N. 24 - Dicembre 2009
(LV)
PROVINCE ROMANE
ASSYRIA, MESOPOTAMIA, OSHROENAE
di Antonio Montesanti
L’attuale
Siria
orientale
e
l’Iraq
sono,
all’incirca,
la
sovrapposizione
moderna
delle
provincie
più
orientali
dell’Impero
Romano
che
vennero,
ufficialmente
e in
prima
istanza,
istituite
dall’imperatore
Traiano.
Queste
vennero
costituite
con
i
nomi
di
Mesopotamia
e
Assyria
in
un
primo
momento,
e
poi
più
semplicemente
Oshroene
et
Mesopotamia
in
un
secondo.
Essendo
province
nate
a
cavallo
del
Deserto
Siriaco
in
una
zona
di
frontiera,
l’intera
area
venne
fortemente
contesa
tra
gli
Imperi
Romano,
Partico/Sassanide
e
Armeno,
fino
alla
definitiva
conquista
araba
nella
seconda
metà
del
VII
sec.
d.C.
OSHROENAE
Superate
le
regioni
‘storiche’
che
si
affacciavano
sul
mediterraneo,
l’Osroene
rappresentò
per
i
Romani
la
prima
vera
regione
di
confine
che
connetteva
quattro
grandi
aree:
la
Siria
ad
Ovest,
la
Mesopotamia
ad
Est,
l’Armenia
a
Nord
e
l’Arabia
a
Sud.
Se,
precedentemente
all’arrivo
di
Roma,
furono
le
popolazioni
ad
est
ed
ovest
ad
impossessarsi
di
quest’area,
come
gli
Assiri
o
gli
Ittiti,
in
epoca
più
recente
la
regione
fu
sotto
la
supremazia
Armena
già
con
Tigrane.
Da
qui
il
‘Grande
Re
Armeno’
avrebbe
iniziato
la
sua
politica
di
attacco
verso
l’impero
Partico,
riuscendo
a
respingere
i
Persiani
fin
nell’interno
del
continente
asiatico.
Le
regioni
della
Media
Atropatene,
Corduene,
Adiabene
e
quella
intorno
a
Nisibi
caddero
sotto
il i
colpi
del
grande
dinasta
fino
a
finire
sotto
le
sue
dipendenze.
Fu
in
questo
momento
che
Tigrane
occupò
i
regni
confederati
di
Edessa,
affidandoli
ad
una
tribù
araba,
detta
anche
Osrhoena,
che
s’insiedò
definitivamente
nell’area,
governando
di
fatto
la
regione.
Per
questo
motivo,
nei
sui
scritti,
Plinio
riporta
che
i
nativi
dell’Osroene
e
della
Commagene
sono
gli
stessi
Arabi
dell’Arabia.
La
tribù
che
li
caratterizza
era
chiamata
degli
“Orrhoei’
che
occuparono
Edessa
definitivamente
intorno
al
130
a.C.
Gli
Orrhoei
fonderanno
in
questo
periodo
un
piccolo
stato
governato
dai
loro
capitribù
che
avra
il
titolo
di
re e
il
cui
distretto
sarà
chiamato
appunto
Orrhoene.
Questo
nome
verrà
poi
cambiato
in
Osroene,
assimilandosi
al
nome
portico
di
Osroes
or
Chosroes
(Khosrau).
Sarà
proprio
questa
popolazione
araba
di
Osrhoene
ad
essere
soggiogata
da
Lucio
Afranio,
legato
di
Pompeo
in
Oriente,
e
che
rappresenterà
anche
la
chiave
d’accesso
alla
Siria,
per
il
generale
Romano.
Afranio
iniziò
la
sua
campagna
dalla
regione
del
Corduene
procedendo
in
direzione
della
Mesopotamia
e
solo
dopo
una
pericolosa
marcia
nel
deserto,
riuscì
a
sconfiggere
gli
Arabi
dell’area
con
l’aiuto
dei
Greci
(Hellenes)
stanziati
a
Carrhae.
Abgar
di
Osrhoene,
re
della
regione
dovette
a
quel
punto
firmare
la
pace
con
i
Romani
durante
la
permanenza
di
Pompeo
e
inizialmente
fu
anche
alleato
del
generale
Crasso
durante
la
sua
campagna
contro
i
Parti
in
53
a.C.
Tuttavia
più
tardi,
segretamente,
Abgar
passò
dalla
parte
avversaria
divenendo
di
fatto
una
spia
dei
del
re
parico
Orode
II
durante
la
guerra
che
condusse
alla
battaglia
di
Carrhae.
