N. 112 - Aprile 2017
(CXLIII)
PROFILO DEI CASTELLI MOLISANI
PARTE III - Il Castello Angioino di Civitacampomarano,
il
Castello
di
Gambatesa
e il
Castello
di
Macchia
d'Isernia
di Vincenzo La Salandra
A
completare
la
nostra
rubrica
citiamo,
in
apertura
di
questa
terza
parte,
un
castello
molisano
molto
interessante,
che
è il
Castello
Angioino
di
Civitacampomarano:
realizzato
nel
XIV
secolo
sulle
rovine
di
un
preesistente
recinto
fortificato
longobardo,
venne
successivamente
modificato
in
epoca
aragonese.
In
origine
questo
bell'esempio
di
classica
fortificazione
medievale
era
difeso
da
quattro
torri
angolari
e da
una
torre
centrale,
le
torri,
tutte
cilindriche,
difendevano
il
complesso
entro
un
fossato
che
isolava
il
castello.
Gli
aragonesi
adattarono
le
archibugiere
sulle
alte
mura
del
castello
ed
ampliarono
la
struttura
nell'insieme,
realizzando
anche
il
ponte
levatoio,
l'immancabile
e
suggestivo
simbolo
dell'incastellamento
medievale.
Nel
XV
secolo
il
Castello
raggiunse
la
sua
forma
peculiare
di
residenza
rinascimentale
fortificata,
e
rimase
quasi
invariato
nei
secoli
fino
alla
sua
forma
attuale.
Solo
tre
torri
angolari
sopravvivono
oggi
e
grazie
alla
Soprintendenza
del
Molise
è
possibile
visitare
l'interno
del
castello
restaurato
e
consolidato.
Si
passa
dal
cortile
alle
scuderie,
attraverso
le
cantine
e i
granai,
fino
alla
scala
di
pietra
che
introduce
al
piano
nobile.
Una
nota
storica
di
interesse
locale:
nel
1450
il
conte
di
Campobasso
Nicola
di
Monforte,
frimava
il
contratto
di
matrimonio
con
Altabella,
la
figlia
del
capitano
di
ventura
Paolo
di
Sangro,
capostipite
di
questa
nobile
famiglia
napoletana.
Il
castello
è
Monumento
nazionale
dal
1979,
è
proprietà
del
Ministero
dei
Beni
Culturali,
è
resituisce
una
immagine
classica
e
tipica
come
bell'esempio
di
residenza
rinascimentale
italiana
fortificata.
Altro
castello
tra
i
più
interessanti
e
tipici
del
Molise
è
quello
di
Gambatesa:
anche
questo
castello
venne
acquistato
dal
Ministero
per
i
Beni
Culturali
negli
anni
Settanta.
Il
piano
nobile
del
castello
è
meravigliosamente
affrescato
da
Renato
Decumbertino,
nel
1550,
con
vividi
paesaggi,
scene
allegoriche
e
mitologiche.
Tra
le
interessanti
curiosità
è
importante,
nella
Sala
delle
Maschere,
un'immagine
della
Basilica
di
San
Pietro
ancora
in
costruzione.
Gli
ambienti,
coperti
con
volte
a
crociera
e a
botte,
sono
oltremodo
suggestivi:
l'atrio,
le
cantine,
le
scuderie
e i
granai.
La
struttura
rivela
all'esterno
i
segni
tangibili
del
passaggio
delle
epoche
storiche
che
hanno
caratterizzato
il
territorio:
edificata
nel
Medioevo,
passò
da
fortezza
a
residenza
segnorile
e
segnatamente
dopo
la
sua
acquisizione
da
parte
del
duca
di
Termoli,
Andrea
di
Capua,
nel
XVI
secolo.
La
struttura
è
caratterizzata
dalle
due
torri
angolari,
dalla
muratura
a
scarpa
e
dai
beccatelli
per
le
mensole
delle
caditoie,
che
convivono
con
i
corpi
di
fabbrica
cinquecenteschi
e
con
la
bella
loggetta
rinascimentale
della
facciata
nord-ovest.
La
pianta
del
castello
è
quadrangolare
irregolare,
a
cortile
centrale,
e si
sviluppa
sopra
un
imponente
costone
tufaceo:
è
possibile
godere,
grazie
alla
posizione
elevata,
di
una
splendida
visuale
dul
lago
di
Occhito
e
dal
castello
lo
sguardo
si
etende
verso
i
centri
confinanti
della
Puglia,
con
lo
spettacolo
variegato
della
Capitanata.
A
chiudere
questa
terza
sezione
della
rubrica
sui
castelli
del
Molise,
terza
tappa
di
questo
piccolo
itinerario
molisano,
è il
castello
di
Macchia
d'Isernia.
Il
complesso
di
Macchia
è
costituito
da
due
edifici
appartenenti
ad
epoche
diverse
ma
accorpati
talmente
bene
da
apparire
come
una
struttura
unica
e
compatta.
In
definitiva,
e
come
in
altri
esempi
simili
nel
Molise,
anche
il
Castello
di
Macchia
d'Isernia
concilia
le
forme
robuste
e
massicce
del
fortilizio
medievale
con
le
successive
soluzioni
architettoniche
rinascimentali
ad
ingentilire
l'insieme
in
un
risultato
di
armonica
ed
originale
stratificazione.
La
piazzaforte
originale
fu
edificata
dai
Normanni
per
essere
successivamente
ampliata
dagli
Angioini:
nel
1480,
durante
l'epoca
aragonese,
la
piazzaforte
originaria
venne
unita
alla
nuova
residenza
baronale.
Il
castello
si
presenta
oggi
ricco
in
suggestioni
architettoniche
e
storiche:
se
all'esterno
si
stagliano
le
superstiti
torri
angolari
difensive
ed è
notevole
l'elegante
loggiato
aragonese
a
sette
arcate
che
affaccia
sulla
piazza
dell'abitato,
all'interno
della
struttura
è
curioso
il
cortile
trapezoidale
attraverso
cui
si
accede
ai
locali
di
servizio
e al
piano
nobile,
grazie
ad
un
classico
e
fine
esempio
molisano
di
scalone
rinascimentale.
La
copertura
dell'area
dello
scalone
e
dell'antico
mastio
presenta
il
decoro
della
romanella,
con
le
cinque
file
di
coppi
aggettanti
sovrapposti
a
scacchiera.
Il
castello
è di
proprietà
privata:
sono
consentite
le
visite
ed è
speciale
la
connessione
del
Castello
di
Macchia
d'Isernia
con
eventi
storico-culturali
e di
valorizzazione
del
territorio.