.

home

 

progetto

 

redazione

 

contatti

 

quaderni

 

gbeditoria


.

[ISSN 1974-028X]


RUBRICHE


attualità

.

ambiente

.

arte

.

filosofia & religione

.

storia & sport

.

turismo storico



 

PERIODI


contemporanea

.

moderna

.

medievale

.

antica



 

EXTEMPORANEA


cinema

.

documenti

.

multimedia



 

ARCHIVIO


 

 

 

 

 

 

 

.

contemporanea


N. 73 - Gennaio 2014 (CIV)

L’OMOCAUSTO
LA PERSECUZIONE DEGLI OMOSESSUALI

di Giorgio Giannini

 

Gli omosessuali sono altre vittime dimenticate del regime nazista. Il numero preciso di quanti di essi so o stati condannati e internati nei Lager non si conosce, sia per la distruzione di parte degli archivi, sia perché molti di loro, come anche altre categorie di perseguitati dal regime nazista, sono stati catturati dalla Gestapo e fatti sparire in base al Decreto Nacht und Nabel (Notte e Nebbia) emanato da Hitler il 7 dicembre 1941, con lo scopo di eliminare i “soggetti pericolosi per il Reich” senza lasciare alcuna traccia. Si ritiene, comunque, che gli omosessuali condannati ed internati nei Lager siano stati almeno 50.000.

 

Sul fenomeno è però calata una coltre di silenzio e gli storici hanno riportato solo alcuni aspetti folkloristici dei rapporti tra nazisti e omosessualità, come la eliminazione dei principali dirigenti delle SA nella Notte dei Lunghi Coltelli (Nacht der langen Messer) tra il 29 ed il 30 giugno 1934, oppure la defenestrazione del generale Werner von Fritsch, Comandante dell’Esercito, oppure la vita privata di alcuni gerarchi nazisti, considerati omosessuali, quali: Baldur von Schirach, Capo della Gioventù Hitleriana (Hitlerjugend; Hans Franck, già avvocato personale di Hitler, Ministro della Giustizia e Gauleiter del Governatorato Generale di Polonia dal 1939 al 1945; Rudolf Hess, Segretario personale di Hitler e suo “delfino”, fuggito nel 1941 con un aereo in Scozia; Albert Forster, Governatore di Danzica, amico di vecchia data di Hitler, che egli chiamava affettuosamente Bubi.

 

Forti dubbi sono stati espressi anche sulla sessualità di Hermann Goering e perfino dello stesso Hitler che in gioventù, nel suo soggiorno a Vienna, aveva alloggiato nel dormitorio pubblico per soli uomini Männerheim Brigittennau, dove certamente dormivano molti omosessuali.

 

Inoltre, due importanti episodi della storia nazista, sono collegati alla natura omosessuale dei loro autori: l’incendio del Parlamento (Reichstag) avvenuto la notte del 27 febbraio 1933, provocato dai nazisti, ma da loro attribuito al giovane olandese Marinus van der Lubbe, in seguito alla quale, il giorno seguente, 28 febbraio, Hitler ottiene dal Presidente tedesco, Paul von Hindenburg, l’emanazione di un Decreto urgente con il quale sono sospese le garanzie costituzionali e le fondamentali libertà civili e si consente alla Polizia di arrestare, anche senza prove, le persone sospette; il ferimento a morte, il 7 novembre 1938, a Parigi, del Segretario dell’Ambasciata tedesca, Ernst vom Rath, per mano del giovanissimo Herschel Grynszpan, un ragazzo ebreo di 17 anni.

 

I nazisti preparano un grande processo a scopo propagandistico; poi, quando si comincia a diffondere la voce che i due fossero amanti, il processo viene rinviato all’infinito e non si celebrerà mai. La morte di vom Rath è il pretesto per scatenare ,nella notte tra il 9 ed il 10 novembre 1938, la Notte dei Cristalli (Kristall Nacht), durante la quale si scatena un tremendo pogrom contro gli ebrei che porta alla distruzione di oltre 7.000 negozi, di 250 sinagoghe, di 170 case di ebrei, di 14 centri culturali ebraici ed all’uccisione di un centinaio di ebrei ed all’arresto di alcune migliaia di essi in una tremenda caccia all’uomo, che ricorda quelle attuate nel medioevo contro di loro ed i Rom.

 

Come colmo della beffa contro gli ebrei, il 12 novembre 1938, Goering, responsabile del Piano Quadriennale Economico, emana tre Decreti con i quali: impone la multa di un miliardo di marchi alla Comunità Ebraica, come risarcimento dei danni causati, essendo considerata responsabile di quanto era accaduto; ordina ai commercianti ebrei di riparare a proprie spese i danni subiti dalle proprie attività economiche; vieta agli ebrei lo svolgimento di ogni attività economica dal 1 gennaio 1939.