Questo
personaggio
è
ritenuto
probabilmente,
uno
o,
il
fattore
più
importante
della
sconfitta
di
Crasso.
Difatti,
non
solo
il
principe
osroeno
riuscì
ad
influenzare
seriamente
i
piani
di
Crasso
ma
lo
convinse
anche
ad
evitare
di
raggiungere
la
città
greca
di
Selucia
vicino
all’Eufrate
dove
gli
abitanti,
Greci,
parteggiavano
chiaramente
per
i
Romani.
Al
contrario,
Abgar
lo
convinse
ad
attaccare
il
generale
nemico
Surena
direttamente
e
nel
bel
mezzo
della
battaglia
passò
al
nemico.
Durante
questa
campagna,
anche
un
esercito
armeno
accompagnava
con
16,000
cavalieri
e
30,000
fanti
Crasso,
ma
Orode
era
riuscito
a
convincere
anche
loro
tramite
una
pace
vantaggiosa
a
non
combattere
a
fianco
dei
Romani.
Durante
l’epopea
di
Traiano
in
Oriente,
intorno
al
116
d.C.,
il
generale
Romano
Lucius
Quietus
saccheggiò
Edessa
mettendo
di
fatto
termine
all’indipendenza
dell’Osroene
da
dove
si
aprivano
le
porte
verso
la
Mesopotamia,
inglobandolo
nell’Impero
Romano
nel
114
d.C.
come
regno
semiautonomo
o
vassallo.
Dopo
la
guerra
contro
i
Parti
portata
da
Lucio
Vero
durante
il
regno
di
Marco
Aurelio,
vennero
fatte
costruire
numerose
fortezze
e
una
salda
guarnigione
venne
stanziata
a
Nisibi.
Dopo
un
periodo
piuttosto
breve
sotto
la
dinastia
Arsacide
(Persiana),
il
territorio
di
confine
venne
incorporato
definitivamente
come
provincia
romana
nel
214
d.C.
Precedentemente,
questo
stato,
dipendente
da
Roma
sarà
ricordato
per
aver
avuto
il
primo
re
cristiano
della
storia.
L’Oshroene
come
entità
indipendente
cercò
molte
volte
di
liberarsi
del
giogo
romano,
ma
nel
216
d.C.
lo
stesso
re,
Abgar
IX
venne
imprigionato
ed
esiliato
a
Roma
e la
regione
divenne
definitivamente
provincia
romana.
Dopo
questo
periodo,
la
capitale
Edessa
riportata
sotto
il
controllo
Romano
dall’imperatore
Decio
(253
d.C.)
venne
utilizzata
definitivamente
come
centro
di
partenza
per
le
spedizioni
contro
I
Persiani
Sassanidi.
All’incirca
un
secolo
più
tardi,
Dagalaifo
e
Secondino
principi
dell’Osrhoene,
accompanieranno
Giuliano
nella
guerra
portata
contro
il
re
dei
Sassanidi
Shapur
(Sapore)
II.
Con
la
riforma
dioclezianea,
la
provincia
venne
naturalmente
inserita
nella
diocesi
d’Oriente
e
nella
prefettura
avente
lo
stesso
nome.
Tuttavia
essendo
una
regione
‘mista’
e di
confine
venne
sempre
governata
in
maniera
differente
rispetto
alle
altre,
tanto
che
alcune
iscrizioni
riportano
la
presenza
di
un
dux,
con
il
rango
di
vir
spectabilis,
tenuto
a
fornire
sempre
pronte
un
determinato
numero
di
truppe
per
la
difesa
dei
confini.
Subito
dopo
l’Osrohene,
cronologicamente
e
politicamente,
si
affacciava
la
fertile
regione
della
Mesopotamia.
Roma
ottenne
il
controllo
totale
di
quest’area
solo
nel
230
d.C.
dopo
tre
periodi
di
effimero
governo
rispettivamente
nel
116-118
d.C.
con
Traiano/Adriano,
nel
161-165
d.C.
con
Lucio
Vero/Marco
Aurelio
e
sotto
Settimio
Severo
nel
194-199
d.C.
MESOPOTAMIA
La
stessa
Mesopotamia
in
quanto
provincia
venne
creata
durante
le
campagne
traianee
ed
era
considerata
una
provincia
indipendente,
ovvero
non
in
comunione
o
aggregata
a
nessun’altra
al
contrario
di
quanto
avverrà
con
Settimio
Severo
quando,
al
termine
delle
sue
vittoriose
campagne,
verrà
unita
con
la
quella
più
settentrionale
dell’Osroene,
acquisendo
il
titolo
ufficiale
di
Mesopotamia
et
Oshroenae.
