PROGRAMMA DEL PARTITO NAZIONALE
FASCISTA
(nota: programma del novembre 1921)
Fondamenti
Il Fascismo è costituito in Partito
politico per rinsaldare la sua
disciplina e per individuare il suo
«credo».
La Nazione non è la semplice somma degli
individui viventi né lo strumento dei
partiti pei loro fini, ma un organismo
comprendente la serie indefinita delle
generazioni di cui i singoli sono
elementi transeunti; è la sintesi
suprema di tutti i valori materiali e
immateriali della stirpe.
Lo Stato è l’incarnazione giuridica
della Nazione.
Gli Istituti politici sono forme
efficaci in quanto i valori nazionali vi
trovino espressione e tutela. I valori
autonomi dell’individuo e quelli comuni
a piú individui, espressi in persone
collettive organizzate (famiglie,
comuni, corporazioni, ecc.), vanno
promossi, sviluppati e difesi, sempre
nell’ambito della Nazione a cui sono
subordinati.
Il Partito Nazionale Fascista afferma
che nell’attuale momento storico la
forma di organizzazione sociale
dominante nel mondo è la Società
Nazionale e che legge essenziale della
vita nel mondo non è la unificazione
delle varie Società in una sola immensa
Società: «L’Umanità», come crede la
dottrina internazionalistica, ma la
feconda e, augurabile, pacifica
concorrenza tra le varie Società
Nazionali.
Lo Stato
Lo Stato va ridotto alle sue funzioni
essenziali di ordine politico e
giuridico.
Lo Stato deve investire di capacità e di
responsabilità le Associazioni
conferendo anche alle corporazioni
professionali ed economiche diritto di
elettorato al corpo dei Consigli Tecnici
Nazionali.
Per conseguenza debbono essere limitati
i poteri e le funzioni attualmente
attribuiti al Parlamento.
Di competenza del Parlamento i problemi
che riguardano l’individuo come
cittadino dello Stato e lo Stato come
organo di realizzazione e di tutela dei
supremi interessi nazionali; di
competenza dei Consigli Tecnici
Nazionali i problemi che si riferiscono
alle varie forme di attività degli
individui nella loro qualità di
produttori.
Lo Stato è sovrano: e tale sovranità non
può né deve essere intaccata o sminuita
dalla Chiesa alla quale si deve
garantire la piú ampia libertà
nell’esercizio del suo ministerio
spirituale.
Il Partito Nazionale Fascista subordina
il proprio atteggiamento, di fronte alle
forme delle singole Istituzioni
politiche, agli interessi morali e
materiali della Nazione intesa nella sua
realtà e nel suo divenire storico.
Le corporazioni
Il Fascismo non può contestare il fatto
storico dello sviluppo delle
corporazioni, ma vuol coordinare tale
sviluppo ai fini nazionali.
Le corporazioni vanno promosse secondo
due obbiettivi fondamentali e cioè come
espressione della solidarietà nazionale
e come mezzo di sviluppo della
produzione.
Le corporazioni non debbono tendere ad
annegare l’individuo nella collettività
livellando arbitrariamente le capacità e
le forze dei singoli, ma anzi a
valorizzarle e a svilupparle. Il Partito
Nazionale Fascista si propone di agitare
i seguenti postulati a favore delle
classi lavoratrici e impiegatizie:
1) La promulgazione di una legge dello
Stato che sancisca per tutti i salariati
la giornata «legale» media di otto ore,
colle eventuali deroghe consigliate
dalle necessità agricole o industriali.
2) Una legislazione sociale aggiornata
alle necessità odierne, specie per ciò
che riguarda gli infortuni, la
invalidità e la vecchiaia dei lavoratori
sia agricoli che industriali o
impiegatizii, sempre che non inceppi la
produzione.
3) Una rappresentanza dei lavoratori nel
funzionamento di ogni industria,
limitatamente per ciò che riguarda il
personale.
4) L’affidamento della gestione di
industrie o di servizi pubblici ad
organizzazioni sindacali che ne siano
moralmente degne e tecnicamente
preparate.