 

La situazione prima del nazismo

 

Gli omosessuali, rispettati nell’Antica Grecia e tollerati nella Roma repubblicana, incominciano ad essere discriminati nel periodo dell’Impero Romano. Costantino, nel 326, li condanna a morte, come anche gli Imperatori Costanzo e Costante II, con una Legge del 342. La stessa pena, eseguita con il rogo è disposta anche dagli Imperatori Valentiniano II e Teodosio.

 

L’Imperatore Giustiniano, nelle Novelle (raccolta di Leggi emanata nel 538), condanna le pratiche omosessuali tra gli uomini (quelle tra donne non sono punite fino al XVI secolo), perché,offendendo gli Dei, causano la loro vendetta provocando calamità naturali.

 

Carlo Magno, nel marzo 789, accusa gli omosessuali di favorire, con il loro “indegno comportamento”, le invasioni dei territori cristiani da parte degli Arabi (i Mori).

 

Nel 1532, l’Imperatore Carlo V pubblica la Constitutio Criminali Carolina, che prevede all’art.116 la condanna al rogo per le “persone coinvolte in condotta lasciva, sia uomo con uomo, che donna con donna o essere umano con animale” . è la prima volta che viene punita l’omosessualità femminile.

 

Nel 1620, in Prussia (allora Ducato), il Codice penale prevede per chi è condannato per il reato di omosessualità la tortura, seguita dalla condanna a morte (eseguita con la decapitazione mediante la spada) e dal rogo del cadavere.

 

Nel 1652, il giurista tedesco Benedictus Carpzovius pubblica le Praticae Novae Imperialis Saxonicae Rerum Criminalium, un trattato di ben 216 pagine. La Parte II, intitolata Questio LXXVI, tratta dell’omosessualità e riprendendo l’art.116 della Constitutio Carolina prevede il rogo sia per gli uomini che per le donne che hanno rapporti omosessuali.

 

Nel 1770, il francese J.J. Pressavin, nella sua opera Nouveaux traité des vapeurs, considera degenerati gli uomini “che hanno fatto proprie le abitudini, le tendenze e l’ozio delle donne” e ritiene che questa degenerazione aumenti bevendo il caffè importato dalle colonie.

 

Nel 1794, in Prussia, sotto il Regno di Re Federico II, viene abolita la pena di morte per numerosi reati, anche per l’omosessualità, che è punibile, in base al Paragrafo (articolo) 1064 delle Leggi Generali dello Stato Prussiano, con la reclusione fino ad un anno, con la fustigazione al momento dell’ingresso e dell’uscita dal carcere e con l’esilio.

 

Nel 1810, il Codice Napoleonico, applicato anche in Prussia, stabilisce la non punibilità dell’omosessualità purché attuata tra adulti consenzienti ed in privato.

 

Nel 1813, in Baviera è abrogato il vecchio Codice Criminale del 1751, per iniziativa di A. von Feurbeach, il quale nel suo Manuale delle leggi criminali tedesche generalmente prevalenti, considera reato l’omosessualità solo se causa danno all’individuo o allo Stato. Pertanto, se non lede alcun diritto, la pena non si applica.

 

Nel 1839, il nuovo Codice Criminale del Baden Wurttemberg dispone che la “fornicazione innaturale non è punibile di per sé, ma solo in quei casi nei quali provocasse disordine pubblico, oppure dietro denuncia di una persona offesa o dei suoi genitori o del coniuge e, in tale caso, con non meno di sei mesi di prigione”. Lo stesso principio è ribadito nel Paragrafo (articolo) 246 del nuovo Codice Penale introdotto nel Regno di Hannover nel 1840.

 

La situazione per gli omosessuali peggiora in Prussia nel 1847 quando è introdotto il uovo Codice Penale, che alla Sezione (Articolo) 143 condanna l’omosessualità “perchè tale comportamento dimostra una speciale degenerazione della persona ed è così pericolosa per la moralità”. La pena viene aggravata, da sei mesi a quattro anni, nella Sezione 152 del nuovo Codice Penale approvato nel 1851.

 

Nel 1866, la Prussia, dopo aver sconfitto l’Austria a Sadowa, diventa lo Stato leader della Confederazione Germanica Settentrionale e vuole estendere il proprio Codice Penale agli altri Paesi della Confederazione. Per scongiurare questo fatto, Karol Maria Benkert (meglio noto come Kàroly Mària Kertbeny), scrive tre lettere al Ministro prussiano della Giustizia, Leonhardt, utilizzando per la prima volta il termine omosessualismo ed omosessuale.

