Ragnar Lothbrok
analisi storico-letteraria dell’Eroe
Vichingo
di
Matteo Baldo
Il testo scandinavo Saga di
Rangar Lothbrok, il cui nome
originale in antico norreno
corrisponde a “Ragnar’s Saga
Lodbrokar,” è una Saga Islandese,
del genere “Saghe Leggendarie”;
risalente al XIII secolo. La storia
contenuta in questa opera racconta
le gesta compiute dal guerriero e
sovrano vichingo Ragnar Lothbrok,
una figura semileggendaria, nota per
essere considerata come “Grande Re
del Mare”, la cui esistenza è
tutt’oggi dibattuta: non è ancora
chiaro se Ragnar sia esclusivamente
un personaggio di finzione, creato
dunque esclusivamente per scopi
letterari, o se, al contrario egli
corrisponda ad una figura storica
reale, la cui vita si annovera tra i
secoli VIII e XI d.C.
Il manoscritto della Saga cui titolo
deriva dal nome del condottiero
norreno Ragnar, trova un forte
legame con una seconda opera
scandinava dal valore storico e
letterario inestimabile: La
Saga dei Volsunghi, della
quale “La Saga di Ragnar Lothbrok”
sembra esserne concepita come il
seguito. La trama presente nella
“Saga di Ragnar” ruota attorno alla
figura dell’omonimo protagonista, un
condottiero e avventuriero norreno,
i cui viaggi, tra razzie ed
esplorazioni, iniziano con la
ricerca di Ragnar della mano di
colei che diventerà la sua sposa:
Thora Borgarhjortr, una
principessa leggendaria e al
contempo figura mitologica, presente
in più testi scandinavi, tra i quali
troviamo proprio la “Saga di Ragnar
Lothbrok”.
Il testo segue narrando delle
imprese di Ragnar, della nascita e
delle gesta compiute dai suoi figli
(avuti con Thora) e si conclude con
la morte del guerriero vichingo,
ucciso nell’isola d’Inghilterra, per
mano del sovrano Halle II,
signore del regno Sassone di
Northumbria. Al contrario dei
personaggi scandinavi presenti nel
testo, la cui esistenza storica
sembra non essere confermata, la
figura di Halle, sovrano di
Northumbria, corrisponde con quella
di un vero e proprio re sassone,
signore di Northumbria, il cui nome
è identico a quello presente nel
testo della Saga, il quale regnò per
breve tempo, nel corso del IX
secolo.
In questo caso sembra dunque che la
Saga narri di un personaggio
storico, dunque reale, tuttavia la
descrizione di questa figura, nel
testo della Saga, si distacca
notevolmente dalla vera figura del
re sassone di nome Halle. Per quanto
riguarda la figura del protagonista
del testo, Ragnar, nell’opera
letteraria, è presentato come un
grande guerriero, figlio del re
svedese Sigurd Hringr Randvèrsson
(noto semplicemente come Sigurd
Ring), re leggendario di Svezia e
Danimarca; numerose saghe norrene
parlano di questa figura, la cui
attendibilità storica è ancora
dibattuta, secondo numerosi fonti,
se considerassimo come veritiera la
tesi che vuole che questa figura sia
un reale sovrano, il suo regno
sarebbe collocato tra la fine del
VIII secolo e la prima metà del IX
secolo. Quanto a suo figlio, Ragnar,
la sua leggenda e il nome “Lothbrok”
sono legati alla sua gloria e alla
sua morte.
Ragnar, per ottenere la mano di
colei che diventerà la sua prima
moglie, Thora, dovette affrontare in
duello un imponente serpente: un
Lindworm; la bestia fu donata
alla principessa Thora da suo padre,
il re sueone Herraud, (?-IX
secolo), quando la fanciulla era
ancora in tenera età.
Il Lindworm, è più che un semplice
serpente: è una vera e propria
creatura mitologica presente nelle
leggende norrene e germaniche, nelle
quali è descritto come un drago
dalla forma serpentiforme; egli, nel
testo della Saga di Ragnar Lothbrok,
viene identificato come un imponente
serpente, posto come “custode” della
principessa; col passare degli anni
la creatura era cresciuta,
diventando enorme, così il padre di
Thora, re Herraud, promise che
avrebbe donato la mano di sua figlia
a colui che sarebbe riuscito a
sconfiggere e uccidere la creatura.