La
provincia
venne
creata
subito
dopo
la
conquista
da
parte
di
Traiano
della
regione,
già
nel
115
d.C.:
la
Mesopotamia
prevedeva
l’istituzione
di
confini
provinciali
che
comprendevano
parte
della
moderna
Siria
a
oriente
dell'Eufrate
e
quello
dell'Iraq
settentrionale.
Il
primo
governatore
fu
Decimo
Terenzio
Scauriano
e
come
la
provincia
di
Assyria
sarà
abbandonata
da
Adriano
soli
due
anni
più
tardi
nel
117/8
d.C.
La
ritirata
di
Adriano
dall’Assyria
e
dalle
provincie
circostanti
nel
118
d.C.
non
fu
comunque
considerate
la
fine
del
governo
romano
in
questa
regione.
Tutt’altro.
La
parte
settentrionale
del
territorio
occupato
da
Traiano,
tornò
di
nuovo
sotto
il
controllo
romano
in
seguito
ad
una
serie
di
successive
campagne
partiche
di
Lucio
Vero.
Questa
seconda
campagna
contro
I
Parti
venne
lanciata
dal
161
al
166
d.C.
sotto
il
commando
e la
direzione
di
Lucio
Vero,
quando
l’esercito
Romano
ancora
una
volta
conquistò
i
territori
ad
est
dell’Eufrate
che
rimasero
in
possesso
romano
in
seguito
alla
pace
del
165
d.C.
e
tale
vi
rimase
almeno
fino
al
regno
di
Commodo.
Nuovamente,
Settimio
Severo
‘direzionò’
una
delle
sue
azioni
militari
conto
i
Parti
nel
197-8
d.C.
In
seguito
alle
sue
vittoriose
campagne,
il
capostipite
dei
‘Severi’
ampliò
i
territori
occupati
dagli
‘Antonini’
estendendo
il
territorio
mesopotamico
a
nord
fino
a
Chaboras
(Khabour)
e
fino
alla
linea
comprendente
Hatra
quindi
instituendovi
due
nuove
provincie
quella
di
Osroene
e
quella
di
Mesopotamia
sovrapponendole
agli
stessi
territori
annessi
da
Traiano
80
anni
prima.
Anche
Settimio
Severo
collocò
due
legioni
nelle
nuove
provincie
per
rinforzare
le
nuove
provincie
ed
assicurarne
la
stabilità
e
prevenire
gli
attacchi
dell’Impero,
prima
Partico
e
poi
Sassanide.
Perduta
per
5
anni
nuovamente
nel
192
d.C.
ca.
venne
riconquistata
da
Settimio
Severo
nel
197
d.C.
Una
‘nuova’
provincia,
basata
sulla
precedente
traianea
venne
formalizzata
dopo
le
ultime
campagne
e
venne
definita
come
provincia
equestre
sotto
l'autorità
di
un
praefectus
di
rango
equestre
(Praefectus
Mesopotamiae)
creato
appositamente
sul
modello
dell’unico
e
straordinario
esempio
di
amministrazione
provinciale:
la
prefettura
d’Egitto,
in
cui
la
provincia
ricadeva
sotto
il
controllo
diretto
dell’imperatore.
Persa
dagli
imperatori
Giordano
e
Filippo
e
riconquistata
da
Diocleziano,
durante
la
riorganizzazione
tardoimperiale,
la
Mesopotamia
sarà
destinata
a
rientrare,
tramite
la
riforma
amministrativa
dioclezianea,
nella
diocesi
d'Oriente.
La
capitale
venne
istituita
a
Nisibi
mentre
tutte
e
tre
le
città
più
importanti
dell’area
divennero
tutte
colonie
e in
due
di
esse
a
Singara
adiacente
al
fiume
Tigri
e a
Resaina
vennero
formate
e
dislocate
le
legioni
di
nuova
formazione
(III
Parthica
e I
Parthica).
Ancora
più
tardi,
con
la
divisione
dell’impero
tra
Oriente
ed
Occidente
(Arcadio
ed
Onorio)
formalizzata
dopo
la
morte
di
Teodosio
I,
il
territorio
di
parte
siriana
venne
separato
dalla
provincia
dando
così
luogo
ufficialmente
a
due
provincie
quella
di
Osrhoene
e
quella
di
Mesopotamia
vera
a
propria,
limitata
al
settore
tra
i
fiumi
Eufrate
e
Tigri.