 

Il 14 marzo 1869, il Reale Comitato di Studi Medici riconosce che non c’è “alcuna ragione di punire gli atti sessuali tra uomini”, dato che questo comportamento non è più dannoso per la salute di un rapporto eterosessuale. Probabilmente questo giudizio è influenzato dagli scritti di Karl Heinrich Ulrichs.

 

Intanto, gli studi sull’omosessualità fanno un grande passo in avanti in seguito alla pubblicazione, nel 1857, della monumentale opera, in 700 pagine, del francese Benedict Augustin Morel, intitolata Trattato sulle degenerazioni fisiche, intellettuali e morali nella specie umana, che è un tentativo di superare i pregiudizi religiosi e morali cercando di spiegare razionalmente le degenerazioni dei vari comportamenti umani.

 

Sempre nel 1857, il medico francese Ambroise Tardieu pubblica lo Studio medico- legale sugli attentati ai costumi, con il quale sostiene di aver trovato le cause anatomiche, e non più psicologiche, della differenziazione tra gli uomini “normali” e gli omosessuali.

 

Questo fiorire di studi sull’omosessualità, da parte dei medici, è da collegarsi al loro tentativo di trattare dal punto di vista medico, cercando di prevenirli e di curarli, i problemi sociali più gravi del momento quali l’alcolismo e la stessa criminalità. Così l’omosessualità acquista una connotazione medica, diventando una “malattia”.

 

Il 18 gennaio 1871, è costituito, per iniziativa del Cancelliere Bismarck, l’Impero Tedesco e il nuovo Codice Penale punisce l’omosessualità al Paragrafo (Articolo) 175.

 

Al Reichstag (il Parlamento), i Deputati socialdemocratici cercano di impedire l’estensione del Codice prussiano al Reich, sostenendo anche una petizione lanciata dai primi Movimenti organizzati per il riconoscimento dei diritti degli omosessuali.

 

Il Governo della Repubblica di Weimar, nata nel novembre 1918 dopo l’abdicazione dell’Imperatore Guglielmo II Hohenzollern che segna la fine dell’Impero Tedesco, non adotta provvedimenti repressivi nei confronti degli omosessuali, i quali pertanto possono liberamente costituire associazioni e club.

 

Contro l’introduzione del Paragrafo 175 nel Codice Penale si batte l’umanista Magnus Hirschfeld, che ha costituito a Berlino il Comitato Scientifico Umanitario. In particolare, nel maggio 1928, Hirschfeld invia una lettera a tutti i Partiti tedeschi per conoscere la loro posizione in merito all’abrogazione del Paragrafo 175. Il Partito Nazionalsocialista (NSDAP) gli risponde scrivendo chiaramente “l’omosessuale è nostro nemico”.

 

Al Congresso della Lega Mondiale per la Riforma Sessuale, tenutosi nel 1928 a Copenaghen, la legislazione sovietica in materia sessuale viene assunta a modello per una riforma normativa internazionale sulla sessualità. Infatti, nel Dicembre del 1917 il Governo Bolscevico, appena due mesi dopo la Rivoluzione di Ottobre, aveva abrogato tutte le leggi del regime zarista, e quindi anche la normativa contro l’omosessualità, in base al principio della “non interferenza dello Stato e della Società negli affari sessuali personali, a condizione che nessuno ne sia danneggiato”.

 

Il 16 ottobre 1929, la Commissione Penale del Reichstag, approva con 15 voti contro 13, la Legge di Riforma Penale, abrogando tutti i crimini connessi all’omosessualità. Purtroppo, la Legge non verrà mai attuata perchè la grave crisi economica dell’ottobre 1929 ne fa rinviare l’attuazione a tempo indeterminato.

 

L’approvazione della Legge è duramente criticata sul quotidiano nazista Volkischer Beobachter dal teorico Alfred Rosenberg, che minaccia severe punizioni per gli omosessuali quando il Partito prenderà il potere, e dall’avvocato nazista Hans Frank, futuro Ministro della Giustizia del Terzo Reich.

 

La persecuzione durante il nazismo

 

Con l’avvento del nazismo, l’omosessualità è severamente repressa ed anche utilizzata come arma politica o per distruggere gli oppositori o gli antagonisti, come avviene nella Notte dei Lunghi Coltelli (Nacht der langen Messer), tra il 29 ed il 30 giugno 1934, con la eliminazione dei dirigenti delle SA oppure con la defenestrazione del generale Werner von Fritsch, Comandante dell’Esercito.