Ragnar venne a sapere della volontà
di re Herraud, decise quindi di
combattere contro il Lindworm;
per affrontarlo, il guerriero
indossò un indumento particolare:
delle semplici “brache di cuoio”,
molto spesse, le quali lo avrebbero
difeso dai morsi e dallo
stritolamento della serpe.
Nella mitologia norrena e in
numerosi testi letterari scandinavi,
come le Saghe, ricorrenti sono gli
artefatti magici, tra i quali
troviamo armi, spesso forgiate dai
nani, oggetti di varie tipologie e
in alcuni casi, persino indumenti,
come nel caso della “Saga di Ragnar
Lothbrok”, le brache di cuio, usate
dal protagonista, si dice fossero
intrise di potere magico. È proprio
da queste brache che nasce il
termine “Lothbrok”, il cui
significato, tradotto in italiano,
corrisponde proprio alle parole
“Brache di Cuoio” o “Brache
Villose”.
Sconfitto il serpente, Ragnar
ottenne la mano della fanciulla, la
quale però morì poco dopo, per
malattia, mentre Ragnar era occupato
in guerra; prima di morire, la
ragazza aveva avuto due figli da
Ragnar: Eirikr & Agnarr.
Ragnar, successivamente, navigherà
fino a giungere nei fiordi della
Norvegia, qui, nella fattoria
Spangareioi, farà la conoscenza
di Aslaug Sigurdsdottir,
(figlia di Sigurd), nota anche come
Kràka, una regina presente
anche nella “Saga dei Volsugnghi”, e
sua madre adottiva Grima.
Auslug è la figlia di Sigurd
Fafnisbani e Brynhildr,
entrambe figure presenti nella Saga
dei Volsunghi, la fanciulla non
rivela la sua identità. È proprio il
personaggio di Auslug che funge da
collegamento tra le due saghe:
quella dei Volsunghi, prima, e
quella di Ragnar, come seguito.
Ella diventerà la seconda moglie di
re Ragnar e gli donerà quattro
figli: Ivar “Beinlauss” (Il
Senz’Ossa), Bjorn “Jarnsìoi”
(Fianco di Ferro), Hvitserk e
Sigurd “Ormr i aruga” (Serpe
nell’Occhio).
Successivamente, il testo prosegue
narrando i viaggi di Ragnar; questo
raggiunge la città di Uppsala,
in Svezia, assieme a re Eysteinn,
nella quale è presente un
importantissimo tempio; qui il re
offre a Ragnar la mano di sua
figlia: Ingibigrg, con la
quale si fidanza, è solo al momento
del suo ritorno a casa che Ausulug
rivela a Ragnar di essere la figlia
di Sigurd e Brynhildr, re Ragnar,
dunque, sposerà quest’ultima
scatenando le ire del padre di
Ingibigrg.
Re Eysteinn non prende di buon grado
la rottura di fidanzamento di re
Ragnar, questa scelta porterà alla
guerra tra re Eysteinn e Ragnar.
Due dei numerosi figli di Ragnar:
Eirikr e Agnarr, i primi, avuti dal
matrimonio con la prima moglie,
Thora, moriranno a causa del
conflitto, successivamente anche re
Eysteinn, sconfitto, troverà la
morte.
Ragnar, dopo aver trionfato in
Svezia e aver vendicato i suoi figli
caduti, riprende i suoi viaggi di
esplorazione e conquista del mondo,
al suo ritorno a casa, viene a
conoscenza delle imprese e dei
trionfi ottenuti dagli altri suoi
figli, dei quali diventa geloso: è
preoccupato che la loro fama e i
loro trionfi possono essere maggiori
dei suoi e quindi possano oscurare
la sua gloria.
