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N. 88 - Aprile 2015 (CXIX)

La casa degli italiani

Quirinale, CUORE della REPUBBLICA e luogo D'arte e cultura
di Caterina Pellegrini

 

Appollaiato come un’aquila su un albero, sul più alto dei colli di Roma sorge la splendida dimora degli italiani. Un palazzo costruito, nella splendida vigna del cardinal d’Este, da Gregorio XIII tra il 1583 e il 1585 come residenza estiva papale, in quanto il colle Quirinale era considerato più salubre del Vaticano e del Laterano.

 

Al progetto di Mascarino, si deve l’edificio ancora riconoscibile nel lato nord del Cortile d’Onore, caratterizzato da una facciata a portico e loggia collegate internamente da una scala elicoidale, sormontato da una torre panoramica, denominata oggi torre dei venti, munita di un campanile a vela progettato da Maderno e Borromini, sulla quale oggi sventolano le bandiere italiana, presidenziale ed europea.

 

Le dimensioni ridotte di questa prima struttura portarono però Sisto V ad assumere Domenico Fontana per ingrandire il palazzo, costruendo un’ala sul lato della piazza e un altro palazzo in via del Quirinale, da formare così un cortile interno.

 

Al Fontana subentrò il Ponzio che costruì la cosiddetta ala verso il giardino, comprendente la Cappella dell’Annunziata dipinta da Guido Reni, lo Scalone d’Onore e il Salone delle Feste con doppio ordine di finestre, che nel periodo sabaudo venne abbellito con nuove decorazioni come il Trionfo dell’Italia al centro della volta e usato come sala da ballo.

 

Il Maderno nel 1613 ispirato dalle dimensioni della Cappella Sistina, creò la cosiddetta Cappella Paolina, denominata così perché voluta da papa Paolo V, dove oggi si celebrano a Natale e Pasqua le messe in presenza del Presidente della Repubblica. Urbano VIII invece ordinò di recintare i giardini e di congiungere il palazzo alla Dataria per mezzo di un arco; fece costruire al Bernini Loggia delle Benedizioni sopra il portone principale e sulla piazza fece erigere un torrione, che ancor oggi testimonia il detto «Quod non fecerunt barbari fecerunt Barberini», basti pensare che per la sua costruzione fu demolita una parte di Villa Colonna che si trovava di fronte.

 

Molti altri papi si occuparono dell’abbellimento del palazzo, fino a raggiungere nel 1740 con Clemente XII l’aspetto attuale. All’inizio dell’Ottocento con l’occupazione napoleonica, il palazzo si adattò alle esigenze imperiali secondo il gusto neoclassico, con modifiche progettate dall’architetto Stern, anche se Napoleone non vi soggiornò mai.

 

Subito dopo Napoleone, il palazzo rientrò nelle mani di papa Pio VII che si adoperò a cancellare i segni dell’occupazione napoleonica e nel 1870 con l’annessione di Roma al Regno d’Italia, il Quirinale divenne residenza della famiglia reale e trasformato così da palazzo papale in una reggia, seguendo lo stile neorococò e abbellito con numerosi arazzi provenienti da tutta Italia.

 

Dopo il 1946 gli “inquilini” che si susseguirono nel palazzo decisero di far rimanere inalterata la struttura e di occuparsi soltanto della manutenzione e della valorizzazione.

Gli ultimi restauri sotto la presidenza di Napolitano, hanno permesso nuove scoperte archeologiche, tanto da essere i protagonisti della mostra Il palazzo e il Colle del Quirinale ospitata nella Sala delle Bandiere e nella Sala della Guardia d’Onore nella primavera del 2013.

 

Il Quirinale quindi ha tutte le potenzialità per essere un complesso museale e come ribadito da Carandini le numerose stanze oltre ad accogliere la Presidenza della Repubblica possono ospitare un Museo dell’Italia, capace di raccontare visivamente la storia nazionale.

 

Entro breve tempo “il Quirinale luogo simbolo della storia e della cultura italiana” come ha annunciato il nuovo Presidente della Repubblica Mattarella sarà aperto alle visite non solo la domenica ma tutti i giorni, permettendo così a tutti gli italiani di visitare la loro “casa”.



 

 

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