[ISSN 1974-028X]

[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE] *

 

166 / OTTOBRE 2021 (CXCVII)


attualità

da Muratov a Navalny

sulla neutralità carbonica di Putin

di Leila Tavi

 

La Russia gioca la sua partita energetica a livello internazionale mentre la tensione con l’Occidente resta alta. A due oppositori russi vanno il premio Nobel per la Pace e il premio Sacharov. 

 

Dimitrij Muratov è uno dei due vincitori del Nobel per la Pace 2021

 

La Royal Swedish Academy ha conferito il Nobel per la Pace 2021 al co-fondatore e direttore di Novaja Gazeta (Новая газета) al sessantenne Dimitrij Muratov (Дмитрий Андреевич Муратов) e alla giornalista filippina Maria Ressa.

 

Novaja Gazeta è stata fondata nel 1993 da un gruppo di ex giornalisti della Komsomol'skaja Pravda (Комсомольская правда). Il primo numero è uscito il 1° aprile 1993 con una tiratura di 100.000 copie e con il nome di Novaja Ežednevnaja Gazeta (Новая eжедневная газета). Fino al luglio del 1993 ha avuto una frequenza settimanale, poi è diventato un quotidiano. Il giornale è stato finanziato con i soldi ricevuti da Michail Gorbačëv (Михаил Сергеевич Горбачёв) per il premio Nobel per la Pace del 1990 e  parte dei proventi ottenuti dalla vendita della monografia Io spero (Я надеюсь), scritto nel 1991 dalla moglie di Gorbačëv, Raisa Gorbačëva (Раи́са Макси́мовна Горбачёва, nata Titarenko - Титаре́нко).

 

Novaja Gazeta si è sempre battuta per la libertà di stampa e di parola in Russia. Sei dei suoi giornalisti, tra i quali Anna Politkovskaja (А́нна Степа́новна Политко́вская - uccisa il 7 ottobre del 2006), sono stati assassinati in relazione al loro lavoro investigativo, facendo luce sulla corruzione, il crimine e altri presunti abusi. A questi colleghi Muratov ha voluto dedicare il premio vinto. 

 

Dmitrij Muratov è stato direttore di Novaja Gazeta dal 1995 al novembre 2017. Per un biennio è stato sostituito da Sergeji Kožeurov (Сергей Кожеуров). Dal 2019 Muratov è tornato a essere il direttore del quotidiano. Il giornalista ha dichiarato che la somma ricevuta dalla Royal Swedish Academy sarà donata a diverse fondazioni a scopo umanitario in Russia: a una fondazione per garantire una degna assistenza sanitaria ai giornalisti; a una fondazione che sostiene i bambini affetti da atrofia muscolare spinale e altre gravi malattie rare; una parte del premio andrà alla Fondazione del Premio Anna Politkovskaja; e, ancora, donazioni consistenti saranno devolute a un centro di accoglienza per bambini di Mosca, alla Fondazione Vera per le cure palliative di minorenni a Mosca e alla clinica Dmitrij Rogačev, dove sono curati i bambini affetti da leucemia. 

 

Ad Aleksej Naval'nyj va il premio Sacharov

 

Quest'anno, il Premio Sacharov per la libertà di pensiero è stato assegnato dal Parlamento Europeo all’oppositore politico di origine ucraina e leader quarantacinquenne del Partito democratico del Progresso - Russia del Futuro (Демократическая Партия Прогресса - Россия Будущего) Aleksej Naval'nyj (Алексе́й Анато́льевич Нава́льный).

 

L’oppositore politico si è conquistato negli anni un largo consenso di popolo per le sue denunce e inchieste riguardo a casi di corruzione che avrebbero coinvolto membri del governo russo. Considerato il candidato con più chance per battere il presidente Vladimir Putin (Влади́мир Влади́мирович Пу́тин) in una competizione leale e democratica, Naval'nyj è stato nominato, ma è stato poi scartato, per il premio Nobel per la pace di quest'anno.

 

L’oppositore politico è salito alla ribalta internazionale per aver organizzato manifestazioni contro il presidente Putin e il suo governo, per essersi candidato nonostante le minacce di morte ricevute, oltre che per aver sostenuto le riforme anti-corruzione. Nell'agosto 2020 è stato vittima di un tentativo di avvelenamento tramite agente nervino Novichok durante il suo viaggio in aereo da Tomsk a Mosca, sembrerebbe che l’agente nervino utilizzato nel tentativo di avvelenamento sia stato spruzzato sulla sua biancheria intima. Grazie a un’azione diplomatica del governo tedesco è stato trasportato in un ospedale di Berlino, dove ha potuto trascorrere i mesi di convalescenza. 

