N. 9 - Settembre 2008
(XL)
Organizzazioni
internazionali
Dalla pace di
westfalia alle ong
di Linda d'Aste
Per la nascita delle Organizzazioni
Internazionali sono fondamentali 3 tappe storiche:
-
Le paci di Westfalia (1648) e di
Utrecht (1713), con le quali si forma un sistema
internazionale fondato sulla territorialità, la
sovrana uguaglianza e il dominio degli stati. Si
introduce il principio di equilibrio di potenza, poiché
pur senza formalizzare l’estinzione dei poteri
imperiali, di fatto prendeva forma in Europa un gruppo
di grandi potenze impegnate a mantenere un certo
equilibrio continentale, ricercando le regole di un
nuovo jus gentium tale da assicurare che le relazioni
fra i Governi fossero caratterizzate da criteri di
giustizia, garantendo anche il principio di uguaglianza
di tutti gli Stati, grandi e piccoli.
- Congresso di Vienna
(1814 -1815), in un contesto di relazioni
internazionali si dà il via a un primo tentativo di
organizzazione internazionale improntato sulla
consultazione e sulla responsabilità collettiva.
Tutte le grandi potenze avevano una
responsabilità collettiva nei confronti del mantenimento
della stabilità. Il Concerto non era “contro” alcuno
Stato, ma cercava di garantire la sicurezza e gli
interessi vitali di tutte le grandi potenze europee,
comprese quelle sconfitte. Per la prima volta vi era la
disponibilità a mettere da parte l’interesse individuale
a favore di un ordine multilaterale, di un sistema
internazionale. Anche se poi, comunque, le consultazioni
avvennero principalmente tra le grandi potenze e non tra
tutti gli stati membri.
- Società delle Nazioni
(1919) prototipo strutturale di tutte le future
organizzazioni internazionali governative. Con la
Società delle Nazioni si cerca di instaurare un vero
ordine multilaterale, ove tutti gli Stati membri
prendono parte alle Consultazioni, collaborando per il
raggiungimento di un equilibrio di potenza e di difesa
collettiva tali da permettere il mantenimento della
pace.
All’interno di questo contesto storico si
assiste alla nascita di Organizzazioni internazionali,
che inizialmente sono improntate ad affrontare problemi
di coordinamento (ad esempio l’Unione telegrafica
internazionale del 1865 e l’Unione postale del 1864).
Per quanto riguarda le Organizzazioni NON
governative, queste nacquero ed ebbero successo perchè:
- Rispondevano al malcontento e ai
problemi/necessità sociali, economici, di salute delle
popolazioni causato dalle guerre, che i vari Stati non
riuscivano a soddisfare(esempio la croce rossa,
l’istituto di diritto internazionale),
- Lo sviluppo tecnologico, industriale,
delle comunicazioni favoriva la diffusione delle loro
idee e permetteva fossero conosciute in ogni parte del
mondo,
- I numerosi congressi internazionali a
carattere scientifico, economico, medico… e le grandi
esposizioni internazionali, luoghi di incontro,di
dibattito, di scambio di idee/progetti, che permettevano
la nascita di associazioni private formate da
personalità esperte che avevano in comune le stesse idee
e gli stessi intenti ( organizzazioni religiose,
politiche, scientifiche…).
Le organizzazioni internazionali
possono essere concepite in 3 modi diversi:
- come strumento dei Paesi membri, per
affrontare determinate problematiche e per raggiungere
gli scopi comuni prefissati;
- come luogo dove l’attività diplomatica
può svolgersi all’interno di un contesto favorevole,
regolato da procedure che ne agevolano lo svolgimento
(primo esempio di questo “spazio” per favorire
l’attività diplomatica internazionale fu l’Assemblea
generale della Società delle Nazioni);
- come attori, da un punto di vista di
multirateralismo, è un ruolo attivo col quale si
riconosce alle Organizzazioni di vivere una vita
propria, poiché in grado, in base al contesto storico,
politico, sociale in cui via via si trovano, di
modificare dall’interno, considerando, sempre il diritto
internazionale, il loro statuto/scopi/finalità ampliando
la loro sfera di interessi. Esempio è stata la politica
preventiva del Segretario Generale dell’Onu Hammarskjold
in tema di peacekeeping, nonostante i fondatori
dell’Onu, all’epoca, non lo avessero considerato un
compito esplicito dell’Organizzazione.
Si distinguono in 2 gruppi fondamentali:
- Organizzazioni Intergovernative,
create con un accordo internazionali di almeno 3 Stati;
- Organizzazioni non governative,
associazioni private di individui singoli e/o enti, che
operano in almeno 3 Stati.
Organizzazioni Intergovernative (OIG):
Sono la forma più avanzata di
cooperazione fra Stati. Si sviluppano dalla necessità
che Nazioni e Governi hanno di riunirsi in una
arena/spazio neutrale dove dibattere, prendere in
considerazione interessi e problematiche, che a livello
di singola nazione/Stato non riuscirebbero a
tutelare/risolvere e quindi questo li spinge alla
cooperazione .
