N. 64 - Aprile 2013
(XCV)
Pier Luigi Pizzaballa
La figurina introvabile
di Francesco Agostini
L’album
delle
figurine
dei
calciatori
non
è
soltanto
un
passatempo
per
bambini.
Molte
persone,
cresciute
con
questo
“gioco”
sin
da
piccole,
hanno
poi
continuato
a
compilarlo
nell’età
adulta,
in
barba
a
qualsiasi
convenzione
sociale
che
vede
l’album
delle
figurine
come
un
qualcosa
da
relegare
alla
sola
infanzia.
Il
“gioco”,
chiamato
così
da
bambini
si
trasforma
in
qualcos’altro,
in
una
sorta
di
vero
e
proprio
collezionismo
e
forma
d’arte.
È
quindi,
in
questo
contesto,
che
s’inserisce
la
figura
del
portiere
dell’Atalanta
Pier
Luigi
Pizzaballa,
detto
“l’introvabile”.
Attivo
dalla
fine
degli
anni
cinquanta
fino
ai
primissimi
anni
ottanta
(nel
1980
avvenne
il
ritiro
ufficiale)
militò
in
squadre
come
Roma,
Verona,
Milan
e
Atalanta
e di
quest’ultima,
tifoso.
Nel
suo
palmarès
ricordiamo
anche
una
convocazione
per
il
mondiale
del
1966
dove
partì
come
terzo
portiere,
non
giocando
nemmeno
un
minuto.
Fece
una
carriera
discreta
Pizzaballa,
chiuso
con
la
maglia
azzurra
nel
ruolo
di
portiere
da
campioni
come
Albertosi
o
Zoff,
tecnicamente
superiori
a
lui.
Ma
la
sua
fama,
oltre
che
nel
bizzarro
cognome,
sta
proprio
nella
sua
figurina
che,
nell’album
datato
1963-1964,
era
talmente
rara
da
sembrare
quasi
irreperibile.
Fra
i
bambini
dell’epoca,
la
figurina
di
Pizzaballa
divenne
un
vero
e
proprio
caso:
c’era
chi
avrebbe
scambiato
giocatori
del
calibro
di
Riva,
Rivera
o
Facchetti
pur
di
averla.
Ci
fu
anche
chi
pensò
che
quella
fosse
un’astuta
mossa
pubblicitaria
creata
ad
arte
al
fine
di
accrescere
la
popolarità
dell’album,
alimentando
il
mito
oscuro
della
figurina
introvabile
per
aumentare
le
vendite.
Dopo
anni
di
mistero
però,
finalmente
la
verità
sulla
figurina
del
portiere
venne
a
galla
e la
risposta
fu
molto
più
semplice
di
quanto
tutti
avevano
immaginato.
Il
giorno
che
il
fotografo
andò
a
scattare
le
foto
alla
squadra,
Pizzaballa
non
era
presente
a
causa
di
un
infortunio.
Per
non
accumulare
eccessivo
ritardo
nell’uscita
dell’album,
si
decise
di
immettere
nel
mercato
le
figurine
senza
Pizzaballa
che
sarebbe
stato
inserito
solo
in
un
secondo
tempo.
Quando
però
si
decisero
a
distribuirla
era
troppo
tardi
e
questo
rese
la
foto
del
numero
uno
dell’Atalanta
qualcosa
d’introvabile
e
assolutamente
prezioso
agli
occhi
dei
collezionisti.
La
notizia
della
figurina
mancante
fece
talmente
rumore
da
arrivare
alle
orecchie
dello
stesso
Pizzaballa
che,
sarcasticamente,
in
campo
asseriva
di
esserci,
nonostante
tutto.
Ironia
della
sorte,
pur
avendo
avuto
una
carriera
lunghissima
durata
fino
ai
quarant’anni
e
una
convocazione
in
nazionale,
Pier
Luigi
Pizzaballa
verrà
sempre
ricordato
per
essere
la
figurina
mancante,
il
rettangolo
vuoto
nella
pagina
dell’Atalanta
della
stagione
1963-1964.
A
distanza
di
molti
anni
però,
in
pochi
ricordano
ancora
i
giocatori
attivi
negli
anni
sessanta,
a
causa
dello
sbiadire
dei
ricordi.
Tutti,
tranne
uno.
L’introvabile
portiere
dell’Atalanta,
Pier
Luigi
Pizzaballa.