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N. 128 - Agosto 2018 (CLIX)

ELIOT E BECKET: DUE EPOCHE A CONFRONTO

Riflessioni su Assassinio nella Cattedrale
di Giovanna D'Arbitrio

 

Where is the wisdom we have lost in knowledge?

Where is the knowledge we have lost in information?

 

Dov'è la saggezza che abbiamo perso nella conoscenza?

Dov'è la conoscenza che abbiamo perso nell'informazione?

(T.S. Eliot, The Rock, 1934)

 

In quest’epoca decadente in cui il valore stesso della libertà sembra pericolosamente compromesso da una crescente deriva etica, ci rifugiamo talvolta nel ricordo di edificanti personaggi storici del passato.

 

Molto probabilmente un uguale modo di sentire spinse Thomas Stearns Eliot a scrivere il dramma poetico Assassinio nella Cattedrale (Murder in the Cathedral), ispirato all'uccisione dell'arcivescovo di Canterbury Thomas Becket avvenuta nel 1170 nella cattedrale omonima, basato sugli scritti di Edward Grim, testimone oculare dell'evento.

 

Beckett in effetti si rifiutò di firmare le Costituzioni di Clarendon, un documento con cui Enrico II cercava di indebolire i poteri della Chiesa in Inghilterra, imponendo tra l’altro nomine di vescovi e arcivescovi approvate dal re. La ferma opposizione di Beckett bloccò tale progetto .

 

Scritto in un periodo storico in cui il nazismo cominciava a consolidarsi in Europa, il dramma di Eliot è visto come critica al nascente regime dittatoriale germanico in particolare e come opposizione al potere tirannico in generale.

 

La contrapposizione fra potere temporale (Enrico II) e potere spirituale (Thomas Becket) è alla base dell’azione che si sviluppa intorno agli eventi avvenuti tra il 2 dicembre e il 29 dicembre 1170, cioè fino al martirio dell’arcivescovo.

 

L'opera teatrale è divisa in due parti separate da un interludio. La prima parte si apre con un coro che, come nel teatro greco, preannuncia eventi violenti e commenta l’azione.

 

Tre sacerdoti riflettono sulla crescita del potere temporale della monarchia, mentre Beckett riflette sul martirio che accetta con dignità, sfuggendo alle tentazioni di figure demoniache (vedi Tentazione di Cristo).

 

Nell’'interludio, durante la mattina di Natale del 1170, l’arcivescovo ripropone ai fedeli con un sermone le sue idee sul martirio.

 

Na seconda parte del dramma, il 29 dicembre 1170, quattro cavalieri giungono nella cattedrale e accusano di tradimento Beckett che dichiara la propria lealtà e chiede di essere giudicato pubblicamente. I sacerdoti gli suggeriscono di fuggire, ma egli rifiuta e i cavalieri lo uccidono ai piedi dell’artare.

 

Nell’Assassinio nella cattedrale” attraverso l'uccisione dell’arcivescovo, Eliot in realtà racconta anche il dramma in atto nella sua coscienza, impegnata a difendere ideali che sente in pericolo.

 

Eliot si rivela in effetti come uno dei poeti che meglio hanno saputo esprimere il “consapevole disorientamento di un’epoca”, un mondo svuotato di significato nel quale, dopo il crollo dei valori tradizionali, nessun sistema valoriale valido era ancora apparso all’orizzonte.

 

Ne La Terra Desolata, ad esempio. tale amara consapevolezza è simboleggiata da aridità e desolazione: la terre gaste dei poemi epici medievali, il territorio sterile e mortale attraversato dai cavalieri per arrivare al Graal, diventa qui il simbolo della civiltà occidentale dopo la devastazione della prima guerra mondiale

 

Poeta, drammaturgo e critico letterario, nato a St. Louis (USA) nel 1888, nel 1906 si iscrisse all’università di Harvard e poi si trasferì a Boston dove completò la sua formazione: in questo periodo si avvicinò alla poesia di John Donne e dei metafisici, a quella degli elisabettiani, dei post-simbolisti francesi, dei provenzali, stilnovisti e soprattutto di Dante Alighieri.

 

Nel 1914 si trasferì nel Regno Unito e nel 1927 ottenne la cittadinanza britannica. Nel 1948 ottenne il Premio Nobel per la Letteratura, ebbe successo con molte pregevoli opere.

 

Il 14 settembre 1964 venne insignito della Medaglia Presidenziale della Libertà dal Presidente L.B. Johnson. Morì di enfisema a Londra nel 1965.

 

Nel suo percorso letterario si distinguono due fasi: la prima, più pessimista, è rappresentata dalla raccolta Prufrock and Other Observations (1917) e dai poemi The Waste Land (1922) e The Hollow Men (1925); la seconda fase, segnata dalla sua conversione al cristianesimo, appare più religiosa e meno cupa, come si può notare in The Journey of the Magi (1927), Ash Wednesday (1929), la raccolta Four Quartets (1936), Murder in the Cathedral (1935).

 

Senza dubbio annoverabile tra i grandi letterati del Novecento, Eliot riuscì a unire nella poesia intelletto e sentimento, seguendo la lezione dei poeti metafisici che, secondo lo stesso Eliot, “sentivano il loro pensiero immediatamente come il profumo di una rosa”.

 

Non bisogna dimenticare, inoltre, l’influsso del simbolismo di Dante, il poeta che secondo Eliot esprime “la più grande intensità emotiva del tempo suo”, anche se le emozioni espresse sono oggettivate in immagini concrete, universalmente comprensibili.

 

Sin dalle prime opere Eliot riesce a unire gli aspetti contrastanti di bellezza e squallore: critica a vacuità della società ed elevate visioni liriche, orrori della prima guerra mondiale e rievocazioni di leggende e miti antichi .

 

Un clima culturale intenso circonda l’opera eliotiana, in un’epoca difficile che tuttavia reca in sé i semi di un cambiamento: espressionismo, cubismo, surrealismo, dadaismo, astrattismo, futurismo, esistenzialismo, relativismo in campo scientifico, sviluppo della psicoanalisi, la scoperta della divisibilità dell'atomo e quant’altro possono disorientare e confondere.

 

Forse accade anche nella nostra epoca, come è già accaduto in passato per tanti altri periodi storici che hanno visto sorgere e tramontare tante civiltà le quali, dopo aver raggiunto un picco di progresso e splendore, decadono e crollano inevitabilmente per consentire ad altre di avanzare e rinnovare il mondo.



 

 

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