5) La diffusione della piccola proprietà
in quelle zone e per quelle coltivazioni
che produttivamente lo consentano.
Capisaldi di politica interna
Il Partito Nazionale Fascista intende
elevare a piena dignità i costumi
politici cosí che la morale pubblica e
quella privata cessino di trovarsi in
antitesi nella vita della Nazione.
Esso aspira all’onore supremo del
Governo del Paese; a ristaurare il
concetto etico che i Governi debbono
amministrare la cosa pubblica non già
nell’interesse dei partiti e delle
clientele ma nel supremo interesse della
Nazione.
Va restaurato il prestigio dello Stato
Nazionale e cioè dello Stato che non
assista indifferente allo scatenarsi e
al prepotere delle forze che attentino o
comunque minaccino di indebolite
materialmente e spiritualmente la
compagine, ma sia geloso custode e
difensore e propagatore della tradizione
nazionale, del sentimento nazionale,
della volontà nazionale.
La libertà del cittadino trova un
duplice limite: nella libertà delle
altre persone giuridiche e nel diritto
sovrano della Nazione a vivere e
svilupparsi.
Lo Stato deve favorire lo sviluppo della
Nazione, non monopolizzando, ma
promovendo ogni opera intesa al
progresso etico, intellettuale,
religioso, artistico, giuridico,
sociale, economico, fisiologico della
collettività nazionale.
Capisaldi di politica estera
L’Italia riaffermi il diritto alla sua
completa unità storica e geografica,
anche là dove non è ancora raggiunta;
adempia la sua funzione di baluardo
della civiltà latina sul Mediterraneo;
affermi sui popoli di nazionalità
diversa annessi all’Italia saldo e
stabile l’impero della sua legge; dia
valida tutela agli italiani all’estero
cui deve essere conferito diritto di
rappresentanza politica.
Il Fascismo non crede alla vitalità e ai
principi che ispirano la cosí detta
Società delle Nazioni, in quanto che non
tutte le Nazioni vi sono rappresentate e
quelle che lo sono non vi si trovano su
di un piede di eguaglianza.
Il Fascismo non crede alla vitalità e
alla efficienza delle internazionali
rosse, bianche o di altro colore, perché
si tratta di costruzioni artificiali e
formalistiche le quali raccolgono
piccole minoranze di individui piú o
meno convinti in confronto delle vaste
masse delle popolazioni che vivendo,
progredendo o regredendo, finiscono per
determinare quegli spostamenti di
interessi davanti ai quali tutte le
costruzioni internazionalistiche sono
destinate a cadere, come la recente
esperienza storica documenta.
L’espansione commerciale e l’influenza
politica dei trattati internazionali
debbono tendere a una maggiore
diffusione dell’italianità nel mondo.
I trattati internazionali vanno riveduti
e modificati in quelle parti che si sono
palesate inapplicabili e quindi regolati
secondo le esigenze dell’economia
nazionale e mondiale.
Lo Stato deve valorizzare le colonie
italiane del Mediterraneo e d’oltre
Oceano con istituzioni economiche,
culturali e con rapide comunicazioni.
Il Partito Nazionale Fascista si
dichiara favorevole a una politica di
amichevoli rapporti con tutti i popoli
dell’Oriente vicino e lontano.
La difesa e lo sviluppo dell’Italia
all’estero vanno affidate a un Esercito
e a una Marina adeguati alla necessità
della sua politica e all’efficienza
delle altre Nazioni, e ad organi
diplomatici compresi della loro funzione
e forniti di coltura, di animo e di
mezzi sí da esprimere nel simbolo e
nella sostanza la grandezza dell’Italia
di fronte al Mondo.
Capisaldi di politica finanziaria e di
ricostruzione economica del Paese
Il Partito Nazionale Fascista agirà:
1) Perché sia sancita un’effettiva
responsabilità dei singoli e delle
corporazioni nei casi di inadempienza
dei patti di lavoro liberamente
conclusi.
