò
a
Roma
per
farsi
curare
all’ospedale
di
San
Giacomo
degli
Incurabili
nel
1570.
Dopo
la
guarigione
lavorò
come
inserviente
presso
l’ospedale,
ma
l’esperienza
fu
breve
e
per
la
sua
scarsa
propensione
al
lavoro
venne
allontanato.
Tornò
a
fare
il
soldato
nelle
compagnie
di
ventura
per
conto
della
Spagna.
Camillo
conduceva
una
vita
dissoluta,
violenta
e
dedita
al
gioco.
Un
giorno
perse
tutto
al
gioco
e
iniziò
a
vagabondare
per
l’Italia.
Giunse
a
fare
il
manovale
per
i
Cappuccini
del
convento
di
Manfredonia,
che
un
giorno
lo
mandarono
a
fare
una
commissione
al
convento
di
San
Giovanni
Rotondo.
Il 2
febbraio
1575,
giorno
della
festa
della
“Presentazione
di
Gesù
al
tempio”,
sul
“Tratturo”
(strada
di
campagna)
che
scende
da
San
Giovanni
Rotondo
verso
Manfredonia,
avvenne
la
conversione
di
Camillo.
L’incontro
con
padre
Angelo
a
San
Giovanni
Rotondo
fu
determinante,
disse
a
Camillo
“Sputa
in
faccia
al
diavolo”.
Così
quando
tornò
a
Manfredonia
chiese
ed
ottenne
di
diventare
Cappuccino.
Bucchianico
ha
festeggiato
quest’anno
il
434°
anniversario
della
Conversione
di
San
Camillo
con
la
messa,
la
visita
e la
preghiera
nel
Santuario
in
Abruzzo
dove
ci
sono
le
Reliquie
del
Santo
e
con
il
pellegrinaggio
in
Puglia
sul
luogo
della
conversione
(come
è
ormai
tradizione
che
si
rinforza
di
anno
in
anno).
La
piaga
al
piede
tornò
a
dargli
problemi
e
ritornò
a
Roma
per
curarsi,
sempre
al
San
Giacomo.
Qui
restò
per
quattro
anni,
passati
più
a
curare
gli
altri
che
se
stesso.
In
questi
anni
potè
notare
le
inefficienze
dell’ospedale
e
così…
Maturò
definitivamente
la
sua
vocazione
alla
carità
e
alla
assistenza
ai
malati
e
decise,
insieme
ai
primi
cinque
compagni
che
lo
avevano
seguito
nell’aiuto
agli
infermi,
di
dare
vita
alla
“Compagnia
dei
Ministri
degli
Infermi”,
raccoltisi
presso
la
chiesetta
della
Madonna
dei
Miracoli.
San
Camillo
poi
si
trasferì
nel
convento
della
Maddalena
e
iniziò
a
prestare
servizio
presso
l’ospedale
di
Santo
Spirito
in
Sassia
sempre
a
Roma.
Un
Crocifisso
in
un
giorno
di
difficoltà
per
san
Camillo
gli
parlò
e
disse:
”Che
temi?
L’opera
che
hai
iniziato
è
mia
non
è
tua”.
Ottenuta
l’approvazione
pontificia,
fu
nominato
superiore
generale
della
“Compagnia”.
Comunque
continuava
ogni
giorno
ad
assistere
i
malati,
riservando
a sé
i
lavori
più
umili.
Il
suo
padre
spirituale
era
San
Filippo
Neri
e
sotto
la
sua
guida
riprese
gli
studi,
dopo
aver
curato
il
piede,
e il
26
maggio
1583
fu
ordinato
sacerdote.
La
Compagnia
di
San
Camillo
ebbe
rapida
diffusione
e il
21
settembre
1591
fu
elevata
al
rango
di
Ordine
religioso,
Ordine
dei
Chierici
Regolari
Ministri
degli
Infermi,
da
papa
Gregorio
XIV
che
rimase
colpito
dall’eroismo
con
cui
San
Camillo
e i
suoi
compagni
avevano
assistito
i
malati
durante
la
carestia
del
1590
a
Roma.
L’8
dicembre,
nello
stesso
anno,
San
Camillo
e i
suoi
primi
compagni
diedero
i
voti
solenni
aggiungendo
a
povertà,
castità
e
obbedienza
un
quarto
voto
di
assistenza
dei
malati
anche
rischiando
la
vita.
San
Camillo
nel
1607
si
ammala
gravemente
e
lascia
la
direzione
dell’Ordine,
ma
continua
ad
assistere
i
malati
fino
alla
morte,
avvenuta
il
14
luglio
1614
nel
convento
della
Maddalena,
divenuto
sede
dell’Ordine
dei
“Camilliani”
(come
vengono
chiamati
gli
appartenenti
all’Ordine
fondato
da
San
Camillo).
Gesù
Cristo
ha
detto
che
in
ogni
malato
e
sofferente
c'è
Lui,
e
San
Camillo
vedeva
Dio
nelle
persone
che
curava.
Il
Santo
abruzzese
fu
tumulato
nella
chiesa
della
Maddalena
a
Roma
e la
reliquia
del
suo
cuore
fu
traslata
a
Bucchianico.
San
Camillo
è
Patrono
degli
ospedali
e
dei
malati,
insieme
a
San
Giovanni
di
Dio,
è
Patrono
degli
infermieri
e
Protettore
particolare
della
sanità
militare
italiana.
Grande
esempio
di
carità
cristiana,
di
umiltà
e di
amore
diceva
ai
malati:
”Comandami
fratello
perché
io
sono
il
tuo
servo”.
L’abito
dei
Frati
Camilliani,
che
prestano
servizio
tutt’oggi
negli
ospedali
italiani
e
non
solo,
è
nero
con
Croce
latina
rossa
sopra.
San
Camillo
si
festeggia
il
14
luglio.
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