Per questo motivo, re Ragnar, decide
di compiere una impresa impossibile;
è intenzionato a conquistare
l’intera isola d’Inghilterra, ma
vuole compiere questa impresa
portando con sé solamente due navi:
nel corso della storia si sono
susseguiti sovrani e comandanti che
conquistarono l’isola d’Inghilterra
e altri che conquistarono altre
terre; tuttavia, nessuno di questi
grandi conquistatori ebbe compiuto
la propria impresa con solo due
navi. Per questo motivo, se re
Ragnar fosse riuscito nel proprio
intento, la sua fama avrebbe
superato quella dei suoi figli e di
tutti i re e conquistatori che lo
precedettero.
L’impresa di Ragnar si rivelò sin da
subito impossibile anche per
quest’ultimo: le due navi, prima di
giungere nell’isola, mentre
attraversavano le gelide acque del
Mare del Nord, si imbatterono in una
tempesta, la quale fu fatale; le
navi affondarono e la maggior parte
dei pochi uomini dell’esercito di
Ragnar, trovarono la morte,
annegando, inghiottiti dalle onde.
Ragnar e i pochi sopravvissuti alla
tempesta, erano però, naufragati
proprio sulle spiagge d’Inghilterra,
precisamente, nelle terre
appartenenti al regno di Norhtumbria,
uno dei quattro regni
Anglosassoni in cui era divisa
l’isola, nel corso del IX secolo
d.C.
Il re di queste terre, Halle,
catturò i sopravvissuti, tra i quali
vi era lo stesso Ragnar, di
quest’ultimo ne ordina l’esecuzione.
La morte di Ragnar trova
un’importante analogia con la
nascita della sua leggenda: la sua
gloria e il nome “Lothbrok”, con il
quale passerà alla storia, nacquero
dal successo che egli ottenne contro
un serpente.
Ironia della sorte, re Halle di
Northumbria ordinò che Ragnar fosse
calato in una fossa e che
quest’ultima fosse riempita di
serpenti, le quali, lo uccisero tra
morsi velenosi e stritolamenti.
Prima di morire, re Ragnar canta le
sue imprese, tali parole oggi sono
note perché presenti in un poema
noto come Kràkumall, in
italiano conosciuto come “Canto
della Morte di Ragnar” o “Canto del
Corvo” (Kràka in norreno significa
Corvo), la cui origine è contesa tra
essere islandese o delle Isole
Orcadi.
Nelle sue ultime parole, re Ragnar
ammonisce il suo assassinio: una
volta che i suoi figli avranno
appreso della sua morte, questi
faranno ritorno in Inghilterra,
nelle terre di Northumbria per
ottenere vendetta contro
l’assassinio del loro padre: re
Halle. Ragnar è oggi noto grazie
alla poesia norrena dell'Età
Vichinga, alle Saghe Islandesi e
agli annali a lui quasi
contemporanei.
Secondo la letteratura tradizionale,
Ragnar si distinse per aver condotto
numerose incursioni contro le isole
britanniche e l'impero carolingio
durante il IX secolo.
Le antiche leggende norrene
identificano il padre di Ragnar con
la figura del leggendario re degli
Svedesi: Sigurd Ring.
Numerosi documenti, come:la “Saga di
Ragnar Lothrbok”, La “Saga dei Figli
di Ragnar”, Heimskringla,
Hervarar Saga ok Heiöreks, (in
italiano la “Saga di Hervor”),
Sogubrot af nokkrum fornkonungum ì
Dana ok Svia veldi (Frammento
della Storia di Alcuni re Antichi
dell’Impero dei Danesi e degli
Svedesi) e altre fonti islandesi
fanno riferimento a re Sigurd come
padre di Ragnar.
Quasi tutte le saghe concordano sul
fatto che il re danese Randver,
fosse, a sua volta, il padre di
Sigurd; il testo della: Saga di
Hervarar, cita la sua sposa come
Äsa Haraldsdottir,
figlia del re norvegese Harald
Grandraude (in antico Norreno:
Haraldr hinn Grandraudi)
quest’ultimo è anch’egli considerato
come una figura semi leggendaria,
viene però considerato come antenati
di re Harald Harfagri, (Harald
Bellachioma), primo re di Norvegia.
