N. 75 - Marzo 2014
(CVI)
RITRATTI D’AUTORE
OLTRE LA STORIA E IL MITO
di Massimo Manzo
“A
rigore
non
esiste
la
storia,
ma
solo
la
biografia”
diceva
il
filosofo
americano
Ralph
Emerson.
Il
genere
biografico,
in
effetti,
può
fornire
una
chiave
di
lettura
originale
dei
fenomeni
storici,
un
punto
di
vista
soggettivo,
e
per
questo
vivido
e
appassionante,
di
intere
epoche.
Ricalcando
le
orme
di
Plutarco,
il
biografo
per
eccellenza,
nel
suo
ultimo
libro
Paola
Scollo
decide
di
immergersi
nel
vivo
della
storia
greca
e
romana
tratteggiando
i
ritratti
di
alcuni
tra
i
personaggi
più
celebri
e
controversi
dell’antichità.
Un
compito
non
certo
facile,
che
la
giovane
autrice
riesce
ad
assolvere
egregiamente
con
un’opera
densa
e di
valore.
Da
Cesare
ad
Alessandro,
passando
per
Pericle,
Catilina
e
Fabio
Massimo,
il
volume
racchiude
una
memorabile
galleria
di
uomini
le
cui
gesta
hanno
segnato
profondamente
il
corso
della
storia
occidentale,
riuscendo
ad
esercitare
un
grandissimo
fascino,
che
dura
fino
ad
oggi.
Molti
di
questi,
come
Alcibiade
o
Annibale,
riassumono
in
sé
immense
doti
e
terribili
vizi,
rivelandosi
capaci
di
generosi
slanci
d’altruismo
e
grandi
violenze.
E
proprio
sulle
contraddizioni
si
sofferma
spesso
l’autrice,
sottolineando
come
la
complessità
del
carattere
sia
una
delle
ragioni
che
ha
permesso
a
questi
uomini
di
“imprimere
il
sigillo
della
loro
personalità”
attraverso
i
secoli.
L’esempio
di
Alcibiade
è
emblematico.
Nipote
di
Pericle,
abile
stratega
e
carismatico
capopopolo,
nel
corso
della
sua
vita
assume
un
ruolo
ambiguo
nelle
complicate
vicende
della
guerra
del
Peloponneso,
alla
fine
del
V
secolo
avanti
Cristo,
trasformandosi
da
salvatore
ad
acerrimo
nemico
della
patria,
legato
a
Sparta
e al
Gran
re
persiano,
tentando
infine
di
prestare
nuovamente
aiuto
ai
suoi
concittadini.
Nonostante
le
camaleontiche
giravolte
politiche,
però,
dopo
la
morte
la
figura
di
Alcibiade
continua
a
dividere
gli
ateniesi,
così
come
ai
nostri
giorni
divide
gli
storici.
Con
un’attenzione
certosina
alle
fonti
letterarie
antiche,
punti
di
partenza
imprescindibili
richiamati
in
tutte
le
biografie,
il
lettore
viene
accompagnato
nel
pieno
degli
eventi
più
significativi
dell’antichità,
vista
con
gli
occhi
dei
protagonisti.
Alcuni
avvenimenti
cruciali
sono
raccontati
da
prospettive
diverse,
anche
opposte.
È il
caso
della
seconda
guerra
punica,
della
quale
abbiamo
la
versione
cartaginese,
filtrata
attraverso
la
vita
di
Annibale,
e
quella
romana
di
Quinto
Fabio
Massimo.
Diversi
per
indole,
i
due
generali
hanno
un
rapporto
molto
difficile
con
i
rispettivi
popoli,
che
li
glorificano
o
condannano
in
base
alle
ondivaghe
evoluzioni
del
conflitto.
Agli
occhi
della
collettività,
i
tratti
personali
possono
mutare
repentinamente.
I
romani
non
sanno
se
ascrivere
la
condotta
adottata
in
guerra
da
Fabio
Massimo,
basata
sul
logoramento
dell'avversario,
a
una
saggia
lungimiranza
strategica
o ad
una
manifestazione
di
pigrizia,
unita
alla
paura
di
uno
scontro
aperto
con
i
punici.
Dimostrazione
di
come
il
giudizio
sulla
persona
abbia
condizionato
inevitabilmente
le
scelte
strategiche
di
Roma.
Oltre
ai
numerosi
ritratti,
la
parte
finale
del
volume
arricchisce
ulteriormente
gli
spunti
di
riflessione,
proponendo
una
breve
panoramica
delle
concezioni
sul
governo
dello
stato
diffuse
in
epoca
antica.
L'analisi
del
pensiero
di
Platone,
Aristotele,
Polibio
in
merito
é
preziosa
per
comprendere
la
varietà
delle
teorie
"costituzionali",
che
influenzarono
fortemente
la
mentalità
politica
del
mondo
antico.
Lo
stile
prescelto,
fluido
e
accattivante,
si
adatta
perfettamente
ai
gusti
di
un
pubblico
contemporaneo,
donando
ritmo
e
scorrevolezza
alla
lettura.
Insomma
"ritratti
d'autore"
si
rivela
un'opera
completa,
in
grado
di
appassionare
e
incuriosire
il
lettore,
spingendolo
ad
approfondire
la
conoscenza
del
mondo
greco
e
romano.