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N. 77 - Maggio 2014 (CVIII)

Il Portogallo medievale
Le cittadine di Faro e Obidos

di Christian Vannozzi

 

Nella parte più meridionale del Portogallo, nella regione dell’Algarve, incontriamo tra le altre la cittadina di Faro, importante luogo di pesca portoghese ma soprattutto una delle località turistiche più rinomate di tutta la costa atlantica. 

 

Faro ha una popolazione di circa sessantamila abitanti e si affaccia su una laguna che forma una splendida riserva naturale, il “Parque natural da Ria Formosa” di 15 mila ettari compresi isolotti sabbiosi, canali, paludi, ricchi di una flora e di una fauna caratteristici tanto da attirare spettatori da tutte le parti del mondo. 

 

Numerosi turisti sono letteralmente catturati dalla città di Faro per il suo clima invidiabile, con inverni miti ed estati calde, che si presta a vacanze di piacere anche a fine settembre, dove si può tranquillamente stare in spiaggia a prendere la tintarella. 

 

La città è stata fondata dai romani con il nome di Ossonoba. Gli stessi dominatori italici hanno lasciato mura, terme, numerose colonne e mosaici che sono ben conservati e si possono visitare con una guida archeologica esperta del luogo.

 

Come il resto delle città iberiche anche Faro subì, durante l’VIII secolo, la conquista saracena e la riconquista cristiana nel 1249 a opera del re Alfonso III di Portogallo che la trasformò in uno dei porti principali della nazione portoghese. 

 

Episodio nefasto legato all’allegra cittadina e il saccheggio operatovi dalle truppe inglesi in guerra con gli spagnoli nel 1596. In quell’anno infatti l’esercito guidato dal conte di Essex Robert Devereux saccheggio la città atlantica spogliandola delle sue ricchezze.

 

Nel 1755 a seguito di un maremoto che devastò diverse città portoghesi della Costa Atlantica, Faro fu quasi completamente distrutta e ricostruita per volere del vescovo Francisco Gomes de Alvar che face riprodurre alcuni edifici come erano prima del terremoto e altri ex novo dando un nuovo volto alla cittadina.

 

Nella città furono stampati nel corso del XV secolo i primi libri stampati in Portogallo, rendendo Faro famosa non solo per essere un importante porto di pesca, dove si svilupparono le industrie ittiche e un notevole porto commerciale, ma anche il luogo in cui si potevano trovare i primi libri stampati.

 

Faro ha anche una università statale che viene frequentata da tutti i portoghesi del Sud grazie anche al suo aeroporto internazionale che la rende meta turistica facile da raggiungere e anche sede per il progetto erasmus per tutti gli studenti universitari europei. 

 

La possibilità di poter contare su stabilimenti balneari attrezzatissime, spiagge all’avanguardia, e hotel con ristoranti di prim’ordine, hanno fatto incrementare notevolmente il turismo del luogo, che viene attirato oltre che dalle bellezze naturali e dalle comodità, anche dal fatto che vi sono spiagge tranquille ideali per famiglie con bambini e per coppie che vogliono rilassarsi senza subire la confusione di Formentera o Ibiza. 

 

La città storica è circondata dalle alte mura saracene, lungo le quali c’è l’Arco de Vila, ingresso principale della città oggi ammirabile mentre si passeggia lungo il borgo.

 

Sulle rovine di un tempio romano, divenuto poi una chiesa cristiana durante la dominazione dei visigoti e una moschea durante quella araba, sorge ora la Cattedrale della città, chiamata ‘Sè’, costruita in vari stili architettonici in virtù delle numerose ristrutturazione a causa di terremoti e scorrerie militari.

 

Di fronte alla cattedrale c’è il palazzo vescovile (‘Paço Episcolal’), risalente al XVIII secolo e di sicuro interesse storico-architettonico. 

 

Nella chiesa di Sao Francisco, sempre nei dintorni della cattedrale, si possono ammirare degli interessanti ‘azulejos’, cioè degli speciali ornamenti iberici, che rappresentano la vita di San Francesco.

 

Una chiesa più antica è invece ‘Nossa Senhora de Assunção’ eretta nel secolo XVI e sede deL’Museu Arqueológico e Lapidar Do Infante Dom HenriquÈ dove vengono conservati i reperti pre-romani e romani del luogo e interessanti oggetti dell’artigianato locale. 

 

Ogni anno nella città si svolge un’importante manifestazione, ‘ Verao Musical do AlgarvÈ, e due importantissime sagre religiose, la ‘Feira do Senhora do Carmo’ a luglio e la ‘Feira de Santa Iria’ nel periodo autunnale. Se si va a Faro in uno di questi periodi non bisogna perdere l’occasione di prender parte a queste manifestazioni folcloristiche. 

 

Altro importante paesino, ubicato nel cuore del Portogallo, è Obidos. Il nome del luogo deriva dal nome latino per indicare l’accampamento dei milites romani, oppidum. La città è stata fondata proprio nelle vicinanze di un’antica città romana, oggi scavo archeologico, Eburobrittium.

 

Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, Obidos passò sotto il dominio dei barbari visigoti che a loro volta persero la città in favore degli arabi. Solo nel 1148 fu liberata dalle armate cristiane comandate dal primo re di Portogallo, che la diede in dote a sua moglie.

 

Da quel momento la cittadina fu sempre data in dote dal monarca a sua moglie passando sotto i domini di Santa Isabella, Urraca di Castiglia sposa di Alfonso I di Aragona, Santa Isabella sposa di Dinis, Filippa di Lancaster sposa di Giovanni I, Leonora di Aragona sposa di Duarte, e Leonora del Portogallo sposa di Giovanni II.

 

La cittadina è un vero gioiello da un pinto di vista artistico, in quanto, grazie alle sue strade antiche lastricate, permette di vedere le costruzioni tipiche medievali mentre vi si passeggia e i balconi contornati da buganvillee e coprifogli con tanti fiori che rendono il borgo ancora più caratteristico. 

 

Lungo la cinta muraria medievale si erge il castello moresco, che domina l’intero centro storico cittadino. Il castello fu fatto costruire dal sovrano Dinis nel XIII secolo ed è oggi uno splendido hotel dove poter alloggiare in un atmosfera mistica e medievale da lasciare a bocca aperta ogni visitatore. 

 

Per entrare nella città consigliamo di passare per la porta di Sanata Maria, decorata con gli azulejos tipici della Penisola Iberica risalenti al XVIII secolo, che si possono vedere anche lungo gli edifici antichi sia civili che religiosi della città. 

 

Luogo di interesse artistico-religioso e poi la chiesa di Santa Maria, eretta su un antico tempio visigoto poi trasformato in moschea dagli invasori arabi e poi in chiesa dai cristiani. Nella cappella di celebrò il matrimonio di Alfonso V e della regina Isabella.

 

A Obidos è nata la pittrice Josefa di Obidos del XVII secolo (1630-1684), la più importante tra le artiste del Paese. Le sue opere vengono esposte al museo di Obidos, ubicato nel palazzo dell’antico Municipio cittadino. L’artista è invece sepolta nell’Igreja de Sao Pedro, nella piazza de Sao Pedro.

 

Da non perdere sono le manifestazioni religiose ella Settimana Santa, dove si praticano gli stessi riti folcloristici del periodo medievale e sono un avvenimento antropologico da non perdere. 



 

 

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