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N. 57 - Settembre 2012 (LXXXVIII)

STORIE DI SPORT, STORIE DI DONNE

RECENSIONE
di Giovanna D’Arbitrio.

 

Sabato sera, 21 luglio, nell'area eventi in piazza del Comune, nell’ambito del Premio Sabaudia Cultura 2012 è stato presentato fuori concorso il libro “Storie di Sport, Storie di Donne” di G. Malagò (scritto in collaborazione con N. Melone), illustrato ampiamente da Luigi Tivelli, direttore artistico del suddetto Premio, da Giovanni Russo, presidente della giuria del Premio, dal sindaco, Maurizio Lucci, e dell'assessore alle politiche sociali, Marilena Gelardi.

 

Malagò ha spiegato al pubblico finalità e caratteristiche del testo in cui egli racconta le storie di 17 atlete, donne molto diverse tra loro ma, come scrive egli stesso nell’ introduzione, “incredibilmente vicine nella grandiosità del saper vivere e affrontare lo specifico della disciplina scelta. Con un solo elemento in comune: l'essere italiane”.

 

Secondo l’autore per loro andare alle Olimpiadi vuol dire averle già vinte: non è facile, infatti, in Italia attirare l'attenzione su uno sport diverso dal calcio, anche se negli ultimi 20 anni sono state proprio le donne ad aver donato brillanti risultati con epiche vittorie a livello nazionale ed internazionale in diversi sport.

 

Egli pertanto ha cercato di raccontare non solo storie di atlete, ma soprattutto di “donne” che si svelano agli altri con spontaneità e sincerità, come Federica Pellegrini, Valentina Vezzali, Flavia Pennetta, Tania Cagnotto, Josefa Idem, Alessandra Sensini, Carolina Kostner, Deborah Compagnoni, Antonella Del Core, Giulia Conti, Giovanna Micol, Manuela Di Centa, Francesca Piccinini, e poi le atlete paraolimpiche che con coraggio ed ostinazione esaltano i valori più alti dello sport: le podiste Annalisa Minetti e Giusy Versace, Paola Protopapa, la maratoneta Francesca Porcellato.

 

Sono 17 le atlete, ma il numero considerato da molti “iellato” non è tale per Malagò il quale ha affermato sorridendo: Sono scaramantico al contrario, così se vedo un gatto nero invece di scappare gli vado incontro.

 

In tono commosso, egli ha poi parlato di Giusy Versace (le cui gambe furono portate via da un tragico incidente stradale) della sua voglia di emergere nello sport e la necessità di fare i conti con le costose protesi. «Si tratta di una battaglia civile su cui in nostro Paese deve impegnarsi».

 

Poi ha ricordato Annalisa Minetti, la cantante che dopo aver vinto a Sanremo, poi soffrì tanto per l'assurda polemica scatenata da chi sosteneva che era stata scelta per strumentalizzare la sua cecità: per questo motivo smise di cantare. “La Minetti è una signora atleta e andrà alle Para-Olimpiadi per rappresentare il nostro Paese”, ha affermato tra gli applausi del pubblico.

 

 Malagò, noto imprenditore, tre volte campione italiano di calcio a cinque, membro della giunta esecutiva del Coni, presidente dello storico Circolo Canottieri Aniene di Roma, ha deciso dunque di trasferire la sua passione per lo sport in questo libro i cui proventi saranno devoluti a favore delle atlete disabili.



 

 

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