Ognuna nasce legalmente con la creazione
e la firma da parte di tutti i membri, di un accordo
internazionale, sotto forma di statuto, trattato,
convenzione, che rappresenta la costituzione
dell’Organizzazione, in quanto vi sono specificate le
proprie finalità, strumenti, e metodi operativi. In
questo modo ogni organizzazione Intergovernativa ha una
propria personalità giuridica, diversa da quella
degli Stati che la compongono, e è legalmente e
penalmente soggetta al diritto internazionale.
Ognuna è anche dotata di un principio
di specialità: gli Stati che le compongono
attribuiscono loro dei poteri/ dei diritti
internazionali tali da permetter il conseguimento degli
interessi/scopi comuni che promuovono (non hanno
competenza generale).
Sono dotate di struttura istituzionale
permanente generalmente composta da:
- Assemblea Generale:
organo plenario ove tutti i membri dell’organizzazione
sono rappresentati (i membri godono tutti di uguale
posizione, secondo il principio democratico), si
riunisce una volta all’anno, ma anche in caso di
sessioni di emergenza. Ogni stato membro può avervi più
rappresentanti, ma ha comunque diritto a esprimersi con
un solo voto. Suoi poteri sono: discutere, studiare,
esaminare qualunque questione o argomento rientri nei
fini della Carta delle Nazioni.
- Un Organo Esecutivo,
ad esempio per l’ONU è il Consiglio di
Sicurezza: organo permanente, la cui presidenza viene
assunta a rotazione, seguendo l’ordine alfabetico dei
membri, da tutti gli Stati (ciò avviene anche per la
Comunità Europea). I membri dell’Organizzazione, ma non
del Consiglio, possono partecipare alle discussioni che
coinvolgono i suoi interessi, ma senza aver diritto di
voto. Ha la responsabilità del mantenimento della pace e
può decidere l’imposizione di sanzioni o anche il
ricorso ad azioni di forza.
- Un Organo Tecnico Amministrativo,
ad esempio per l’ONU è il Segretariato:
il cui capo è il Segretario generale (più alto
funzionario amministrativo dell’organizzazione),
nominato dall’Assemblea generale su proposta del
Consiglio di Sicurezza. Rientrano tra i suoi compiti:
presentare annualmente all’Assemblea una relazione sul
lavoro svolto dall’ONU; richiamare l’attenzione del
Consiglio di Sicurezza su determinate questioni, qualora
le ritenga minaccia per la pace e la sicurezza
internazionale.
I funzionari del Segretariato devono
lealtà all’Organizzazione indipendentemente
da qualunque sollecitazione o richiesta
degli Stati di origine. Possono esserci altri organi, ad
esempio per l’ONU: il Consiglio economico e sociale
(ECOSOC), organo ausiliario dell’Assemblea generale,
col compito di assicurare il coordinamento di tutte le
attività in materia economica, sociale e di protezione
dei diritti umani; la Corte Internazionale di
Giustizia, con sede all’ Aja, col compito di
risolvere controversie giuridiche tra Stati, o di essere
interpellata per un parere consultivo.
Le OIG per composizione si
distinguono in :
Universali, cui unico requisito per
l’adesione è l’acquisizione di personalità
internazionale da parte dei singoli soggetti, seguendo
comunque specifiche procedure di ammissione. (esempio
l’ONU)
Particolari, accolgono esclusivamente
soggetti che si trovano in determinate condizioni.
Queste OIG si distinguono, a loro volta in base
all’appartenenza geografica: Organizzazioni regionali
(esempio Organizzazione per l’Unità Africana), sub
regionali, continentali, globali. Oppure in base alle
affinità politiche e ideologiche: ad esempio il
Consiglio d’Europa richiede ai propri membri, oltre
all’appartenenza geografica, anche il carattere
democratico dell’ordinamento giuridico interno.
In base alla sfera d’azione si
distinguono in:
- a vocazione generale, cui esempio più
importante è l’ONU
- a vocazione settoriale, in quanto
incentrano la loro attività in settori specifici
Le ONG, a
differenza delle precedenti non sono di diretta
emanazione degli Stati, in quanto sono organizzazioni
indipendenti, private composte da privati cittadini
(persone fisiche) e/o associazioni (persone giuridiche)
con in comune gli stessi scopi/fini/interessi.
Loro fondamentali caratteristiche sono
l’assenza dello scopo di lucro, il carattere associativo
e volontario gratuito a vantaggio di terzi e l’essere
create con un atto di diritto interno dello Stato dove
hanno Sede.
Sono dotate di struttura istituzionale
democratica generalmente composta da:
- Assemblea generale,
è l’organo supremo, plenario.
- Consiglio di Amministrazione,
è l’organo burocratico, i cui
rappresentanti sono eletti dall’Assemblea generale.
- Comitato Esecutivo,
nominato dall’Assemblea generale o dal
Consiglio Amministrativo. Vi fanno parte anche il Vice
presidente e il Tesoriere.
