N. 80 - Agosto 2014
(CXI)
LA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA TRA CINQUE E SEICENTO
L’eclissi
della
visione
scolastico-aristotelica
del
mondo
di
Carlo
Ciullini
La Rivoluzione Scientifica che si attua nel corso del passaggio
dal
XVI
al
XVII
secolo
può,
a
sommi
capi,
essere
delineata
nei
propri
limiti
temporali
dal
1543,
anno
di
pubblicazione
del
De
Revolutionibus
di
Copernico
e
dal
1687,
quando
videro
la
luce
i
Principia
mathematica,
fondamento
della
teoria
fisica
newtoniana.
È in
questo
lasso
di
tempo
che
sorge
quella
che
può
ben
definirsi
“Scienza
Moderna”.
La metodologia di ricerca scientifica, che rompe col passato,
si
basa
sulla
verità
assertiva
e
sperimentale,
con
la
conseguente
fortificazione
(e
non
drastica
sostituzione)
delle
teorie
precedenti.
Muta, oltre al metodo, anche la figura del “dotto”: al sapiente,
versato
a
una
conoscenza
limitata
a
pochi
eletti,
e
che
si
articola
in
un
linguaggio
comprensibile
solo
da
un
numero
ristretto,
si
sostituisce
l’uomo
di
scienze
che,
consapevole
del
suo
nuovo
ruolo
di
assertore
del
“sapere
universale”,
unisce
idealmente
il
proprio
sforzo
intellettuale
e di
ricerca
al
lavoro
degli
altri
scienziati,
in
una
concertata
collaborazione
volta
alla
diffusione
generale
delle
nuove
conoscenze.
Il sapere diventa, o perlomeno può diventare, alla portata
di
tutti
e
ciascuno,
dal
dotto
all’artigiano
al
semplice
dilettante,
può
esprimere
un
contributo
personale
al
progresso
scientifico
del
sapere.
Il grande cambiamento di quest’epoca è di fondamentale importanza:
varia,
infatti,
la
posizione
dell’uomo
in
questo
mondo.
L’essere umano, da fulcro e motore della realtà naturale,
ne
diventa
una
delle
tante
componenti,
subendo
un
decentramento
fisiologico
in
seno
alla
Natura
e
alle
sue
leggi:
leggi
che,
partorite
dalle
menti
geniali
dei
grandi
scienziati
di
quel
periodo
(Copernico,
Brahe,
Keplero,
Galileo,
Newton)
mutano
gli
equilibri
monolitici
e
millenari
su
cui
poggiava,
sino
ad
allora,
la
concezione
dell’uomo
stesso,
del
mondo
e
dell’universo.
La
Natura,
la
cui
visione
trovava
radici
nella
filosofia
aristotelica
edulcorata
dal
credo
cristiano
(e
quindi
resa
salda
da
un
efficace
compromesso),
era
ritenuta
prima
della
Rivoluzione
Scientifica
un
grande
ordinamento
divino,
ordinamento
volto
teologicamente
a un
fine
proprio.
Con la Rivoluzione si determina invece una sostituzione
epocale:
ciò
che
esiste
al
mondo,
in
precedenza
ritenuto
avere
una
finalità
e un
intrinseco
scopo,
è
adesso
solo
il
naturale
effetto
di
una
causa,
causa
che
da
“finale”
diventa
“efficiente”.
Questo,
tuttavia,
non
inficia
l’ordine
logico
dell’universo:
i
fenomeni
sono
dettati,
nei
loro
comportamenti,
da
relazioni
ferree.
E il linguaggio attraverso il quale si manifesta l’espressione
scientifica
di
tali
leggi
è
quello
matematico:
nuovi
simboli,
nuovi
lemmi,
nuovi
rapporti
sostituiscono
il
lessico
e i
concetti
sui
quali
poggiava
sino
allora
la
filosofia
naturale,
un
lessico
che
era
a
carattere
sopratutto
teoretico,
seppur
prestato
a
campi
scientifici
o
pseudo-tali.
Il mutamento di prospettiva del mondo, sostenuto da quei
grandi
uomini,
si
scontrò
con
un
altro
aspetto,
oltre
che
quello
legato
alla
pura
filosofia
naturale:
la
dottrina
cristiana
infatti,
radicata
sulle
Sacre
Scritture
e
inscalfibile
da
qualsiasi
cosa
da
quelle
esulasse,
vide
nelle
nuove
teorie
scientifiche,
così
innovative
ma
anche
distruttive
dello
status
quo
concettuale
dell’universo,
un
sommo
pericolo
per
il
predominio
delle
componenti
religiose
anche
in
campo
culturale.
Che fosse la Terra a muoversi, come affermavano Copernico e
Galileo,
e
non
il
Sole,
come
aveva
gridato
Giosuè
dalle
pagine
della
Bibbia,
picconava
alla
base
l’usuale
ottica
sul
mondo,
immutata
da
secoli.
Dobbiamo riconoscenza a questi uomini coraggiosi, che seppero
dare
tono
ed
espressione
alle
proprie
idee,
idee
cui
non
è
esagerato
unire
l’aggettivo
di
“rivoluzionarie”:
una
Rivoluzione
fatta
non
di
scontri
d’armi,
ma
di
epiche
lotte
di
pensiero,
di
relazioni
assiomatiche,
di
precise
regole
e
leggi,
tutte
poggianti
su
teorie
di
carattere
concettuale,
ma
anche
(e
innanzitutto)
sperimentale.
Riferimenti
bibliografici
Castellani
Elena,
La
Rivoluzione
Scientifica,
in
Fonnesu-Vegetti,
Le
ragioni
della
Filosofia,
Le
Monnier
scuola,
Firenze
2008
Ladyman
James,
Filosofia
della
Scienza,
Carocci,
Roma
2007