N°
172
/ APRILE 2022 (CCIII)
attualità
UN
UOVO PER PROCIDA
LA CIOCCOLATERIA GAY-ODIN TRA PASSATO E PRESENTE
di Giovanna D’Arbitrio
In occasione della scorsa Pasqua, l’antica e
prestigiosa cioccolateria napoletana Gay-Odin ha
dedicato un gigantesco e decoratissimo uovo di
cioccolato (320 Kg per oltre due metri) a
Procida, Capitale Italiana della Cultura 2022,
evidenziando ancora una volta il costante impegno
professionale, sociale e civile nel mettere in
risalto gli aspetti migliori di Napoli e Campania.
Come emerge dalla lettura del libro Dal Grand
Eden Hotel di Piazza Amedeo alla Fabbrica Cirio,
dei compianti Nicoletta D’Arbitrio e Luigi Ziviello,
la Napoli ottocentesca appariva come una città
cosmopolita pienamente inserita in una cultura
europea, una città ancora capace di attirare
imprenditori stranieri, come i francesi Giulio
Huraut e Maria Genevois, che nel 1896
affidarono all’ingegnere Angelo Trevisan il
progetto per la costruzione di Villa Maria e del
Grand Eden Hotel e tanti altri tra quali ci sembra
giusto ricordare anche Isidoro Odin, giovane
cioccolatiere piemontese di origine svizzera.
Isidoro si trasferì a Napoli nel quartiere
napoletano di Chiaia dove aprì la prima elegante
bottega in via Toledo, inaugurando in seguito la
fabbrica di via Vetreria, ancor oggi situata in un
antico palazzo liberty, dove produce in modo
artigianale una gamma raffinata e gustosa di
cioccolato. I cioccolatini di Isidoro Odin furono
subito apprezzati in un’epoca di fine Ottocento in
cui Napoli, come abbiamo già detto, era una vera e
propria capitale europea, come Londra, Parigi,
Vienna, ritrovo di intellettuali, artisti europei e
ricchi imprenditori.
Isidoro Odin, sposato con Onorina Gay (da cui
deriva il nome dell’azienda Gay-Odin), nel 1890
comprò anche in via Nicotera una splendida villa
antica che nel 1600 era parte di Palazzo Cellammare.
Odin riportò villa e giardino agli antichi
splendori, ma alla sua morte tutto cadde di nuovo
nell’abbandono finché suo nipote, Franco Decker,
ereditò da suo nonno la villa e fece di quel luogo
un angolo di paradiso, un pezzo di storia come
l’antica cioccolateria.
Negli anni Sessanta l’azienda Gay-Odin passò alla
famiglia Castaldi: il passaggio non apportò
cambiamenti nel metodo di lavorazione, poiché
Isidoro continuò ad aiutare Nino e Giulio Castaldi.
In seguito essi affidarono al nipote, Giuseppe
Maglietta, l’amministrazione
dell’azienda, che la curò per circa 50 anni. Dopo la
sua morte, a dirigerla è sua moglie, Marisa del
Vecchio Maglietta e i suoi figli Sveva, Dimitri
e Davide.
Oggi negli eleganti
negozi Gay-Odin si possono ammirare e gustare
un’infinita varietà di “nudi” (cioccolatini non
incartati) e l’inimitabile “cioccolata foresta”,
deliziosa nel suo sciogliersi lentamente in bocca,
con le sue mille sfoglie sottili che ricordano la
corteccia di un albero. E tornando al grande uovo a
tema quest’anno dedicato a Procida, siamo orgogliosi
della bella isola, giustamente scelta come Capitale
della Cultura, con il seguente titolo del dossier di
candidatura: “Procida, La cultura non Isola”,
titolo che evidenzia come Procida sia
“luogo di
esplorazione, sperimentazione e conoscenza, modello
delle culture e metafora dell’uomo contemporaneo.
Potenza di immaginario e concretezza di visione ci
mostrano Procida come capitale esemplare di
dinamiche relazionali, di pratiche di inclusione
nonché di cura dei beni culturali e naturali”.
Infine ci sembra giusto ricordare in un rapido
excursus i significativi temi scelti per decorare
l’uovo almeno in questi ultimi anni, nonché come è
nata l’idea di realizzare tale uovo: “L’idea è
nata quasi per caso. Il primo uovo gigante lo
abbiamo realizzato 30 anni fa, commissionato da una
grande azienda che lo volle utilizzare per inserirvi
all’interno una grande quantità di pacchetti regalo
destinati ai propri dipendenti- ha spiegato
Marisa Del Vecchio. Dopo quella commissione,
abbiamo dato vita ad una tradizione che si ripete
ogni anno con l’avvicinarsi della Pasqua”.
Nel 2021 l’uovo fu dedicato a Dante
per commemorare i 700 anni dalla scomparsa del Sommo
Poeta. Il tema del 2020 fu l’Albero della
Vita, chiaro messaggio di speranza, un’immagine
archetipa di energia e positività nel momento buio
segnato dall’inizio della pandemia. Per la Pasqua
2019 l’enorme uovo celebrò le Universiadi,
evento sportivo e culturale coinvolgente atleti
universitari a livello internazionale. Nel 2018
Il tema fu la Speranza, raffigurata con una
Napoli dal cielo azzurro ma pieno di nuvolette con
positivi desideri per la soluzione di problemi
ancora irrisolti, come strade senza buche, città
pulita, lotta alla criminalità, politica efficiente
e perfino l’ambito scudetto per la squadra di
calcio!
Nel 2017 il tema fu quello dei Musei
Partenopei che fu scelto per il boom del turismo
a Napoli, grazie alla nuova linfa dei musei
partenopei, in particolare il Mann e quello di
Capodimonte, disegnati entrambi sull’uovo. Nel
2016 l’uovo fu dedicato alla Apple che
aveva scelto Napoli per realizzare un polo di
ricerca per le nuove App della casa di Cupertino. Il
decoro rappresentava una veduta del golfo di Bagnoli
con il Vesuvio eruttante computer e smartphone.
Nel 2015 il tema fu quello della Grande
Expo e la decorazione mostrava la nostra
Penisola con tutti i suoi piatti tradizionali e il
messaggio “Nutriamo bene il pianeta“ per
esaltare cibo di qualità. Nel 2014 l’uovo
tributò un omaggio a Paolo Sorrentino,
vincitore del premio Oscar per il film La Grande
Bellezza, nonché alle città di Roma e Napoli.
A questo punto ci fermiamo, poiché l’elenco sarebbe
davvero molto lungo e concludiamo con un encomio a
Marisa del Vecchio, ai suoi familiari e
collaboratori che ancora una volta hanno confermato
un grande amore per Napoli, perseguendo con costanza
l’obiettivo di valorizzarne eccellenze territoriali,
significativi personaggi ed eventi.