N. 10 - Ottobre 2008
(XLI)
passeggiata
ROMANA
tra costumi e
malcostumi
di Arturo capasso
La giornata è piena di sole e la gente cammina, gira con
piacere.
I primi a mettersi in moto sono i turisti.
Hanno pochissimi
giorni a disposizione, ma una grandissima voglia di
vedere, fotografare, portare a casa immagini e
sensazioni.
Tanti anni fa, quando ero all’università e facevo
l’accompagnatore turistico, percepivo sempre questo
desiderio, anche se poi alcuni – come i giovani –
preferivano dormire o andare in giro per fare acquisti;
io ero particolarmente felice, perché si andava nei
negozi “amici” che riconoscevano un trenta per cento di
provvigione: quindici a me e quindici all’autista o alla
guida della città.
Di buon ora prendono posizione i centurioni, i legionari, i
miliziani coi labari, pronti a farsi fotografare
all’ombra d’una storia millenaria.
E poi ci sono altri
figuranti, immobili: abbondano egiziani imbalsamati,
ricoperti d’oro; immagino la conversazione fra due
compagni di classe: cosa fa tuo padre?
Il soldato
romano.
E il tuo?
La mummia egiziana.
Abbondano i turisti giapponesi ed americani, che invece
ormai disdegnano Parigi, come ho constatato
recentemente.
Le sirene...
Tantissime.
Le auto della polizia sfrecciano col
loro suono lancinante e squarciano i timpani dei
passanti.
Gli abitanti/residenti magari non ci fanno
più caso, ma bisogna vedere con quanta meraviglia e
garbati sorrisetti gli stranieri si fermano a guardare e
a fotografare.
Questo è un costume, anzi un malcostume nostrano, tutto
italiano.
Quando ero a Mosca ed usciva Kruscev dal Cremlino neppure
si faceva tanto baccano.
Non parliamo poi dei Paesi nordici:
il nostro Presidente Saragat andò a far visita al re di
Svezia e per Kungsgatan c’era un po’ di traffico, così il corteo delle
auto reali dovette rallentare.
Il buon Saragat chiese al re come mai non ci fosse una
scorta con un percorso preferenziale.
La risposta fu: qui siamo in un Paese democratico, senza
eccezione per alcuno.
E invece abbiamo le sirene per le alte ed altissime cariche
dello Stato, per i ministri, i sottosegretari, i
segretari di partito, i professori universitari a
rischio attentati, i magistrati, gli ambasciatori, gli
alti prelati, gli ospiti di turno: ecco le mille sirene
che ammaliano innocenti passanti.
Purtroppo non ci vogliamo rendere conto che si sta
verificando una profonda divaricazione fra paese reale e
paese... come vogliamo dire, legale, politico,
partitico, affaristico…? |