2) Perché venga stabilita e regolata la
responsabilità civile degli addetti alle
pubbliche amministrazioni e degli
amministratori per qualsiasi loro
negligenza in confronto dei danneggiati.
3) Perché venga imposta la pubblicità
sui redditi imponibili e l’accertamento
dei valori successori al fine di rendere
possibile un controllo sugli obblighi
finanziari di tutti i cittadini verso lo
Stato.
4) Perché l’eventuale intervento
statale, che si rendesse assolutamente
necessario per proteggere taluni rami
dell’industria agricola e manifatturiera
da una troppo pericolosa concorrenza
estera, sia tale da stimolare le energie
produttive del Paese, non già da
assicurare un parassitario sfruttamento
dell’economia nazionale da parte di
gruppi plutocratici.
Saranno obbiettivi immediati del Partito
Nazionale Fascista:
1) Il risanamento dei bilanci dello
Stato e degli enti pubblici locali,
anche mediante rigorose economie in
tutti gli organismi parassitari o
pletorici e nelle spese non strettamente
richieste dal bene degli amministrati o
da necessità di ordine generale.
2) Il decentramento amministrativo per
semplificare i servizi e per facilitare
lo sfollamento della burocrazia, pur
mantenendo l’opposizione recisa ad ogni
regionalismo politico.
3) La rigida tutela del denaro dei
contribuenti, sopprimendo ogni sussidio
o favore, da parte dello Stato o altri
Enti pubblici, a Consorzi, Cooperative,
Industrie, clientele e simili, incapaci
di vita propria e non indispensabili
alla Nazione.
4) La semplificazione dell’organismo
tributario e la distribuzione dei
tributi secondo un criterio di
proporzionalità, senza partigianerie pro
o contro questa o quella categoria di
cittadini, e non secondo concetti di
progressività spogliatrice.
5) L’opposizione alla demagogia
finanziaria e tributaria che scoraggi le
iniziative o isterilisca le fonti del
risparmio e della produzione nazionale.
6) La cessazione della politica di
lavori pubblici abboracciati, concessi
per motivi elettorali ed anche per
pretesi motivi di ordine pubblico, o
comunque non redditizi per la loro
stessa distribuzione saltuaria e a
spizzico.
7) La formazione di un piano organico di
lavori pubblici secondo le nuove
necessità economiche, tecniche, militari
della Nazione, piano che si proponga
principalmente di: completare e
riorganizzare la rete ferroviaria
italiana, riunendo meglio le regioni
redente alle linee della penisola nonché
alle comunicazioni interne della
penisola stessa, specie quelle
longitudinali dal sud al nord attraverso
l’Appennino; accelerare nel limite del
possibile, l’elettrificazione delle
ferrovie ed in genere lo sfruttamento
delle forze idriche sistemando i bacini
montani anche a favore dell’industria e
dell’agricoltura; sistemare ed estendere
le reti stradali, specie nel Mezzogiorno
ove ciò rappresenta una necessità
pregiudiziale alla risoluzione di
innumerevoli problemi economici e
sociali; istituire e intensificare le
comunicazioni marittime con la Penisola
da un lato e le Isole e la sponda
orientale adriatica e le nostre Colonie
mediterranee dall’altro, nonché fra il
nord e il sud della Penisola stessa, sia
quale ausilio alla rete ferroviaria, sia
per incoraggiare gli italiani alla
navigazione; concentrare le spese e gli
sforzi in pochi porti dei tre mari,
dotandoli di tutto l’attrezzamento
moderno; lottare e resistere contro i
particolarismi locali che, in materia
specialmente di lavori pubblici, sono
causa di dispersione di sforzi e
ostacolo alle grandi opere di interesse
nazionale.
8) Restituzione all’industria privata
delle aziende industriali alla cui
gestione lo Stato si è dimostrato
inadatto: specialmente i telefoni e le
ferrovie (incoraggiando la concorrenza
fra le grandi linee e distinguendo
queste ultime dalle linee locali
esercibili con metodi diversi).
9) Rinunzia al monopolio delle Poste e
dei Telegrafi in modo che l’iniziativa
privata possa integrare ed eventualmente
sostituire il servizio di Stato.