I resoconti riportano inoltre che
Randver era nipote del leggendario
re scandinavo Ivar Vidfamne
da parte della figlia Aud
(che la saga di Hervarar chiama
Alfhild). Dopo la morte del re
Ivar Viafamne, il figlio maggiore di
Aud, dal re danese Hrorekr
Rinaslinder, Harald,
conquistò tutto il territorio di suo
nonno e divenne noto come Harald
“Wartooth” (Harald Dente di Guerra).
Il nipote di Harald, Sigurd Ring
divenne re di Svezia, a seguito del
decesso di Randver, (secondo la Saga
Harvar divenne re di Danimarca).
Successivamente, Sigurd e Harald
combatterono l’un l’altro nella
Battaglia del Bràvellir (Bravalla),
la quale ebbe luogo nelle pianure di
Ostergotland, nel corso della
battaglia Harald e molti dei suoi
uomini trovarono la morte.
Sigurd governò, dunque, sia la
Svezia che la Danimarca, talvolta
egli è identificato con un re danese
di nome Sigfred, il quale la
governò dall’anno 770 circa, fino
alla sua morte, avvenuta prima
dell’anno del Signore 804.
Stando alle fonti letterarie, egli
ebbe un figlio con la principessa
Alfhid, signora del piccolo regno di
Alfheimr: Ragnar Lothbrok, il quale
gli succedette al trono.
Una seconda figura: Eysteinn Beli,
è identificato nella Saga di
Hervarar, come il figlio di Harald
Wartooth; egli governò la Svezia,
dopo Sigurd, fino alla sua morte,
avvenuta per mano dei figli di
Ragnar Lothbrok.
I testi delle Saghe scandinave,
quando narrano dell’Epoca Antica,
conosciute come Fornaldrsggur,
danno maggior peso al narrare dei
matrimoni e delle discendenze reali,
rispetto ad episodi di guerra.
Dal punto di vista storico, la
leggenda di Ragnar Lothrbok è
narrata in diverse fonti, le quali
hanno principalmente valore
letterario, invece che storico.
Tra i testi che parlano di Ragnar
troviamo, oltre alle Saga di Ragnar
Lothrbok e il poema Krakumall, la
“Saga dei Figli di Ragnar”, ma anche
le opere di due noti autori
cristiani parlano di Ragnar:
Adamo da Brema & Sassone
Grammatico, quest’ultimo narra
di Ragnar come protagonista del
Nono Libro della sua opera,
intitolata: Gesta Danorum,
nota in italiano con il titolo di
“Gesta dei Re e degli Eroi Danesi”;
in quest’ultima opera l’autore
sovrappone alla storia delle imprese
di Ragnar, quelle compiute dai suoi
figli.
Infine, Ragnar, risulta essere un
prezioso tassello: la sua figura
funge da collegamento tra le figure
leggendarie di Sigurdr e Brynhildr,
protagonisti della Saga dei
Volsunghi, agli eventi storici
accorsi in Scandinavia nel corso dei
secoli I-XI; Ragnar fornisce il
prestigio alla casa reale norvegese,
ritraendo Sigurdr come suo antenato.
Oggi il nome di Ragnar Lothrbok è
diventato famoso anche fuori dal
campo accademico, grazie alla
reinterpretazione dell’eroe
vichingo, proposta in chiave
contemporanea, proposta dalla serie
televisiva Vikings, nella
quale il personaggio di Ragnar
Lothbrok, interpretato dall’attore
australiano Travis Fimmel
(1979), funge come protagonista.
Quale conclusione possiamo tracciare
in merito a questa figura? Spetta al
lettore avere un proprio giudizio in
merito al personaggio di Ragnar: in
mancanza di prove univoche ciascuno
di noi è libero di credere se
considerare Ragnar un reale
guerriero vichingo, dunque una
figura storica, esistita realmente
o, al contrario, considerarla come
un personaggio di finzione, creato
esclusivamente per scopi letterari;
ciò che è certo è che, ancora oggi,
il nome di Ragnar è presente sia nel
mondo letterario che in quello della
cultura pop; che egli sia o non sia
esistito è indubbio il fatto che il
nome di Ragnar Lothbrok è
sopravvissuto ai secoli e fa,
dunque, parte della storia.