 

In occasione del suo ritorno a Mosca nel gennaio 2021 è stato arrestato e, attualmente, sta scontando una condanna a tre anni e mezzo di prigione in una colonia penale di alta sicurezza. Per protestare contro l'ingiusto arresto e per la privazione delle cure mediche necessarie alla sua salute fisica, Naval'nyj ha iniziato un lungo sciopero della fame alla fine di marzo 2021. Nel giugno 2021 un tribunale russo ha vietato qualsiasi forma di attività per i suoi uffici regionali e la sua fondazione anti-corruzione, classificati come attività gestite da estremisti.

 

Il premio Sacharov per la libertà di pensiero è assegnato ogni anno dal Parlamento europeo in memoria del fisico sovietico e dissidente Andrej Sacharov (Андрей Дмитриевич Сахаров).

 

Le dichiarazioni del Cremlino riguardo al conferimento del premio a Naval'nyj sono state critiche: "Rispettiamo questo organismo, ma nessuno può farci rispettare tali decisioni", ha detto il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov (Дмитрий Серге́евич Песков) in conferenza stampa, riferendosi al Parlamento europeo. Aggiungendo che la decisione presa "svaluta in modo abnorme il significato" di parole come libertà di pensiero.

 

L’assegnazione del premio Sacharov a Naval'nyj, sostenuta dai principali gruppi politici del parlamento, ha reso ancora più difficili i rapporti diplomatici tra l'Unione europea e la Russia, compromessi in modo grave dall'annessione della Crimea all'Ucraina nel 2014.

 

La partita internazionale del gas e la neutralità carbonica della Russia

 

Mosca non ha accettato di adeguarsi a quanto deciso dal G7 sull’energia e sul clima a giugno di quest'anno durante il vertice della Cornovaglia. In occasione del G20 di Roma il ministro degli Affari Esteri russo Sergej Lavrov (Сергей Викторович Лавров) ha, infatti, dichiarato che la Russia non intende fissare come obiettivo per la neutralità carbonica il 2050. La scelta di fissare un obiettivo non negoziabile ai Paesi del G20 è sembrata al rappresentante russo “poco elegante”. Lavrov ha dichiarato: "Il 2050 non è un numero magico, se questa è l'ambizione dell'Ue, altri Paesi hanno altre ambizioni". La Russia intende invece raggiungere la carbon neutrality nel 2060. In occasione del G26 di Glasgow anche la Cina e l’India hanno dichiarato di voler posticipare l’obiettivo di abbattere l’utilizzo dei combustibili fossili al 2060.

 

Oltre alla questione ambientale, la partita energetica si gioca tra Russia e Occidente anche su un piano strategico. La diplomazia del gas di Mosca potrà, in futuro, condizionare i rapporti con l’Unione Europea. Nonostante le promesse del Cremlino di aumentare le risorse a disposizione dell’UE, tre dei cinque principali impianti di stoccaggio del gas naturale in Europa: Jemgum, Haidach e Bergermeer stanno diminuendo e non aumentando le riserve.

 

I principali depositi sotterranei di gas (UGS) di Gazprom (Газпром) in Europa - Rehden e Jemgum in Germania e Haidach in Austria - non sono ancora passati al pompaggio intensivo. Le loro riserve sono criticamente basse, nonostante Putin abbia comunicato a Gazprom di aumentare il pompaggio agli impianti europei UGS a partire dall'8 novembre, subito dopo che i serbatoi russi sono stati riempiti.

 

Eppure il livello di riempimento degli impianti di stoccaggio di Gazprom in Europa rimane al momento tre volte inferiore alla media dell'UE; sarà impossibile recuperare questo gap per quest'anno.

 

Secondo i dati degli operatori europei di UGS forniti dal quotidiano russo Kommersant (Коммерса́нтъ), solo 2,8 mln di metri cubi di gas sono stati pompati a Rehden il 9 e 10 novembre (il suo livello di riserva è del 9,58%), mentre Jemgum (87,4%) e Haidach (54,2%) sono in ritiro dall'8 novembre (10 mln e 6 mln di metri cubi sono stati ritirati rispettivamente nel 9-10 novembre).

