N. 23 - Aprile 2007
PASQUE
DI SANGUE
Ariel Toaff
contro tutti
di
Sergio Sagnottii
E'
passato alla cronaca, o forse lo farà ben presto, come
un nuovo caso di censura moderna il caso di Ariel
Toaff, docente di storia del medioevo e del
rinascimento all' Università israeliana Bar-Ilan,
nonchè figlio del rabbino capo emerito Elio Toaff e
autore del libro "Pasque di sangue, Ebrei d'Europa e
omicidi rituali" edito da Il Mulino (sarebbe più
giusto dire ex-edito).
L'argomento e le tesi del professor Toaff affondano le
proprie radici nel periodo medievale e più esattamente
tra il XII ed il XVI secolo quando, secondo il
docente, gruppi di ebrei ashkenaziti commettevano
omicidi rituali ai danni di bambini cristiani per
procurarsi il sangue necessario per i riti pasquali.
Il
caso principe nella ritualità omicida viene fatto
risalire a Trento nel 1475 quando, il piccolo
Simonino, un bambino del posto che la Chiesa cattolica
ha poi venerato come beato, venne ucciso;
dell'omicidio furono incolpati e successivamente
condannati numerosi ebrei del luogo.
Toaff ripercorre con estrema cura tutte gli itinereari
e le documentazioni processuali non solo del caso
Simonino ma di molti processi ai danni di ebrei,
accostandoli al significato del sangue, del suo valore
e della sua terapeuticità nella cultura e nella
tradizione ebraica.
La
conclusione degli studi del figlio del rabbino Toaff,
sono finalizzate alla scoperta che per gli ebrei
ashkenaziti le pesanti accuse non erano sempre pure
invenzioni.
Secca e violenta è stata la reazione delle comunità
ebraiche, in special modo quella di Roma, che hanno
bollato il libro come antisemita e Toaff come
portatore di una nuova ondata di negazionismo
antisemita.
Notoriamente un libro è fatto per essere divulgato e
letto, di conseguenza le critiche a cui viene
sottoposto l'autore e gli stessi contenuti della sua
opera fanno parte del gioco; fa però sensazione che la
maggior parte delle critiche più feroci siano state
effettuate da persone, una porzione anche di notevole
spessore culturale, che il manoscritto non solo non lo
avevano letto ma non ne avevano neppure sentito
parlare...
Lo
stesso Ariel Toaff ha precisato in tal senso:
"Quella
dei rabbini è una dichiarazione obbrobriosa: se, prima
di giudicare, avessero letto il libro se la sarebbero
tranquillamente potuta risparmiare. E mi dispiace che
abbiano trascinato anche mio padre. È difficile fare
ricerca storica di fronte a preconcetti: nel mio
libro, più di 400 pagine, ho voluto verificare se
fosse soltanto uno stereotipo del pregiudizio
antiebraico quello dell’uso di sangue cristiano per
impastare le azzime di Pesach. Le mie ricerche dicono,
nel Medioevo, alcune frange di ebrei fondamentalisti
non rispettassero il divieto biblico di assumere
sangue e che invece lo utilizzassero a scopo
terapeutico. Non solo, queste frange facevano parte di
quella vasta fascia di popolazione ebraica che aveva
subito persecuzioni durissime a causa delle Crociate.
Da questo trauma scaturì un desiderio di vendetta che
in alcuni casi ha prodotto, in quelle frange, una
serie di controreazioni tra le quali anche l’omicidio
rituale di bambini cristiani".
Dopo
il gran polverone alzato, il libro, sotto richiesta
dello stesso autore, è stato ritirato dal mercato ed i
proventi, sempre per volontà di Toaff, sono stati
devoluti alla "Anti Defamation Ligue", un
organizzazione ebraica di New York impegnata ad
ostacolare forme di antisemitismo.
Rapportando gli studi di Toaff a quelli di altri
scrittori, molto meno qualificati e culturalmete
preparati di lui che hanno affrontato studi aspri e
critici sulle altre grandi religioni, la domanda può
essere alquanto scontata e richiama la nostra
attenzione sulla nascita di un nuovo pericolo, la
paura di affrontare l'argomento religioso ebraico e
che esso stesso possa diventare un argomento tabù.
