N. 106 - Ottobre 2016
(CXXXVII)
profilo
dei
castelli
molisani
parte
i -
il
castello
di
monforte
a
campobasso
di
Vincenzo
La
Salandra
La
regione
Molise
è
ancora
tra
le
meno
conosciute
del
Mezzogiorno,
eppure
si
parla
di
un
tassello
paradigmatico
per
studiare
l'antichità
e la
bellezza
della
storia
e la
meraviglia
della
geografia
d'Italia.
Questa
rubrica
mira
a
descrivere
ed
evidenziare
i
castelli
del
Molise,
monumenti
unici
e
rari
gioielli
di
architettura,
spesso
arroccati
e
naturalmente
protesi
in
mezzo
alle
montagne
quasi
speroni
rocciosi
di
foggia
umana
ma
pure
perfettamente
armonizzati
nel
paesaggio
rupestre.
L'Italia
è
una
nazione
piena
di
castelli
antichi,
antichissimi,
medievali
e
rinascimentali,
segni
della
presenza
continua
dell'homo
faber
e
viator:
alcune
cittadine
italiane
si
erano
sviluppate
in
arrocco
sui
monti
e in
alcuni
casi
la
storia
ha
tramandato
abbandoni
e
trasferimenti
a
valle
di
intere
piccole
popolazioni.
Si
pensa
al
caso
di
Maratea
in
Basilicata,
con
i
ruderi
della
città
abbandonata
che
dominano
una
vista
spettacolare
sul
mare
Tirreno,
e
pensiamo
ad
alcuni
castelli
abbandonati
in
Molise,
come
avviene
in
tutta
Italia,
tale
è
l'abbondanza
di
rilevanze
archeologiche
ovunque
sul
nostro
suolo
nazionale.
Il
suggestivo
e
compatto
castello
Monforte
di
Campobasso
è il
primo
della
nostra
personale
scelta
e
sorge
sull'apice
della
collina
“il
Monte”:
sovrasta
l'abitato
medievale
della
città
e
rappresenta
il
simbolo
della
feudalità
medioevale
molisana.
Il
sito
era
già
stato
la
sede
di
un
antichissimo
insediamento
sannitico;
recuperato
e
fortificato
dai
Longobardi,
il
fortilizio
verrà
ampliato
dai
normanni
nel
XII
secolo
da
Ugo
II
del
Molise,
e
finalmente
rafforzato
e
consolidato
nel
secolo
XV
dal
conte
Nicola
di
Monforte.
Le
vicende
della
feudalità
molisana
porteranno
all'estinzione
della
casata
Monforte
e
all'inesorabile
decadenza
del
castello
e
del
sito,
che
sarà
recuperato
solo
nel
XX
secolo.
Il
castello
Monforte
si
staglia
con
la
sua
forma
quadrangolare
decisa
e
con
le
alte
mura
a
scarpa
nel
paesaggio
locale:
con
il
cielo
terso
e
azzurro
il
sole
illumina
la
pietra
chiara
del
castello
e
crea
una
immagine
luminosa
e
suggestiva.
È
costituito
da
un
mastio
parallelepipedo
sul
fronte
nord-occidentale
e
presenta
le
strutture
portanti
del
ponte
levatoio
sul
fronte
opposto.
All'interno,
accanto
all'ampio
cortile,
il
sito
ospita
il
sacrario
dei
caduti
della
prima
guerra
mondiale
e la
stazione
meteorologica
dell'Aeronautica
Militare.
Si
accede
alla
struttura
da
un
ingresso
sul
lato
occidentale.
Nell'insieme
a me
ricorda
per
altezza
e
semi-isolamento
strategico
il
Castello
bellissimo
di
Vieste
sul
Gargano:
tra
le
due
strutture
si
potrebbe
tracciare
un
utile
confronto.
Infine,
il
castello
Monforte
a
Campobasso
è
più
simile
al
castello
svevo
di
Termoli
sulla
costa
adriatica
che
al
Castello
Caldora
di
Carpinone
nell'interno,
altri
due
modelli
locali
eccelsi.
In riferimento alle origini dell'incastellamento, il fortilizio
di
Campobasso
era
probabilmente
collegato
con
il
castello
D'Evoli
a
Castropignano:
anche
qui
infatti
il
castello
era
stato
edificato
su
un
preesistente
insediamento
sannitico
poi
occupato
e
fortificato
dai
Longobardi.