Il presidente, viene eletto
dall’Assemblea Generale, per i propri meriti e qualità
distintive. Rappresenta la ONG, invece per le ONG è
nella sua persona che viene “collocata geograficamente”
la sede dell’organizzazione. Ha poteri di supervisione
su tutta l’attività della Ong. La sua carica è
predeterminata nello Statuto, generalmente è di durata
pari all’intervallo che intercorre tra due Assemblee
generali, può quasi sempre essere rieletto. Talvolta (ad
esempio per l’istituto internazionale delle Casse di
Risparmio) è anche Presidente del Consiglio di
Amministrazione e del Comitato Esecutivo.
Il segretariato, dirige l’attività
quotidiana della Ong, prepara i rapporti periodici e
annuali, esegue le delibere dell’ Assemblea Generale,
del Consiglio di Amministrazione e del Comitato
Esecutivo.
Talvolta vi è anche il Bureau,
organo esecutivo ristretto, composto da:
- un Presidente
- un Vice Presidente
- un Segretario generale che svolge i
compiti di routine quotidiana.
Per quello che riguarda le ONG en
l’AIR, sono organizzazioni che per scelta vogliono
mantenere la propria autonomia e indipendenza rifiutando
qualunque vincolo con ogni Stato (creando, però, dei
problemi a livello di diritto internazionale per la loro
natura giuridica). Un esempio è l’ Istitut de Droit
International, il cui statuto prevede che la sede
coincida col domicilio del segretario generale.
Ne esistono di 3 tipi:
- quelle che alla nomina di ogni nuovo
Presidente cambiano anche la loro sede
- quelle che cambiano sede seguendo un
principio di rotazione periodica
- quelle che hanno sedi disseminate in
diversi paesi.
La natura giuridica delle ONG:
Sono subordinate al diritto interno dello
Stato ove hanno la propria sede, dove vengono
considerate semplici associazioni di diritto interno,
nonostante il carattere internazionale.
Per la legislazione italiana, in materia
di diritto internazionale, per quanto concerne le ONG e
le loro attività e responsabilità , bisogna considerare
come Legge regolatrice quella dello Stato che ne abbia
riconosciuta la nazionalità. Nel caso la ONG sia stata
riconosciuta in più di uno Stato, si dovrà allora
preferire quello con cui esistono i legami più forti,
nel quale sia collocata la sede principale. Qualora,
invece, nessuno Stato ne abbia riconosciuto la
nazionalità, allora si dovrà applicare il criterio
sussidiario dello Stato ove la ONG ha la propria sede.
Con la legge n. 49 del 26/2/1987, “Nuova
disciplina della cooperazione dell’Italia con i Paesi in
via di sviluppo”, le ONG, in Italia, vengono
identificate come quelle Organizzazioni che, dopo
un’istruttoria molto selettiva, ottengono dal Ministero
degli Esteri un riconoscimento di idoneità per la
gestione di progetti di cooperazione.
Il successo delle ONG è dovuto a
diversi motivi:
- innanzitutto alla loro attività di
informazione che le ha rese anche organi di
diffusione e promozione di idee e progetti. Ha permesso
loro di coinvolgere sempre più enti e soprattutto
individui, in ogni parte del mondo, coinvolgendoli
emotivamente e a volte anche attivamente in prima
persona riportando tramite i mass-media, documentari,
volantini, conferenze, manifestazioni… la quotidianeità,
le informazioni e i dati circa problemi e realtà delle
quali, altrimenti, non avranno/non avrebbero (parlando
di coloro che sono entrati a far parte in prima persona
di una Ong dopo averla “conosciuta”) potuto mai avere un
contatto diretto. Tramite questa opera di coinvolgimento
e di “pubblicità” circa il loro operato, i loro
progetti, il loro fabbisogno sono riuscite a arricchirsi
sempre più in risorse umane, grazie all’impegno
diretto dei cittadini, e all’ apporto di fondi
economici, aumentando, di conseguenza, la loro
efficienza, la loro qualità e il loro prestigio anche
agli occhi dei Governi, che quindi sempre più spesso
ricorrono a loro, per consultazioni (art. 71 Carta
dell’ONU riconosce alle ONG lo status consultivo in
materie di loro competenza) e cooperare nella
realizzazione di progetti, soprattutto a carattere
socio-sanitario, culturale, educativo, tecnico.
- la loro autorevolezza e competenza
tecnica, dovuta al fatto che ogni ONG nasce per
interesse e progetti in uno specifico settore, non sono
a carattere generale, ma specializzate. Questo loro
carattere settoriale rende difficile una loro
classificazione, soprattutto perché, attraverso la loro
attività e il conseguente aumento delle risorse
disponibili, incentivano la formazione di nuovi partner
groups grazie ai quali possono rendere i loro progetti e
il loro operato sempre più selettivo, finalizzato e
competente.
- poiché le Istituzioni governative
sembrano più attente a perseguire interessi finanziari
e commerciali che a dare ascolto alle esigenze e alle
aspettative di coloro verso i quali sono ritenuti a
essere responsabili, altro motivo di successo delle ONG
è proprio la loro vicinanza e attenzione ai problemi
della “gente” ( tra sindacati e ONG c’è molta
cooperazione) e all’essere libere da vincoli
burocratici, in quanto organizzazioni private. |