N. 12 - Maggio 2006
LA
RISORSA ACQUA
Da fonte di vita
a possibile causa di conflitti
di
Matteo Liberti
Ogni forma di vita del nostro pianeta dipende
dall’acqua, risorsa fondamentale ancor prima che
preziosa.
Ciò nonostante, l’uomo si sta rendendo conto
solo oggi dell’importanza di una sua amministrazione
più efficiente, equa e rispettosa dell’ambiente, anche
perchè in molte zone del mondo si combatte, oltre che
contro atroci condizioni sociali date dalla crescita
della popolazione, con la veloce scomparsa di fonti
d’acqua potabile.
L’elemento acqua non ha praticamente mai
scatenato una vera guerra, pur in presenza di una
storia lunga di conflitti e tensioni legate all’acqua,
sfruttata come arma o colpita come bersaglio nemico,
ma ad oggi la situazione, se trascurata, potrebbe
essere foriera di violenti scontri tra il sud ed il
nord del mondo.
Come è
distribuita questa preziosa risorsa, dove risiede,
dove i conflitti che per essa si possono scatenare?
Come
noto, circa
due terzi del nostro pianeta sono interamente coperti
dall'acqua. Di questa solo una piccola parte, circa il
tre per cento, è acqua dolce, presente in fiumi,
laghi, falde acquifere e nella stessa atmosfera.
Più di tre quarti dell’acqua dolce si trova peraltro
imprigionata nei ghiacci polari e nei ghiacciai
montani.
In realtà, pur sembrando cifre molto piccole, questi
numeri descrivono una realtà che dovrebbe essere più
che soddisfacente per i bisogni del genere umano.
Risorsa abbondante e soprattutto non esauribile, anzi costantemente rinnovabile grazie al
cosiddetto ciclo dell’acqua (evaporazione,
desalinizzazione, pioggia, ritorno al mare).
I circa sei miliardi di persone che abitano la
Terra; quelli che in maggior numero la popoleranno e
quelli che l’hanno abitata un tempo, hanno tutti avuto
e avranno a disposizione circa la stessa quantità di
acqua.
Il problema è che la risorsa acqua è, nei fatti,
accessibile solo da parte di alcuni paesi
privilegiati.
A zone tradizionalmente ricche di acqua, come il Nord
America, l’Europa o il nord dell’Asia, se ne
contrappongono altre, come l’Africa ed il Medio
Oriente, dove la scarsezza di questo bene costituisce
da sempre un grosso limite per un adeguato sviluppo
della società, se non della vita stessa.
Se, come detto, l’acqua costituisce una risorsa
rinnovabile, essa non è però incrementabile:
con l’aumentare della domanda e la presenza di forti
sprechi la disponibilità totale non può che diminuire.
Per quanto riguarda poi i paesi fortunati, quelli che
l’acqua ce l’hanno, si dovrebbe riflettere sul fatto,
nuovo, che il prezioso elemento è spesso privato della
sua ricchezza, in qualche maniera contaminato,
deteriorato nella naturale qualità: varie forme di
inquinamento stanno in effetti rendendo non più
utilizzabili alcune importanti riserve idriche,
accrescendo così, e stavolta in maniera determinante,
la percentuale dell’acqua non potabile.
Il grosso dell'inquinamento è presente soprattutto nei
mari e nei fiumi, ma a ciò si aggiungono i
preoccupanti fenomeni di desertificazione dei terreni
e di siccità, ulteriore spada di Damocle sulla testa
delle popolazioni del cosiddetto Sud del mondo.
Lotta all’inquinamento, diminuzione degli sprechi e
nuova amministrazione a livello globale delle acque.
Queste le sfide del prossimo futuro.
Quella che oggi si sta vivendo è una stagione
decisiva: il rischio cui si va incontro è la
privatizzazione della gestione delle acque, che
andrebbero così in mano agli interessi delle grandi
società multinazionali.
Non sono pochi gli esperti che si occupano di
geopolitica a sostenere che l'acqua potrà essere in
brevissimo tempo il bene più prezioso, così prezioso
da poter scatenare dei conflitti in vaste aree del
nostro pianeta, visto anche il fallimento degli
intenti espressi alla conferenza ONU di Rio de Janeiro
del 1992 ed a quelle che la seguirono, tutte
riguardanti l’ambiente (Kyoto, L’Aja, Bonn).
La realtà è che oggi in molti paesi poveri
basterebbe arrivare ad un decimo dell’acqua consumata
nei paesi occidentali, ma quel che accade è invece che
molti paesi del sud del mondo stanno vendendo la
distribuzione dell'acqua alle compagnie private, su
richiesta del Fondo Monetario Internazionale e della
Banca Mondiale... |