ASSYRIA
L’Assyria
è
una
delle
tre
provincie
(Armenia,
Mesopotamia
e
Assyria)
create
dall’imperatore
romano
Traiano
nel
116
d.C.
in
seguito
alla
vittoriosa
campagna
militare
contro
l’Impero
dei
Parti.
Attualmente,
la
provincia,
si
potrebbe
localizzare
tra
il
fiume
tigri
e i
Monti
Zagros
in
Iran.
Nonostante
la
vittoria
militare
di
Traiano
la
provincia
ebbe
moltissimi
problemi
sin
dapprincipio.
Già
nel
116
d.C.,
il
principe
Partico
di
nome
Santruce
organizzò
una
rivolta
armata
nella
nuova
provincia
romana.
Durante
la
rivolta,
le
guarnigioni
romana
di
Assyria
e
Mesopotamia
vennero
attratte
fuori
dalle
loro
postazioni
e il
generale
romano
fu
ucciso
nel
momento
in
cui
il
suo
esercitò
tentava
di
bloccare
la
sommossa.
Al
momento
della
morte
di
Traiano,
nel
117
d.C.,
il
suo
successore,
Adriano,
introdusse
una
nuova
politica
di
rispetto
verso
i
nuovi
territori
appena
acquisiti
nel
Vicino
Oriente.
Il
nuovo
imperatore
riteneva
che
l’impero
fosse
sovradimensionato
e i
suoi
confini
meritassero
una
seria
contrazione
verso
confini
più
facilmente
difendibili.
Benché
molte
fonti
citino
la
creazione
della
provincia
chiamata
Assyria
durante
le
campane
partiche
di
Traiano,
vi è
qualche
serio
dibattito
riguardo
la
sua
certa
localizzazione.
Alcuni
studiosi
moderni
ritengono
che
la
Assyria
Provincia
si
rtovasse
tra
i
fiumi
Tigri
ed
Eufrate,
nell’attuale
Iraq
centrale,
piuttosto
che
ad
oriente
del
primo:
una
posizione
che
sembra
essere
confermata
e
confortata
dalla
testimonianza
dell’antico
scrittore
Festo.
Dopo
l’abbandono
da
parte
di
Adriano,
benché
la
politica
romana
sia
andata
avanti
nella
regione,
non
vi
sono
fonti
o
testimonianze
che
ne
attestino
un
perdurare
della
provincia
oppure
che
facciano
riferimento
alla
provincia
di
Assyria
medesima
Quando
Settimio
Severo
creò
le
provincie
di
Oshroene
et
Mesopotamia
alla
fine
del
II
secolo
d.C.,
anche
in
questo
caso
non
vi
fu
alcuna
menzione
della
provincia
romana
nota
come
Assyria.
Durante
il
suoi
viaggi
al
fianco
dell’imperatore
Gioviano
nel
Vicino
Oriente
lo
storico
romano
Ammiano
Marcellino
affermava
che
“All’interno
di
questo
circuito
si
trova
l’Adiabene,
che
un
tempo
era
formalmente
chiamato
Assyria”
chiaramente
con
riferimento
alla
Assyria
Provincia
creata
da
Traiano,
tuttavia
non
considerando
che
l’adiabene
storicamente
di
trovava
al
di
là
del
Tigri.
Inoltre,
lo
stesso
Ammiano
riferisce
che
la
regione
chiamata
Assyria
si
trovava
tra
I
fiummi
Tigri
ed
Eufrate,
ma
non
riporta
nessuna
fonte
o
prova
per
poter
connettere
il
nome
alla
regione
o
viceversa
(Amm.
XXIII.6.20
and
XXXIII.3.1).
Sembra
quindi
che
la
provincia
di
Assyria
sia
limitata
solo
durante
il
regno
di
Traiano,
e
non
sia
stata
ristabilita
durante
le
successive
conquiste
romane
della
regione.
L’influenza
romana
nell’area,
su
tutte
e
tre
le
province
sarà
destinata
a
terminare
definitivamente
sotto
l’imperatore
Gioviano
nel
363
d.C.,
che
abbandonò
la
regione
dopo
aver
concluso
una
pace
forzata
in
accordo
con
i
sassanidi
dopo
essersi
ritirato
a
Constantinopli
per
‘consolidare’
il
suo
potere
politico.