Capisaldi di politica sociale
Il Fascismo riconosce la funzione
sociale della proprietà privata la quale
è, insieme, un diritto e un dovere.
Essa è la forma di amministrazione che
la Società ha storicamente delegato agli
individui per l’incremento del
patrimonio stesso.
Il Partito Nazionale Fascista di fronte
ai progetti socialistici di
ricostruzione a base di economia
pregiudizialmente collettivistica, si
pone sul terreno della realtà storica e
nazionale che non consente un tipo unico
di economia agricola o industriale e si
dichiara favorevole a quelle forme –
siano esse individualistiche o di
qualsiasi altro tipo – che garantiscano
il massimo di produzione ed il massimo
di benessere.
Il Partito Nazionale Fascista propugna
un regime che spronando le iniziative e
le energie individuali (le quali formano
il fattore piú possente ed operoso della
produzione economica) favorisca
l’accrescimento della ricchezza
nazionale con rinuncia assoluta a tutto
il farraginoso, costoso e antieconomico
macchinario delle statizzazioni,
socializzazioni, municipalizzazioni,
ecc.
Il Partito Nazionale Fascista appoggerà
quindi ogni iniziativa che tenderà ad un
miglioramento dell’assetto produttivo,
avente lo scopo di eliminare ogni forma
di parassitismo individuale o di
categoria.
Il Partito Nazionale Fascista agirà:
a) perché siano disciplinate le
incomposte lotte degli interessi di
categorie e di classi, e quindi:
riconoscimento giuridico con conseguenti
responsabilità delle organizzazioni
operaie e padronali;
b) perché sia sancito e fatto osservare,
sempre e comunque, il divieto di
sciopero nei servizi pubblici con
contemporanea istituzione di tribunali
arbitrali composti di una rappresentanza
del potere esecutivo, di una
rappresentanza della categoria operaia o
impiegatizia in conflitto e di una
rappresentanza del pubblico che paga.
Politica scolastica
La scuola deve avere per scopo generale
la formazione di persone capaci di
garantire il progresso economico e
storico della Nazione; di elevare il
livello morale e culturale della massa e
di sviluppare da tutte le classi gli
elementi migliori per assicurare il
rinnovamento continuo dei ceti
dirigenti.
A tale scopo urgono i seguenti
provvedimenti:
1) Intensificazione della lotta contro
l’analfabetismo, costruendo scuole e
strade d’accesso e prendendo di
autorità, per opera dello Stato, tutti i
provvedimenti che risultassero
necessari.
2) Estensione dell’istruzione
obbligatoria fino alla sesta classe
elementare inclusa, nei Comuni in grado
di provvedere alle scuole necessarie e
per tutti coloro che dopo l’esame di
maturità non seguono la via della scuola
media; istruzione obbligatoria fino alla
quarta elementare inclusa, in tutti gli
altri Comuni.
3) Carattere rigorosamente nazionale
della scuola elementare in modo che essa
prepari anche nel fisico e nel morale i
futuri soldati d’Italia; per ciò rigido
controllo dello Stato sui programmi,
sulla scelta dei maestri, sulla opera
loro, specie nei Comuni dominati da
partiti anti?nazionali.
4) Scuola media e universitaria libera,
salvo il controllo dello Stato sui
programmi e lo spirito dell’insegnamento
e salvo il dovere dello Stato di
provvedere esso all’istruzione
premilitare, diretta a facilitare la
formazione degli ufficiali.
5) Scuola normale informata ai medesimi
criteri esposti per la scuola a cui i
futuri insegnanti sono destinati: perciò
carattere rigorosamente nazionale anche
negli Istituti da cui escono gli
insegnanti elementari. 6) Scuole
professionali, industriali e agrarie
istituite con piano organico utilizzando
il contributo finanziario e d’esperienza
degli industriali e degli agricoltori,
allo scopo di elevare le capacità
produttive della Nazione e di creare la
classe media di tecnici fra gli
esecutori e i direttori della
produzione. A tale scopo lo Stato dovrà
integrare e coordinare le iniziative
private, sostituendosi ad esse ove
mancano.
