ROMA "FUORI CENTRO", TRA PERCORSI
E ANEDDOTI
RECENSIONE
di Alba
Indiana
Per
molti anni, specialmente durante
l’epoca del Grand Tour, Roma è stata
una meta imprescindibile per i
viaggiatori provenienti da tutta
Europa e, più recentemente, da ogni
parte del mondo. Tuttavia, se fino a
poco tempo fa il turismo di massa
concentrava le visite e i soggiorni
nel centro storico, negli ultimi
anni fenomeni come la
gentrificazione e l’overtourism
(accentuato dal periodo post-Covid)
hanno profondamente mutato il
panorama romano. Il centro si è
svuotato dei suoi residenti, con una
popolazione scesa a meno di 30.000
abitanti, e ha visto un incremento
delle proprietà straniere
trasformate in B&B, a causa
della nota carenza di strutture
alberghiere. Come ci raccontano
Alessandro Dall’Oglio e Marina
Giustini, questo fenomeno si estende
anche ai rioni adiacenti di
Trastevere e Prati, ma il loro libro
ci offre comunque percorsi e
curiosità che partono dalla prima
periferia di Roma, il Trans-Tiberim.
I due autori ci guidano in un
viaggio ricco di aneddoti, segreti e
itinerari attraverso i numerosi e
vivaci quartieri che campeggiano
sulla copertina “pop” della loro
ultima pubblicazione: Roma fuori
centro. Il volume propone numerose
passeggiate in zone esterne al
centro storico, luoghi che hanno
visto l’incontro di personaggi
celebri, tra scenari architettonici
e set cinematografici, suscitando
una varietà di emozioni nelle aree
circostanti al cuore della città. È
proprio qui che si celano curiose e
storiche peculiarità, accompagnate
da aneddoti sempre attuali. La
ricchezza di dettagli, intrecciati
con percorsi ben delineati, permette
al lettore di scegliere se sfogliare
il libro nei momenti di pausa o
portarlo con sé come un vero
esploratore urbano, desideroso di
vivere appieno il piacere del
viaggio attraverso i luoghi e i
locali descritti, comprese le forme
d’arte a cielo aperto che hanno reso
Roma la capitale europea della
Street Art.
Roma fuori centro è un vero e
proprio viaggio attraverso 23
quartieri e 3 rioni, un percorso
denso di curiose peculiarità e
aneddoti, anche su personaggi
celebri che hanno reso questi luoghi
ancora più ricchi di storia. Questo
libro non è una semplice guida di
percorsi e aneddoti, ma una finestra
su una città che vive, si reinventa
e sorprende, lontana dai riflettori
del centro storico. È un invito a
scoprire la Roma al di fuori delle
mura del centro, una Roma bellissima
che per troppo tempo è rimasta
esclusa dalle guide di settore.
Questa lacuna letteraria viene
finalmente colmata da un libro che
ha il pregio di essere scorrevole
come un romanzo, ma al tempo stesso
esauriente come un saggio, e può
rappresentare un regalo perfetto e
apprezzato dai romani in ogni
occasione. Del resto, i cittadini
romani hanno sempre mostrato ad
Alessandro e Marina – durante le
ricerche, i sopralluoghi e le
interviste – un forte senso di
appartenenza al proprio territorio,
persino da parte degli abitanti di
zone un tempo paludose. Già Gogol
aveva intuito che di Roma ci si
innamora lentamente, ma per tutta la
vita, mentre Stendhal, nelle sue
passeggiate letterarie, si vantava
di essere stato a Roma sei volte,
anziché le quattro reali visite.
Fino a Thorvaldsen, che cambiò il
giorno del suo compleanno con quello
del suo arrivo a Roma, passando per
Goethe, che espresse il suo amore
per la città eterna affermando di
essere rinato e di aver finalmente
compreso cosa significasse essere
uomo, definendo poi gli acquedotti
come archi di trionfo. Un percorso
che si proietta fino alla Roma
odierna, magari attraverso il
circuito del tram 19, che per i
romani rappresenta un simbolo, data
la moltitudine di quartieri che
attraversa.
Lo stesso Gandhi, durante la sua
breve visita romana, pur alloggiando
con la sua capra alla Balduina,
chiese e ottenne di visitare gli
alberghi suburbani della Garbatella,
apprezzando anche le numerose specie
botaniche presenti nei suoi lotti.
Piante da fiore e da frutto che
ritroviamo nell’altra città
giardino, seppur racchiuse nei
villini di Montesacro, dove si
possono rintracciare curiose
peculiarità. A proposito di monti
romani, di Monte Mario hanno scritto
e sono passati i più grandi, da
Dante a Leonardo da Vinci, proprio
dove gli autori propongono un
percorso che può raggiungere i 5 km
sulla ciclopedonale che termina a
Monte Ciocci, sopra la valle
dell’Inferno e il borghetto dei
fornaciari, con vista sul secondo
parco regionale urbano. E ancora, a
Monteverde, il balcone di Roma,
scopriamo due delle donne che hanno
fatto la storia, così come altre due
le troviamo nel capitolo dedicato al
vero cuore di Roma.
Scopriamo inoltre che il quartiere
dei premi Nobel e delle ambasciate
confina sia con i quartieri ex
monarchici e irredenti, sia con le
zone degli studenti e dei
ferrovieri, così come il quartiere
soprannominato degli aperitivi è più
vicino di quanto si possa pensare
alle avventure urbane nella “piccola
Londra”. Non mancano i percorsi di
tipo cinematografico, specialmente
tra pigne, pignatte e neorealismo,
fino ad arrivare alla zona più
periferica, ma allo stesso tempo
ricca di primati e aneddoti.
Indovinate dove Wright dimostrò agli
italiani che un oggetto più pesante
dell’aria potesse volare?