 

Il 23 febbraio 1933, Hitler, Cancelliere dal 30 Gennaio, proibisce le pubblicazioni pornografiche e l’attività della Lega per i Diritti Umani, che sostiene l’abrogazione del Paragrafo 175 del Codice Penale.

 

Lo stesso giorno, è emanato un Decreto con cui si dispone la chiusura di tutti i luoghi pubblici frequentati da omosessuali (club, bar, alberghi… ).

 

Il 6 maggio 1933, la sede del Comitato Scientifico Umanitario a Berlino è devastata dai nazisti che bruciano gli oltre 10.000 volumi della biblioteca.

 

Nel novembre del 1933, l’Amministrazione di Amburgo chiede alla polizia di “tenere sotto controllo i travestiti e di inviarli nei Campi di concentramento, se necessario”. Così i primi omosessuali vengono rinchiusi nel Lager di Fuhlsbuttel.

 

Le premesse ideologiche per la repressione antiomosessuale nazista sono enunciate dal giurista Rudolf Klare al convegno della Federazione Internazionale delle Organizzazioni Eugenetiche, che si tiene a Zurigo nel luglio 1934.

 

Il suo pensiero è in seguito enunciato nel libro “Omosessualità e diritto penale” nel quale auspica l’aggravamento delle sanzioni a carico degli omosessuali maschi ed anche la repressione dell’omosessualità femminile non prevista dal Paragrafo 175 del Codice Penale.

 

Il 24 ottobre 1934, la Gestapo invia una Circolare segreta a tutti gli uffici della Polizia con l’ordine di inviare l’elenco delle persone considerate omosessuali.

 

Il 22 maggio 1935, il giornale delle SS “Das Schwarze Korps” (Il corpo nero) propone la pena di morte per gli omosessuali maschi che si ritiene siano il 10 % dei tedeschi

(circa due milioni ).

 

Nello stesso periodo la Commissione Penale del Reichstag si esprime di nuovo contro l’irrigidimento dell’interpretazione e dell’applicazione del Paragrafo 175, nonostante ne facciano parte alcuni giuristi nazisti (Roland Freisler, futuro Presidente del Tribunale del Popolo, Otto Georg Thierack, futuro Ministro della Giustizia).

 

Comunque, il 28 giugno 1935 Hitler introduce l’articolo 175/A del Codice Penale con il quale si puniscono, con la reclusione di sei mesi, le semplici “fantasie sessuali”. Scontata la condanna, il condannato è inviato dalla Gestapo in un Campo di concentramento “a scopo rieducativo”.

 

Il 10 ottobre 1936, Himmler, in un discorso pubblico, afferma la necessità della eliminazione fisica degli omosessuali, considerati dei “degenerati” che possono distruggere la razza tedesca con il loro comportamento sessuale.

 

Il 26 ottobre 1936, Himmler istituisce, all’interno del Servizio di Sicurezza (Sicherheitsdienst-SD), il Dipartimento della Sicurezza Federale per combattere l’aborto e l’omosessualità ,denominato Sezione SD II-S, con il compito di controllare e reprimere l’aborto e l’omosessualità , affidato al Capitano delle SS Joseph Meisinger.

 

Il 27 settembre 1939,questo Dipartimento viene riorganizzato nell’Ufficio Centrale per la Sicurezza del Reich (RSHA), diretto da Reinhard Heydrich.

 

Il 17 febbraio 1937, Himmler, in un discorso ai Comandanti delle SS, afferma la necessità dell’eliminazione degli omosessuali anche se militanti nell’Organizzazione.

 

Il 28 maggio 1937, Goebbels, Ministro della Propaganda, attacca violentemente le organizzazioni cattoliche, considerate “focolai di omosessuali”, in un discorso pubblicato su tutti i mezzi di informazione, nel quale afferma che “la sacrestia è diventata un bordello… ed i monasteri sono un allevamento di omosessuali”; accusa inoltre le autorità ecclesiastiche di conoscere molto bene il problema ma di non prendere alcuna iniziativa. La Gestapo è incaricata di arrestare i preti omosessuali.

 

L’attacco contro la Chiesa Cattolica è la conseguenza della pubblicazione dell’Enciclica Mit Brennender Sorge (Con viva ansia), emanata nel Marzo 1937 dal Papa Pio XI per condannare le limitazioni all’attività religiosa decise dal regime nazista.