 

Il livello medio di inventario per tutti gli impianti di stoccaggio nell'UE, secondo AGSI+, è del 75,3% e il periodo di ritiro è perciò già iniziato. Un altro impianto di stoccaggio di Gazprom, Bergermeer nei Paesi Bassi, è pieno al 30,71% e sta anche sollevando gas, secondo gli operatori.

 

I dati smentiscono quindi quanto dichiarato da Gazprom il 9 novembre scorso, dopo l’approvazione del piano di pompaggio per gli impianti europei voluta da Putin stesso.  

 

Le basse riserve negli impianti UGS di proprietà di Gazprom in Europa sono legate, tra l'altro, all'incidente di agosto all'impianto di trattamento del condensato di gas di Gazprom a Novy Urengoy (Новый Уренгой), in Siberia. Avendo perso parte della sua capacità di produzione in patria, Gazprom è stata costretta a diminuire, di conseguenza, anche il volume di gas pompato attraverso la Polonia con il gasdotto Yamal-Europe, che è stato fissato a meno 35-50 milioni di metri cubi al giorno.

 

Negli ultimi giorni Gazprom ha dovuto aumentare le consegne di gas attraverso l'Ucraina e la Polonia per rimediare ai livelli molto bassi di inizio novembre. Così, l'11 novembre, il colosso russo del gas ha aumentato il suo pompaggio attraverso l'Ucraina fino ai suoi obblighi contrattuali di 109 milioni di metri cubi al giorno. Il carico del gasdotto Yamal-Europe è aumentato a circa 17 milioni di metri cubi al giorno, che è comunque cinque volte inferiore alla reale capacità del gasdotto. 

 

In ogni caso, riempire gli impianti di stoccaggio di Gazprom almeno al livello dell'80%, paragonabile alla media dell'UE, quest'anno non sembrerebbe essere un obiettivo realizzabile. Per farlo, secondo l’analista finanziario Dmitrij Marinčenko (Dmitriy Дмитрий Маринченко) di Fitch, un'agenzia internazionale di valutazione del credito e rating, servirebbero circa cinque miliardi di metri cubi di gas aggiuntivi, considerato che la capacità massima combinata di pompaggio di Rehden, Jemgum, Haidach e Bergermeer è di circa 80 milioni di metri cubi al giorno. Per raggiungere questo obiettivo, Gazprom dovrebbe massimizzare la capacità del gasdotto Yamal-Europe per tutto il resto dell'anno, mentre la compagnia ha fissato per il gasdotto europeo il livello minimo fino alla fine di novembre.

 

Questa difficile situazione giunge in un momento in cui l’Ucraina si trova in un stato di guerra energetica con la Russia, che blocca le importazioni dal Kazakistan, non permettendo che i vagoni ferroviari con il carbone arrivino in Ucraina. La Russia ha interrotto le consegne di carbone termico all'Ucraina all'inizio di novembre. Il ministero dell'economia russo ha spiegato che ciò è dovuto alle crescenti esigenze all'interno del Paese, allo stesso tempo vanno mantenute le promesse fatte all’UE.

 

In questo scenario si inseriscono gli Stati Uniti, che hanno lanciato l'allarme agli alleati dell'Unione Europea riguardo a una potenziale invasione dell'Ucraina da parte della Russia.

 

La partita tra Russia e Occidente non si gioca soltanto sulle forniture di gas, ma su quello che è stato considerato come "attacco ibrido" all'UE da parte della Bielorussia, che sta utilizzando come una bomba a orologeria la crisi migratoria al confine tra Polonia e Ucraina a Hrodno o Grodno (Гро́дна), ultima tappa per i migranti, per la maggior parte in fuga dalla Siria, prima della Polonia. In pochi mesi, la città, vicina al confine, è diventata il punto di passaggio obbligato di una nuova rotta migratoria aperta dal regime di Minsk in reazione alle sanzioni europee. Mentre l’UE si prepara, quindi, a varare per la quinta volta sanzioni nei confronti della Bielorussia, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko (Аляксандр Рыгоравіч Лукашэнкa) ha minacciato, in questo contesto di accresciuta tensione diplomatica, di "tagliare" le consegne di gas naturale. L'inverno si avvicina e il ricordo della crisi energetica del 2006 riaffiora alla memoria, almeno alla mia che l’ho vissuta.

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[ iscrizione originaria (aggiornata 2007) al tribunale di Roma (editore eOs): n° 215/2005 del 31 maggio ]