Prendiamo in esame lo scrittore Dan Brown che con i
suoi libri mette fortemente in discussione le
fondamenta del cristianesimo, oppure Corrado Augias
(Inchiesta su Gesù) o anche la defunta scrittrice
Oriana Fallaci la quale diceva "Non esiste un islam
buono ed uno cattivo, esiste un solo islam...";
tutti i manoscritti di questi autori sono liberamente
acquistabili nelle librerie, sarà poi il sacro
tribunale dei lettori a bollarli come storicamente
interessanti oppure no.
Ponendo, così per fare un esempio, come verità
inconfutabili quelle di Toaff riportate in Pasque di
sangue dove è scritto che le colpe dei padri debbano
essere scontate dai figli?
Il
predecessore di Joseph Ratzinger, Giovanni Paolo II,
chiese scusa per le crociate, per l'inquisizione, per
le violenze della Chiesa cattolica e chiese scusa
anche al Patriarca di Costantinopoli per la conquista
crociata del 1204, affrontando un argomento scottante
e spinoso che la maggior parte degli ecclesiastici
cristiani aveva snobbato; le scuse poi di atti
compiuti piu di 500 anni (sempre che si sia appurato
che siano stati compiuti) hanno prettamente un valore
simbolico e vanno inquadrate cronologicamente in tempi
lontanissimi in cui la mente umana, le usanze, le
credenze erano stravolte rispetto al mondo attuale.
Tutte le grandi religioni hanno dovuto affrontare
positivamente e ,in molti casi negativamente, il
proprio passato sia l' Islam che il Cristianesimo e
anche il Buddhismo; c'è il rischio che l'Ebraismo
abbia paura di affrontare delle tematiche passate e
che di ciò non si possa discutere con serenità?
La
risposta più consona per smentire e smontare le tesi
prodotte dal Professor Toaff, sarebbe stata forse
quella di leggere il libro e confutarlo in tutte le
sue debolezze e mancanze, omettendo critiche
aprioristiche e di pregiudizio derivanti solamente da
uno sguardo alla copertina e da un approfondimento non
accurato.
In
libreria è possibile comprare testi dai titoli più
variegati per esempio:
"Sesso del diavolo, santi, demoni ed esorcismi di un
falso cristianesimo" di Pierri Renato oppure "Storia
criminale del cristianesimo" di Deschner Karlheinz o
ancora "Cuore perverso del cristianesimo" di Zizek
Slavoj, titoli usciti senza scalpore e senza che
trasmissioni televisive nè affrontassero il contenuto.
Tutto questo uragano ha senza dubbio innescato quel
processo, non certo produttivo, secondo il quale i
censurati hanno sempre e comunque ragione.
Se
si temeva che l'opera di Toaff potesse offrire spunti
a forme di neo-antisemitismi, dobbiamo considerare il
grande eco che ha avuto il suo ritiro dal commercio e
che ciò avrà dato sicuramente più appigli antisemiti
rispetto ad una sua pubblicazione, secondo il
pericoloso canone "E' stato ritirato perchè scomodo e
perchè diceva la verità...".
Lo
stesso storico ha poi aggiunto:
"Ho
assunto questi passi per prevenire un ulteriore uso
distorto del mio libro per la propaganda anti-semita".
Un
ulteriore passo fondamentale che avrebbe dovuto essere
di garanzia, è la credibilità e la professionalità
dello stesso scrittore; siamo davanti a un docente
universitario molto importante, uno storico di rilievo
e come se tutto ciò non bastasse un ebreo doc, il
figlio del rabbino emerito Elio Toaff e questo suo
curriculum sarebbe stato di per sè sufficiente a
concedere all'autore e saggista Ariel Toaff la
possibilità di provare e dimostrare le sue teorie e le
sue ricostruzioni storiche.
In
tutta la vicenda ha comunque perso il buon senso e la
libertà di opinione; si è preferito stendere un velo
sull'argomento, strozzare una voce che secondo molti
era fuori dal coro, invece di aprire un dialogo che
sarebbe stato salubre non solo per le comunità
ebraiche ma per tutta la gente assetata di sapere.
L'effetto boomerang si è però consumato e "Pasque di
Sangue" è uno dei libri più ricercati del momento, non
poche persone, infatti, hanno parteciato ad aste
on-line e sborsato diverse centinaia di euro pur di
accaparrarsi le rare copie del manoscritto! |