 

L'internamento nei lager e la castrazione

 

Il 4 aprile 1938, Himmler dispone che gli omosessuali arrestati per “atti contrari alla morale” siano inviati direttamente nei Lager, senza processo. Così la repressione si intensifica. Il 1 gennaio 1939, è pubblicato l’Annuario del RSHA dal quale risulta che circa 33.000 omosessuali sono stati processati; la maggior parte sono stati condannati e deportati nei Lager.

 

Il 29 febbraio 1940, Himmler pronuncia un nuovo violento discorso contro gli omosessuali affermando che molti di loro sono stati puniti.

 

Il 4 novembre 1941, è emanato un Decreto relativo ai “criminali devianti”, i quali devono essere eliminati se “minacciano la salute del popolo tedesco”. Il provvedimento, per espressa decisione di Himmler, si applica anche ai poliziotti ed ai membri delle SS “sorpresi in un comportamento indecente con un altro uomo”.

 

A questo scopo, il 15 novembre 1941, è emanato il Decreto per il mantenimento della purezza nelle SS e nella polizia, che dispone la condanna a morte di ogni membro delle SS o della Polizia, indipendentemente dalla sua età, “che si abbandoni in un comportamento indecente con un altro uomo”. Nel febbraio 1942, il provvedimento viene esteso a tutti i civili.

 

All’interno dei Lager, gli omosessuali, che portano sugli abiti un contrassegno a forma di triangolo di colore rosa, con chiaro intento spregiativo, svolgono i lavori più ripugnanti, come lo svuotamento delle latrine, oppure quelli più pesanti, come il lavoro nella cave di argilla, per la fabbricazione delle ceramiche Klinker, a Sachsenhausen. Sono anche utilizzati come cavie negli pseudo-esperimenti scientifici attuati dai medici delle SS. Inoltre, spesso sono vessati ed anche stuprati dai loro compagni di baracca.

 

Himmler, ritenendo che gli omosessuali siano recuperabili, incaricato, alla fine degli anni trenta, vari medici, docenti universitari, a fare degli esperimenti a questo scopo nel Lager di Dachau, ma tutti i medici, nei loro rapporti, sostengono che gli omosessuali non sono recuperabili.

 

Essendo rimasto convinto della sua teoria, Himmler istituisce una sezione speciale per gli omosessuali nel Lager femminile di Ravensbruck, incaricando alcune prostitute polacche di dedicare ad essi i loro favori sessuali per cercare di “guarirli”.

 

Poiché anche questa terapia si dimostra inefficace, Himmler, nel 1943, incarica l’endocrinologo danese Karl Vernaet, che presta servizio come medico delle SS a Praga, di trovare una soluzione al “problema”.

 

Vernaet ritiene che gli omosessuali si possano guarire attraverso la castrazione e poi con l’innesto di un glande artificiale e l’immissione di un ormone maschile sotto l’inguine o sotto la pelle dell’addome.

 

Himmler, pertanto, gli mette a disposizione il Lager di Buchenwald ed il chirurgo Gerhard Schiedlavsky per gli esperimenti medico-chirurgici, che però sono interrotti, probabilmente in seguito ad un’epidemia di febbre gialla, dato che nel Lager si effettuano anche esperimenti su diverse malattie infettive.

 

Vernaet così continua gli esperimenti nel Lager di Neuengamme, dove molti omosessuali vengono sottoposti al trattamento chirurgico ed ormonale, ma non “guariscono”. Muoiono invece per essere stati imbottiti di ormoni.

 

L’Operazione Vernaet si rivela quindi un completo fallimento.

 

Alla fine del 1943, Himmler dispone il rilascio dal Lager di ogni omosessuale che si fosse fatto castrare e che avesse tenuto una buona condotta.

 

La castrazione degli omosessuali diventa così una pratica molto diffusa. Gli omosessuali, dopo l’intervento, sono inseriti in reparti di disciplina ed inviati a combattere in prima linea. Uno di questi reparti è la Formazione Dirlewanger, dal nome del suo Comandante Oskar Dirlewanger,costituita in gran parte da criminali che si sono arruolati volontariamente per evitare l’internamento nei Lager oppure la pena di morte.

 

La disciplina è ferrea: il Comandante ha il potere di vita e di morte sui suoi uomini.



 

 

COLLABORA


scrivi per InStoria



 

EDITORIA


GBe edita e pubblica:

.

- Archeologia e Storia

.

- Architettura

.

- Edizioni d’Arte

.

- Libri fotografici

.

- Poesia

.

- Ristampe Anastatiche

.

- Saggi inediti

.

catalogo

.

pubblica con noi



 

links


 

pubblicità


 

InStoria.it

 


by FreeFind

 

 

 

 

 

 

 

 


[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE]


 

.