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filosofia & religione


N. 63 - Marzo 2013 (XCIV)

ORIGINe E CELEBRAZIONe DELLA Pesach
LA FINE DELLA SCHIAVITù EGIZIANA

di Christian Vannozzi

 

La Pasqua ebraica, in ebraico Pesach, è la più importante festività ebraica e commemora l'esodo, cioè la liberazione del popolo israelita dalla schiavitù in Egitto grazie al potere del loro Dio Jahvèh che sfidò il Faraone e liberò per mezzo del principe egiziano, di origini ebraiche, Mosè i discendenti di Giacobbe.

 

Il giorno dedicato alla celebrazione è il 14 Nisan del calendario ebraico, e viene seguita da 7 giorni di festeggiamenti chiamati Festa dei Pani non lievitati o Festa dei Pani Azzimi, come specificato da Dio nel libro biblico di Numeri capitolo 28 versetti 16 e 17: 'Il primo mese, il giorno quattordici del mese, sarà la Pasqua del Signore. Il giorno quindici di quel mese sarà giorno di festa. Per sette giorni si mangerà pane azzimo”.

 

Lo stesso comandamento viene dato nel libro dell'Esodo al capitolo 12 versetti da 17 a 20: 'Osservate la festa degli Azzimi, perché proprio in questo giorno io ho fatto uscire le vostre schiere dalla terra d'Egitto; osserverete tale giorno di generazione in generazione come rito perenne. Nel primo mese, dal giorno quattordici del mese, alla sera, voi mangerete azzimi fino al giorno ventuno del mese, alla sera.

 

Per sette giorni non si trovi lievito nelle vostre case, perché chiunque mangerà del lievitato, quella persona, sia forestiera sia nativa della terra, sarà eliminata dalla comunità d'Israele. Non mangerete nulla di lievitato; in tutte le vostre abitazioni mangerete azzimi'.

 

Il termine Pesach appare nella Torah (legge). Dio annuncia al popolo di Israele, nella Terra degli schiavi in Egitto, che Lui lo libererà dicendo per bocca di Mosè: “In questa notte io passerò attraverso l'Egitto e colpirò a morte ogni primogenito egiziano, sia fra le genti che tra il bestiame" (Esodo 12:12). Dio ordina al popolo di Israele di marcare gli stipiti delle loro porte con del sangue di agnello cosicché "Io vedrò il sangue e passerò oltre, colpirò invece con il mio castigo l'intero Egitto e a voi non succederà niente". (Esodo 12:13)

 

La frase 'passerò oltre' viene resa con la parola Pesach; cioè Pasqua.

 

I due principali comandamenti legati a questa festività ebraica sono il cibarsi di 'matzah' (pane non lievitato) e la proibizione di nutrirsi di qualsiasi cibo contenente lievito durante l'intero periodo della festività e l'offerta dell'agnello nella sera del giorno 14 del mese ebraico di Nisan ed il cibarsi quella stessa notte del sacrificio di Pesach. Quest'ultima tradizione non viene ormai più perpetuata.

 

Queste disposizioni vengono ancora oggi rispettate attraverso una cerimonia serale che riguarda le 2 prime cene della Pasqua e che prende il nome di Seder dove ci si ciba con pane azzimo in ricordo del pane di cui gli israeliti si sono cibati nel deserto poichè durante la fuga dall'Egitto non avevano fatto in tempo a farlo lievitare.

 

Essendo la principale festività del popolo ebraico, viene celebrata e passata in famiglia.
La prima notte è quella principale, a cui nessun componente della famiglia deve mancare.


Le prime due sere vengono appunto chiamate seder e si seguono regole particolari riguardo il consumo delle cibarie e le preghiere che si fanno tra una portata ed un'altra.

 

La parola ebraica "seder" significa infatti ordine, comando, cioè qualcosa che Jahvèh aveva ordinato di seguire in commemorazione della liberazione del suo popolo dalla tirannia del Faraone.


Durante la cena si narra infatti l'intera storia del conflitto tra Dio e il Faraone e delle 10 piaghe che obbligarono il regnante d'Egitto a liberare Israele.

 

È molto importante in questa cena che i bambini siano attenti ed ascoltino, in modo da essere istruiti nelle vie di Dio e rammentino della grandiosa liberazione tenendo bene in mente che per Jahvèh nulla è impossibile.

 

I più giovani sono quindi invitati ad ascoltare e a commentare in modo da esprimere le loro opinioni per questo avvenimento che ha segnato la nascita della nazione di Israele con l'acquisizione della Terra Promessa. A volte i bambini si preparano con ricerche per essere preparati ad affrontare la sera della Pasqua.

 

Il piatto principale del Seder, detto appunto piatto del Seder, è parte centrale della narrazione che precede la cena. Questo è decorato ad ha dipinti che raffigurano i principali simboli della festa. Al centro sono poste tre fette di pane azzimo in ricordo della precipitosa fuga dall'Egitto.

 

Proprio in questo frangente viene spiegato ai bambini, come viene anche raccontato di come Jahwèh senza bisogno di nessun esercito riuscì ad umiliare l'esercito e la nazione più potente del mondo di allora facendo cadere tutte le divinità egizie tramite le 10 piaghe e la disfatta dell'esercito faraonico nel Mar Rosso.

 

La prima piaga, il Nilo che si trasforma in sangue umilia il dio Hapi, protettore del Nilo. La seconda piaga, le rane, umiliano la dea-rana Hegt che non potè impedire l'invasione. La terza piaga, polvere trasformata in insetti pungenti umilia Thot, signore delle arti magiche che non potè aiutare i suoi sacerdoti egiziani ad impedirla. La quarta piaga, i tafani in tutto l'Egitto tranne che in Gosen dove dimorava Israele, umilia Ptah, divinità creatrice dell'universo, che non fece nulla per impedirlo. La quinta piaga, la pestilenza del bestiame, disonorano Hathor, la grande vacca celeste e Api il toro del cielo. La sesta piaga, i foruncoli, colpirono Thot, Iside e Ptah, che venivano considerate divinità guaritrici.

 

La settima piaga, i tuoni e la grandine, smascherarono l'impotenza del dio Reshpu, signore dei fulmini. L'ottava piaga, l'invasione delle locuste, disonorò il dio protettore dei campi e della fertilità Min. La nona piaga, l'oscurità, umiliò Ra, il dio del sole. Infine la decima piaga, la morte dei primogeniti, quella che costrinse il faraone a lasciar andare Israele, umiliò appunto il faraone, che seppur si riteneva un dio non riuscì a salvare la vita del suo primogenito.

 

Imparare che le divinità egizie vengono tutte smascherate durante le 10 piaghe fa ben capire ai giovani che non c'è altro Dio che Jahvèh, come riportato nel Primo Sacro Comandamento che Mosè ricevette sul Monte Sinai. La cena della Pasqua serve quindi non solo a commemorare e a festeggiare in onore di Dio ma anche ad insegnare qualcosa di grande che è stata fatta da Dio stesso per il suo popolo.



 

 

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