7) Carattere prevalentemente classico
delle scuole medie inferiori e
superiori; riforma ed unificazione di
quelle inferiori in modo che tutti gli
studenti studino il latino; il francese
non sia piú l’unica lingua sussidiaria a
quella italiana: scegliere e adattare
invece la lingua sussidiaria secondo le
necessità delle singole regioni, specie
di quelle di frontiera.
8) Unificazione di tutte le beneficenze
scolastiche, borse di studio e simili,
in un Istituto controllato e integrato
dallo Stato, il quale scelga fin dalle
classi elementari gli alunni piú
intelligenti e volonterosi e assicuri la
loro istruzione superiore, imponendosi,
se occorra, all’egoismo dei genitori e
provvedendo con un congruo sussidio nei
casi in cui fosse necessario.
9) Trattamento economico e morale dei
maestri e dei professori, nonché degli
ufficiali dell’Esercito, quali educatori
militari della Nazione, tale da
assicurare ad essi la tutela della
propria dignità e i mezzi di accrescere
la propria cultura, e da ispirare ad
essi ed al pubblico la coscienza
dell’importanza nazionale della loro
missione.
La Giustizia
Vanno intensamente promossi i mezzi
preventivi e terapeutici della
delinquenza (riformatori, scuole per i
traviati, manicomi criminali, ecc.).
La pena, mezzo di difesa della Società
nazionale lesa nel diritto, deve
adempiere normalmente la funzione
intimidatrice ed emendatrice: i sistemi
penitenziari vanno, in considerazione
della seconda funzione, igienicamente
migliorati e socialmente perfezionati
(sviluppo del lavoro carcerario).
Vanno abolite le magistrature speciali.
Il Partito Nazionale Fascista si
dichiara favorevole alla revisione del
codice penale militare.
La procedura deve essere spedita.
La difesa nazionale
Ogni cittadino ha l’obbligo del servizio
militare.
L’Esercito si deve avviare verso la
forma della Nazione Armata in cui ogni
forza individuale, collettiva,
economica, industriale e agricola sia
compiutamente inquadrata al fine supremo
della difesa degli interessi nazionali.
All’uopo il Partito Nazionale Fascista
propugna l’immediato ordinamento di un
Esercito che in formazione completa e
perfetta, da una parte, sorvegli, vigile
scorta, le conquistate frontiere, e,
dall’altro, tenga preparati in Paese,
addestrati ed inquadrati, gli spiriti,
gli uomini ed i mezzi che la Nazione sa
esprimere, nelle sue infinite risorse,
nell’ora del pericolo e della gloria.
Agli stessi fini l’Esercito, in concorso
con la scuola e con le organizzazioni
sportive, deve dare fin dai primi anni
al corpo e allo spirito del cittadino
l’attitudine e l’educazione al
combattimento e al sacrificio per la
Patria. (Istruzione premilitare).
Organizzazione
Il Fascismo in atto è un organismo:
a) politico b) economico
c) di combattimento. Nel campo politico
accoglie senza settarietà quanti
sinceramente sottoscrivono i suoi
principi e ubbidiscono alla sua
disciplina; stimola e valorizza gli
ingegni particolari riunendoli secondo
le attitudini in gruppi di competenza;
partecipa intensamente e costantemente a
ogni manifestazione della vita politica
attuando in via contingente quanto può
essere praticamente accolto dalla sua
dottrina e riaffermandone il contenuto
integrale.
Nel campo economico promuove la
costituzione delle corporazioni
professionali, siano schiettamente
fasciste, siano autonome, a seconda
delle esigenze di tempo e luogo, purché
informate sostanzialmente alla
pregiudiziale nazionale per la quale la
Nazione è al di sopra delle classi.
Nel campo dell’organizzazione di
combattimento il Partito Nazionale
Fascista forma un tutto unico con le sue
squadre: milizia volontaria al servizio
dello Stato nazionale, forza viva in cui
l’Idea Fascista si incarna e con cui si
difende.
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