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N. 3 - Marzo 2008 (XXXIV)

POLITICMANIAC

Due pastrocchi da scegliere… sempre gli stessi

di Luigi Buonanno

 

Alla fine le iettature del “clan” Berlusconi hanno svolto il loro effetto, nonostante, in parte, non abbia indovinato il momento preciso in cui il governo Prodi sarebbe caduto. Perché è sportivamente scorretto scommettere su ogni giorno, per diciotto mesi, la data del decesso.

 

Il Presidente della Repubblica Napolitano e Marini del Senato, non si sono sforzati più di tanto nel cercare di aiutare noi poveracci cittadini a liberarci di delinquenti in giacca e cravatta, seduti poltroncine di velluto e con più scheletri nel armadio del mostro di Milwaukee. Non parlo di cose assurde, ma una legge elettorale diversa e seria ci avrebbe aiutato, anche costringendo una parte del mondo politico (che ha fatto capire di avere come unico interesse il potere), se ce ne fosse stato il bisogno. Oppure un referendum, cioè lasciar decidere Noi cosa fare. Il paese è nostro se non sbaglio e i politici dovrebbero essere nostri dipendenti (nonostante qualche politico ci crede pecore e schiavi).

 

Adesso siamo di nuovo punto e da capo. Altre elezioni, sempre alla stessa maniera, alla “amatriciana”, mai come questa volta non volute, ma il problema più grande è un altro: i candidati sono sempre gli stessi!

 

Saremo di fronte ad un bivio già visto e vissuto, purtroppo sulla nostra pelle.

 A sinistra una serie di oggetti misteriosi, relitti del passato e di crisi d’identità. Ovvero i cosiddetti comunisti  (magari esistessero ancora quelli originali), associati ai Verdi e roba simile, scartati da possibili alleanze “sinistre”  e consapevoli di non essere più quelli dei tempi di Togliatti, per colpa loro soprattutto. Quindi fiducia dal popolo “rosso” ormai persa, irriducibili esclusi. Poi c’è il nuovo Partito Democratico, che alla fine tanto nuovo non è. Il capo sarà Veltroni, in politica già da trent’anni circa e attorniato da gente vecchia più di lui e che col governo Prodi ha già fatto del proprio peggio e che a parer mio non destano molto affidamento (come la bocca facile Finocchiaro). Lo stesso Veltroni sindaco di Roma, sostituto di Rutelli che decise di immergersi nel vecchio partito della Margherita e che probabilmente sarà di nuovo sindaco di Roma, sostituendo il suo sostituto Veltroni che si candida come presidente del consiglio. In parole povere, un passaggio di cariche importantissime che rimane nello stesso cerchio, roba che neanche i Savoia…

 

A destra, un’enorme contenitore di qualsiasi personaggio che fa venire la pelle d’oca al solo pensiero. Leghisti, socialisti, democristiani, pseudo centristi moderati, che allo stesso tempo hanno tra le loro liste gente condannata per mafia e per altri reati (in pratica dei delinquenti che potrebbero comandare il paese), un onorevole Storace che ormai sostiene apertamente di essere un’antisemita. Politici padani che ogni paio di settimane istigano i linciaggi e insultano tutti coloro che vivono al di fuori dei confini del Po’. Un Casini che cambia parere ogni tre o quattro ore. Il solito Berlusconi che dal 1992 si candida come presidente del consiglio e ne diventa tale già due volte. Incredibile che abbia ancora il coraggio di presentarsi alle elezioni nonostante i suoi governi fallimentari e ancora più inverosimile il fatto che una persona con tali conflitti d’interessi possa governare un paese. Lo stesso personaggio che nei suoi ultimi cinque anni di governo sostiene di non aver avuto tempo per fare riforme, al di fuori di quelle che garantivano la solidità dei suoi interessi e della sua fedina penale, anche cambiando la Costituzione.

 

Addirittura la stessa destra che ha accettato a braccia aperte Mastella. Il voltagabbana per eccellenza. Colui che seppur Ministro della Difesa nell’ultimo governo Prodi, ha fatto di tutto per far cadere lo stesso governo di cui ne faceva parte. Si perché non ditemi che sia stato un caso, una pure coincidenza...

 

L’ex ministro Mastella si dimette da Ministro della Difesa per stare accanto alla moglie Sandra Lonardo (altra persona molto raccomandabile), a cui le furono imposti gli arresti domiciliari, il 16 gennaio 2008, per tentata concussione. Via l’Udeur (partito di Mastella) dalla maggioranza, il governo Prodi cade al Senato. Pochi giorni dopo lo scioglimento delle Camere da parte del Presidente della Repubblica, alla signora Lonaro vengono revocati gli arresti domiciliari. L’onorevole Mastella ritorna in politica e felice e contento approda alla cosiddetta “casa delle libertà”, super favorita per le prossime elezioni. Sarà una coincidenza? Ma si, facciamo sempre finta che tutto accada per pura casualità.

 

Che poi a dirla tutta, queste parole così usate e sputtanate. Libertà, democrazia…

Un paese a cui vengono imposte votazioni e candidati da eleggere, quale democrazia può avere?

Uno schieramento politico schiavo da anni di un unico personaggio che agisce solo per il suo interesse, che libertà può garantire?

 

Scegliete voi, i pastrocchi li conoscete, sono sempre gli stessi.

Chiunque votiate, farete forse male, anzi, Vi faranno male...

 

 

 

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